Beach workout: l’allenamento non va in vacanza

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Lasciate a casa manubri, pesi e kettleball. I grandi spazi aperti, come la spiaggia, possono fornire un numero considerevole di strumenti per un beach workout efficace.

Quando e dove allenarsi in estate

Pierclemente Giordano, chinesiologo presso lo studio Never give up di Roma, ci descrive i benefici dell’allenamento in spiaggia. L’allenamento sul bagnasciuga consente di far lavorare l’intera muscolatura. La sabbia, avendo una superficie instabile, è una condizione ideale per sfidare agilità, forza e resistenza. È ottima per bruciare calorie e lavorare in modo efficace sui muscoli delle gambe, dei glutei, dei polpacci, ma anche di piedi e braccia. Si può optare per circuiti da 15 minuti, scegliendo 4 esercizi e eseguendoli per 30 secondi. Oppure, ancora, concentrarsi su un singolo esercizio, o correre”.

“Il consiglio è quello di non allenarsi mai durante le ore più calde della giornata o subito dopo i pasti durante la fase digestiva. I momenti ideali sono: il mattino presto e la sera, al tramonto” – ci spiega Giordano. “Un allenamento efficace può durare dai 30 ai 60 minuti. Finito il workout, rinfrescare il corpo con l’acqua del mare o della doccia e riposarsi all’ombra per abbassare la temperatura corporea. I luoghi ideali in cui è ottimo allenarsi in spiaggia sono la riva del mare, il bagnasciuga, e la sabbia asciutta. Tutte zone ventilate ideali per non soffrire troppo il caldo” – continua.  

Beach workout: qualche consiglio utile

Pierclemente ci tiene a sottolineare che qualsiasi luogo è ottimo per allenarsi, ecco qualche esercizio da replicare. “Se una persona è abituata a nuotare in piscina durante l’anno, nuotare in acqua libera può essere uno stimolo diverso dal solito. Per coloro che invece sono abituati ad allenarsi con i pesi basterebbe un TRX da appendere su un albero e qualche loop band. Nel caso del TRX si possono fare esercizi come il rematore o le aperture, esercizi per gli addominali o gli squat bulgari. Con la loop band stessa cosa, si possono rendere più complicati dei push up, lavorare i bicipiti, tricipiti, addirittura le spalle. Il tutto con un ingombro minimo perché il materiale entra comodamente in uno zaino”.

Infine, l’importanza della ripresa post vacanze, sdoganiamo alcuni miti: “Non ci si deve spaventare se ci si ferma una o due settimane. È buono anche cambiare stimolo, lo stacco e il recupero possono anche essere visti in questo modo; non si sta completamente fermi, ma si cambia tipo di attività. D’estate ci si può dedicare al surf, al kite, al sup; per uno sportivo che ha voglia di fare attività sono modi stimolanti e utili ai fini della ripresa. Se invece ci si ferma per più tempo,
bisogna tenere presente che qualche piccolo guadagno si sarà perso perciò bisognerà riprendere un po’ più blandi. Abbassare i carichi oppure, nel caso della corsa, riprendere a intensità più basse, a chilometraggi più bassi e piano piano aumentare”
– parole dell’ersperto.

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