Tra un salto e l’altro, in lungo ma anche in alto, è cresciuto Mattia Furlani. Il laziale, classe 2005, da ormai diverso tempo è uno degli astri nascenti dell’atletica, sport che scorre nelle vene ed è “tradizione di famiglia”.
Mattia Furlani cresciuto a pane e atletica
Non poteva che scegliere l’atletica Mattia Furlani. Lo sport è sempre stato una parte dominante a casa dell’azzurro classe 2005. A seguirlo, come allenatori, ci sono i genitori, ex sportivi. C’è mamma Khaty Seck, velocista di origini senegalesi e poi papà Marcello (saltatore in alto arrivato a quota 2.27). L’alto, la stessa disciplina scelta anche della sorella più grande Erika (vicecampionessa mondiale allieve nel 2013, bronzo europeo under 23 nel 2017). Non a caso a inizio carriera, non prima di aver praticato anche basket (dagli 8 ai 12 anni) si è diviso tra alto e lungo per poi concentrarsi sulla specialità su cui ha più potenziale e margine di crescite.
È cresciuto nel mito di Andrew Howe, azzurro del lungo che da poco ha detto addio all’atletica e di cui ha già battuto alcuni record, e segue con interesse anche Gianmarco Tamberi. Oggi è già tesserato con le Fiamme Oro di Padova, si allena a Rieti e studia in un istituto a indirizzo linguistico. Visto il passato da cestista ha detto più volte di apprezzare la filosofia di Kobe Bryant; quando ha un attimo di tempo legge gli anime giapponesi.
La crescita sportiva dell’azzurro: il suo 8.44 a Savona fa sognare
L’ultimo exploit di Mattia Furlani si può sintetizzare con il numero di 8.44. A Savona, in gara al Meeting Ottolia, ha fatto un balzo da otto metri e 44. Peccato che ci fosse una bava di vento di troppo (+2.2) rispetto al 2.0 consentito. Il salto non è stato omologato, altrimenti sarebbe stato record mondiale U20, ora del russo Sergey Morgunov. Avrebbe inoltre avvicinato il record italiano assoluto di 8,47 del solito Andrew Howe. Dopo la gara, smaltito l’entusiasmo, ha subito detto: “Ora pensiamo agli appuntamenti della stagione: gli Europei U20 di Gerusalemme ad agosto restano il mio obiettivo ma ora possiamo fare un pensierino anche ai Mondiali di Budapest”.
La misura è solo l’ennesima conferma di una incessante crescita. Ha iniziato a farsi strada nel 2020 con la MPN under 16 (2.10) e anche quella sui 150 metri (16.57). Sempre nello stesso anno è riuscito a qualificarsi per la finale agli Europei U20 nell’alto. Poi ha iniziato a farsi notare anche nel lungo, saltando per ben due volte a 7.47. All’aperto ha superato, con 7.87, Howe siglando la migliore prestazione italiana allievi dopo 21 anni. Poi ha fatto doppietta d’oro agli Europei U18: lungo con 8.04 e alto. Nel 2023 ha stabilito il record europeo under 20 indoor del lungo saltando 7.99.