Clemente Russo: storia di un pugile since 1982

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Clemente Russo si racconta tra una ripresa e un’altra durante un suo allenamento alla McFit, palestra che negli ultimi mesi ha dato vita a una nuova iniziativa incentrata sul binomio allenamento/benessere: “Train like a Champion”. Il campione ci svela le origini della sua passione per la boxe e qualche aneddoto di vita vissuta con i guantoni.

Clemente Russo e il pugilato: una passione nata per caso all’età di 10 anni

Sono nato a Marcianise, una città che conta 40 mila abitanti; fare sport lì era completamente gratuito, o nascevi calciatore o pugile.  Non c’erano strutture per fare la scherma per fare l’atletica leggera, al massimo si contavano quattro palestre. Inizialmente praticavo ciclismo con mio papà e talvolta giocavo a calcio. Un giorno, quando avevo 10 anni, un amico di famiglia per caso raccontò di essere dimagrito facendo pugilato e disse a mio padre di portarmi in palestra per farmi dimagrire e poi tornare al mondo del ciclismo. Iniziai, mi appassionai subito, persi anche qualche chilo e non ci fu modo di farmi mollare”.

Hai riscontrato delle difficoltà all’inizio? “In palestra sono rimasto fin da subito affascinato da questo sport trovando un clima ricreativo. Mentre gli altri uscivano io dedicavo i miei pomeriggi lì. Ho iniziato a vincere fin da piccolo e poi crescendo mi sono prefissato obiettivi a lungo termine, partendo dai regionali per poi arrivare alle Olimpiadi”.

Clemente Russo

“La boxe ha forgiato il mio carattere nella vita di tutti i giorni

Hai mai avuto un idolo o ti sei ispirato a qualcuno nel corso della tua carriera pugilistica? “Non ho mai avuto nessun idolo fino a tarda età. Un giorno venne un mio maestro russo che mi porto dei dvd dicendomi “devi ispirarti a lui” ed era Roy Jones Jr. un vero e proprio campione olimpico”.
Clemente russo ci confida che realmente i due si assomigliavano, il modo di fare pugilato era simile e dal quel giorno fu lui il talento da cui trasse inspirazione.

Qual è stato il traguardo più grande che hai ottenuto a livello personale grazie al pugilato?
Il pugilato ti insegna lo sport, ti insegna tantissimo. La boxe ha forgiato il mio carattere, mi ha insegnato la disciplina, il rispetto delle regole e soprattutto il rispetto per gli altri. Come soddisfazione personale, la boxe mi ha aiutato anche ad incrementare il mio bagaglio culturale. Ti faccio un esempio. Girando il mondo ho imparato l’inglese che è stato da sempre il mio punto debole; i miei amici di scuola sapevano bene la grammatica, io invece lo sapevo parlare”.

Clemente Russo

La solitudine nello sport non esiste, nemmeno nella boxe

Hai sempre praticato questo sport che è individuale e non di gruppo: ci sono mai stati momenti in cui ti sei sentito veramente solo nonostante tu abbia un team alle spalle? “Ti senti solo quando sei in vera difficoltà! Quando vivi una situazione sul ring e hai bisogno di motivazione sai che puoi sempre voltarti verso il tuo allenatore, il massaggiatore, nella folla del pubblico o in un amico per ritrovare la forza di andare avanti e vedere le cose da un’altra prospettiva. La solitudine arriva quando anche chi ti circonda è consapevole che non c’è più nulla da fare; quando arrivi alla fine del combattimento e sei sotto di troppi punti e purtroppo puoi solamente accettarlo. È uno sport singolo ma sei solo esclusivamente di fronte al tuo avversario perché altrimenti il team, i compagni, gli allenatori lo rendono uno sport di squadra”. 

Com’è cambiata la tua routine quotidiana nell’ultimo anno?Per 30 anni mi sono allenato 2/3 volte al giorno. Ad oggi ho ridotto il tutto a 3 volte a settimane. Io sto male quando non riesco ad allenarmi” – ci confessa. “Sicuramente il carico è ridotto e i recuperi sono più lunghi”. L’alimentazione è cambiata? “Certamente, prima potevo permettermi di mangiare un po’ di più perché sapevo che di lì a breve avrei iniziato la preparazione per una competizione e non avrei avuto problemi a livello di fisicità. Oggi l’attenzione è maggiore di fronte a una pizza: non avendo gli obiettivi della gara tutto quello che faccio è per stare bene con me stesso”.

“Ho smesso di fare pugilato il 22 luglio 2021, il giorno dopo ero già in palestra ad allenarmi, porterò per sempre questo sport nel mio cuore”.

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