La FISPES lancia le borse di studio sportive per i giovani che vogliono avvicinarsi allo sport paralimpico. La situazione economica di molte famiglie porta a fare rinunce ma lo sport non dovrebbe essere una di queste: soprattutto per i più giovani. Con il supporto di Acea, per molti si apriranno le porte del Centro di Preparazione Pralimpica di Roma. Un buon motivo per uscire di casa, un’occasione per tante ragazze e ragazzi di praticare sport.
5 borse di studio sportive per l’atletica paralimpica
Saranno 5 le borse di studio sportive messe a disposizione dalla FISPES, Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali, in collaborazione con ACEA. Ognuna di queste sarà da 500 euro ma non è questo il loro vero valore. Ognuna delle borse di studio sportive permetterà, infatti, ad altrettanti aventi diritto, di isciriversi gratuitamente ai corsi federali. Chiunque abbia una disabilità compatibile con l’atletica paralimpica può fare domanda. Sarà data precedenza agli Under 30, per avvicinare i ragazzi alle attività dell’atletica leggera paralimpica.
Per inoltrare la domanda, basta seguire le istruzioni sul sito della FISPES. I corsi hanno cadenza bisettimanale e si svolgono sotto la supervisione di tecnici federali qualificati. Le borse di studio sportive comprendono, oltre alla quota di tesserameto con qualifica di atleta principiante, anche il kit tecnico sportivo personalizzato FISPES e la polizza assicurativa. Nel Centro di Preparazione Paralimpica di via Tre Fontane a Roma, i borsisti potranno conoscere le discipline dell’atletica paralimpica praticate da atleti con disabilità fisiche, sensoriali e intellettive.
Promuovere gli sport paralimpici
L’atletica paralimpica si compone di gare di corsa su pista o strada, dei concorsi di lancio e salto, oltre che delle prove multiple (penthatlon). Le prime gare di atletica paralimpica si sono svolte nel 1952 con le corse in carrozzina organizzate ai Giochi di Stoke Mandeville. Dall’edizione di Roma del 1960, l’atletica è tra gli sport delle Paralimpiadi. Nonostante sia una delle nazioni con più presenza nelle diverse edizioni dei Giochi, in Italia c’è ancora tanto da fare per la cultura dello sport paralimpico. Primo tra tutti, crescere e preparare i campioni di domani.
Le domande potranno essere presentate fino al 15 novembre 2020. Un’occasione per molti, di qualsiasi età e grado di disabilità, per conoscere lo sport e avvicinarsi alle discipline paralimpiche. Lo sport è per molti degli stessi atleti, una via per accettare, vivere e conoscere la propria disabilità. È però anche un modo per interagire di più con il mondo e con se stessi. Per Stefano Rossetti, nazionale di basket in carrozzina e allenatore: “questo, come altri sport paralimpici, portano gli atleti a interagire con altri nelle loro condizioni ma anche con persone che li trattano da atleti”.