Filippo Ganna come Chronos, è il re del tempo

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Dal 2020 è il miglior cronoman nei Grandi Giri. L’ultima vittoria nella 10^ tappa della Vuelta, in quel di Valladolid. Ha rifilato 16 secondi al campione del mondo Evenepoel. Sembra quasi che possa fermare il tempo. Inseguimento a squadre o individuale, crono di giornata o record dell’ora, Filippo Ganna controlla il tempo. Il suo segreto?

Filippo Ganna tempo
Ganna alla Vuelta (fonte Bicisport)

Innamorato dello scorrere dei secondi. Preparazione certosina e forza mentale incrollabile

Tra le centinaia di personaggi dei fumetti DC Comics, ce n’è uno soprannominato Chronos. Fa parte dei cattivi ed ha la capacità soprannaturale di controllare e manipolare il tempo. Vi ricorda qualcuno? A me si, un certo Filippo Ganna. Il ciclista di Verbania, sulla cresta dell’onda ormai da diversi anni, si è confermato specialista delle crono. Con la vittoria nella 10^ tappa della Vuelta, in quel di Valladolid, TurboGanna ha dato l’ennesima prova, se mai ce ne fosse bisogno, di essere il migliore nelle corse a tempo. Proprio come il villain Chronos, nel mondo DC, era in grado di bloccare le lancette e rallentare i secondi, così Ganna, parafrasando questo superpotere, riesce a pedalare a mille senza che il tempo sia per lui un ostacolo. Testimonianza di questa supremazia è proprio il 1^ posto in terra basca dove, oltre a staccare di 16 secondi uno come Evenepoel (campione del mondo in carica), è diventato il miglior cronoman. Dal 2020, nessuno ha vinto così tante corse a tempo nei Grandi Giri come lui.

Che sia Vuelta, Tour de France o Giro d’Italia, state certi che la crono spetta al ciclista piemontese. Ad avvalorare il titolo di ‘re del tempo’, ci pensano anche gli infiniti trionfi, cronometro alla mano, che costellano la sua carriera. Tra record dell’ora, mondiali, ori olimpici e primati nell’inseguimento, ci si perde nel palmares di Pippo, però, troppo spesso considerato un ottimo ciclista da gara giornaliera. Potrebbe anche essere vero, d’altronde nell’economia di una corsa a tappe di oltre due settimane, il peso di Ganna incide poco, ma è impressionante vedere come nella specialità delle crono non abbia rivali. Magari non metterà in bacheca un Tour, ma pochi possono vantarsi di essere i migliori al mondo in una singola disciplina. Oltre alla preparazione fisica, vitale in questo tipo di gare, allo stesso tempo è fondante avere una forza mentale incrollabile. Mentre giri in tondo per 56km, lottando col record dell’ora, o in solitaria su una strada spagnola, la mente è il miglior amico e Filippo è un fenomeno nel conciliare gambe e testa.

Filippo Ganna (fonte Repubblica)

Filippo Ganna re del tempo. Come lui nessuno mai? Può superarsi ancora?

Che la stagione di Ganna fosse da incorniciare lo si era già capito dallo scorso febbraio, con la conquista del Campionato Europeo nell’inseguimento a squadre. Come una cascata erano poi arrivati, exploit alla prima tappa della Tirreno-Adriatico, Campionato italiano a cronometro, suo di diritto ormai e trionfo al Giro di Vallonia. Prima dell’assolo alla Vuelta, Pippo aveva portato a casa anche un titolo mondiale, mica bruscolini. Qualche settimana fa, infatti, in un’epica gara, si era preso con forza la medaglia d’oro nell’inseguimento individuale, la sua sesta in carriera. Insomma, numeri da fuoriclasse che lo fanno schizzare nell’Olimpo dei grandi. Forse non siederà tra i vincitori di Grandi Giri o non farà spellare le mani agli appassionati come accade con le scalate di Roglic, Vingegaard e Evenepoel, ma di certo Ganna rappresenta un unicum. Un campione silenzioso capace di rinnovare il prototipo del ciclista su pista, evolverlo e adattarlo alla strada, mantenendo il medesimo risultato, la vittoria.

Negli annales del ciclismo, tanti sono stati i campioni capaci di eccellere nelle cronometro. Andando a memoria lo stesso Fausto Coppi era un formidabile universalista, tanto fenomenale nelle scalate, quanto tenace nelle gare a tempo. Fanno da eco Eddy Merckx, LeMond o Indurain. Prendendo la strada dei tempi nostrani, impossibile dimenticare le crono Lance Armstrong, prima dello scandalo doping, dell’italico Ivan Basso e del britannico Wiggins. Anche gli storici rivai Contador e Froome erano degli speciali cronoman. Con Ganna, tuttavia, sembra si sia raggiunto un livello superiore, più moderno, che apre nuove frontiere nel panorama delle corse a tempo. È come se ‘TurboFilippo’ abbia compiuto un upgrade in questa disciplina. Ha esportato tutti i vantaggi e lati positivi delle gare a tempo su pista, li ha modellati e adattati, per poi impiantarli al meglio nelle crono da strada. Una sorta di commistione bilanciata in modo perfetto che ha reso Filippo Ganna re del tempo.

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