La Sampdoria ha ancora senso?

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Stipendi non pagati, debiti a fiumi, minacce di morte e soci scomparsi come fantasmi. La Sampdoria è un disastro totale e l’ultimo posto in Serie A è la cosa meno grave. Un club allo sbando, una squadra infangata da cattive gestioni. Ha senso calpestare una società così in difficoltà?

Massimo Ferrero (fonte la Repubblica)

Non doveva finire così. Sampdoria, disastro totale

Nel 2004 Vasco Rossi cantava: “Voglio trovare un senso a questa vita, anche se questa vita un senso non ce l’ha”. Prendendo in prestito questa frase, possiamo dire che l’intera stagione della Sampdoria un senso non lo ha ancora trovato. Anzi, facciamo grande fatica a trovare un senso alla gestione del patron Massimo Ferrero. I blucerchiati occupano l’ultimo posto in classifica meritando ampiamente la retrocessione, non solo per il gioco mostrato in campo, ma anche per il ‘sanguinoso’ contorno che avvolge le questioni societarie. Dal punto di vista calcistico, la rosa della Sampdoria non è adatta al livello attuale della Serie A. Tolti discreti singoli, come Audero, Sabiri e il generoso Gabbiadini, il roaster doriano è inferiore di molto agli altri club italiani. Giampaolo prima e Stankovic poi, non hanno saputo tirare fuori dal fango la Samp perché la materia prima a loro disposizione era di scarsa qualità.

Il serbo ha dato un minimo di anima alla squadra, ma la salvezza sembra un’impresa proibitiva, considerando anche la fragilità della società. La struttura societaria della Samp è un disastro. Dopo la passata stagione, costellata da vicende giuridico-finanziare, dimissioni in blocco dell’intero Consiglio d’Amministrazione e arresto dell’eclettico patron Ferrero, era stata raggiunta una salvezza miracolosa e si aspettavano nuove basi per ripartire. Così non è stato. La venuta di Marco Lanna (ex colonna della Samp anni ’90), aveva fatto sperare in una resurrezione, richiamando anche possibili soci come Vialli e Mancini, ma la squadra non ha fatto altro che sprofondare. Debiti a fiumi, stipendi non pagati e giocatori che chiedevano le mensilità arretrate. Insomma disastro totale. Ad aggravare tutto, un gruppo di azionisti diventati improvvisamente fantasmi. Introvabili e irrintracciabili, tant’è che la loro assenza ha fatto andare deserte ben 4 assemblee dei soci. Infatti, il patron Ferrero e gli altri azionisti, dopo aver promesso un incremento del capitale di circa 40 milioni per sanare i debiti, sono spariti.

Marco Lanna Presidente Sampdoria (fonte goalist)

Lontana anni luce la ‘Sampd’oro’. L’ennesimo fallimento si avvicina? Che ne sarà della Doria?

Il quadro è davvero negativo e all’orizzonte è sempre più nitida l’immagine del fallimento. È triste dirlo, ma è proprio così. In questi casi, quando la situazione precipita a tal punto, forse la situazione migliore è ripartire da zero. Sono da esempio vicende come quelle di Parma, Palermo o Bari. Certo, è complesso compiere la scalata dalle categorie minori alla Serie A, ma ad oggi ‘il quadro clinico dell Sampdoria è difficile da sanare’. Una società con un passato come quello doriano, non merita di essere calpestata in questo modo. In momenti così critici, gli azionisti di maggioranza non dovrebbero illudere i tifosi, sbandierando fantomatici fondi arabi o americani pronti a versare milioni nelle casse blucerchiate. Occorre chiarezza: ad oggi, al Presidente Lanna e al Patron Ferrero, non sono arrivate offerte valide per coprire debiti e stipendi.

Gli amanti della Sampdoria sono spazientiti e delusi? È più che normale, ma non è accettabile minacciare di morte Massimo Ferrero con una ‘testa di maiale’ o altri soci con proiettili. Questi episodi sono la cartina tornasole di una vicenda molto ‘italiana’ e tutt’altro che a lieto fine. Eppure, quella ‘Sampd’oro’ degli anni ’90 aveva fatto innamorare milioni di ‘pallonari’. Sembrano lontani anni luce quei successi e quei traguardi storici. Lo scudetto del 1991, le Coppe Italia, la Supercoppa italiana e l’impensabile finale di Champions League. Una squadra irripetibile capace di creare il mito doriano, che ora rischia di essere spazzato via. Andando a ritroso, nella storia della Samp, lo spettro del fallimento è stato, per certi versi, spesso presente. Infatti, anche con la famiglia Garrone, nonostante le annate positive guidate da ‘Fantantonio Cassano’, quel rischio c’era già stato. L’arrivo di Ferrero, nel 2014, aveva fatto credere in una nuova epoca d’oro, ma non sembra esserci il lieto fine. Chissà cosa direbbero Vialli e Mihajlović se potessero vedere questo disastro.

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