Tavernello: “È un ProGro tutto da seguire”

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Tra i vari e numerosi cambi che la casting crew di League of Legends ha sperimentato nelle ultime settimane c’è anche l’ingresso nel Proving Grounds di un nuovo molto, fino a poco tempo fa associato al Circuito Tormenta: Stefano Martelli, conosciuto con il nickname Tavernello, voce e viso che ha da sempre fatto coppia con Charlie_yay nel nostro immaginario.

Tavernello e Charlie
Tavernello, a destra, in coppia con Charlie_yay al Lucca Comics 2022

Come nasce Tavernello

Con l’addio di Terenas all’LEC e la promozione di Juannetti, Moonboy e Charlie_yay alla conduzione della lega continentale al commento italiano gestito da PG Esports e “capitanato” da KenRhen, la scena italiana dei caster di League of Legends ha subìto una piccola rivoluzione che ha poi coinvolto anche i rami più bassi della struttura. Complice anche il passaggio di gestione del Circuito Tormenta in mano a Qlash, il Proving Grounds ha visto arrivare due nuovi volti: Carlotta “Charlie_yay” De Simon e Stefano “Tavernello” Martelli, che ricopriranno i ruoli di play-by-play e color caster.

Ospite della puntata di Studio League del 3 febbraio, Martelli ha raccontato di sé e dei suoi inizi, partendo dal suo nome “brandizzato”. “In realtà non c’entra niente con la mia carriera da caster, anzi: è cominciato tutto su Rocket League, ha spiegato. “Ormai sei, sette anni fa circa giocavo insieme a un mio amico ed eravamo anche bravini. Dovevamo scegliere un nickname carino per fare le partite 2v2 e decidemmo di optare per due marche di vini: Tavernello e San Crispino”. Nickname che si sono poi portati anche su Pro Club, la versione 11vs11 di FIFA in cui ogni player interpreta un singolo giocatore: “Abbiamo continuato anche nel mondo del calcio digitale e a quel punto abbiamo deciso di tenercelo”.

Tavernello MGW 2022
Tavernello alla premiazione della finale del Circuito Tormenta alla Milan Games Week 2022

Gli inizi della carriera

Come accaduto per molti, la pandemia e il lockdown hanno portato diversi a reinventarsi. Un tentativo di esplorare nuovi hobby o anche di puntare su determinate passioni che in tempi normali sarebbe stato difficile perseguire. “Ero al terzo anno di Ingegneria durante il lockdown e ho iniziato a commentare delle partite di Pro Club per pura curiosità”. Nel frattempo iniziava a capirci qualcosa di più su League of Legends: “In realtà lo avevo provato nel 2014 ma non mi era piaciuto: forse non mi ero dedicato a sufficienza per apprezzarlo.

Poi, durante una partita di pro-club, viene ascoltato da uno dei responsabili del D20, realtà che tra le altre organizza eventi, incluse alcune tappe del Circuito Tormenta: “Mi era stato chiesto in quell’occasione di castare alcune partite del torneo, affiancandomi a una certa Charlie_yay: ho iniziato proprio con lei e da quel momento abbiamo sempre proseguito insieme.” Ma cosa manca oggi a Tavernello per arrivare a commentare il Pg Nationals o l’LEC? “Sicuramente il mio accento abruzzese è ancora troppo marcato, vorrei diventare più neutro. E poi vorrei migliorare la mia esposizione e la proprietà di linguaggio: per un color caster sono due aspetti fondamentali e sotto questo profilo non penso di essere ancora pronto.

Le otto squadre partecipanti al Proving Grounds

Come sta andando il Proving Grounds

Tavernello, ancora insieme a Charlie_yay, nel 2023 commenta per la prima volta il Proving Grounds. Si tratta della serie cadetta di League of Legends, la Serie B del PG Nationals che consente alle due migliori squadre della stagione di giocarsi il passaggio nella categoria superiore del PG Nationals. Ma come è andato l’inizio del campionato? “Settimana subito interessante con tanti capovolgimenti di fronte già dal primo al secondo giorno: Atleta bene all’esordio ma con difficoltà il giorno dopo, Yutoru male il primo ma subito ripresisi 24 ore dopo e via dicendo”.

Insomma, poche certezze per un torneo che potrebbe riservare grandi sorprese: “Decisamente sì: in questo momento le prime, Enemi3s e Apocalypse, sono anche quelle che mi hanno impressionato di più a livello di prestazioni e preparazione su di sé e sugli avversari. Con Carlotta poi stiamo facendo un lavoro anche di esplorazione con i vari coach: abbiamo ad esempio parlato con quello degli Atleta Esport il quale ci ha confidato che, date le varie vicissitudini extra-competitive, hanno davvero avuto poco tempo per lavorare”. Forse proprio per questo e per gli altri fattori lo Spring Split del Proving Grounds potrebbe essere il più appassionante di sempre.

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