Wilt Chamberlain, l’uomo dei record odiato da tutti

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Sono già trascorsi 24 anni dalla scomparsa di Wilt Chamberlain, uno dei cestisti più maestosi che abbiano mai calcato un campo di basket. Basterebbe parlare dei suoi record per descriverlo, come il massimo di punti e rimbalzi in una singola partita. Spesso odiato dagli avversari per la sua strapotenza ma anche dai compagni, perché averlo accanto significava dover accettare la sua grandezza.

24° anniversario della morte di Wilt Chamberlain
24° anniversario della morte di Wilt Chamberlain

Chamberlain, il meno tifato della storia NBA: manifesto di grandezza

Stiamo parlando di uno dei 10 migliori giocatori della storia NBA. Uno di quelli che non si marcava e che si poteva solo cercare di limitare. Da sempre Wilt Chamberlain si è portato dietro l’etichetta del meno tifato, del campione odiato. Metaforicamente potremmo paragonarlo al personaggio cattivo dei videogiochi, il gigante insuperabile contro il quale ci si va a schiantare. Wilt era davvero un gigante: 217 centimetri di strapotenza fisica che mettevano in soggezione chiunque gli si trovasse davanti. Anche per i compagni di squadra la sua presenza era difficile da gestire, perché averlo accanto voleva dire automaticamente recitare un ruolo di semplice comparsa. Era Wilt a prendersi tutti i riflettori, con una leadership appartenuta solo ai grandissimi del calibro di Magic, Jordan, Kobe, LeBron. Nel mondo di oggi godrebbe di un’attenzione mediatica particolare, proprio per il modo di manifestare la sua grandezza senza mezze misure. Wilt ha giocato in un’epoca in cui né le stoppate, né le palle recuperate venivano conteggiate in termini statistici.

Ciò nonostante detiene ancora ben 72 record in NBA, quando ancora non esisteva neppure il tiro da 3 punti. Per 11 stagioni è stato il miglior rimbalzista NBA, impresa che a uno come Dennis Rodman è riuscita 7 volte. Il record diventato manifesto della grandezza di Chamberlain è quello dei 100 punti in una singola partita. Per molti una leggenda, in quanto non esistono testimonianze video, ma solo una radiocronaca. Era la notte del 2 marzo 1962, Wilt indossava la maglia dei Philadephia Warriors e lo sventurato avversario era Darrall Imhoff. Dopo appena un quarto il gigante di Filadelfia ne aveva già messi 23. Al terzo fallo Imhoff va in panchina e sbotta con l’arbitro: “Fagliene fare cento, così ce ne andiamo tutti a casa”. Detto fatto. A trenta secondi dalla fine, Wilt schiaccia il suo centesimo punto. Non ci sono neppure foto. Eccetto una, quella scattata da un fotografo a Wilt con in mano un foglio con scritto il numero 100.

Wilt Chamberlain record 100 punti
Wilt Chamberlain record 100 punti (credit: Eurosport)

Il Golia del basket: il record dei 100 punti, la pietra miliare di Wilt

Qualcuno ha provato ad avvicinarsi al record di Wilt. Kobe Bryant è arrivato a 81 nell’epica gara contro i Raptors. Michael Jordan si è fermato a 69 contro i Cavaliers. A febbraio 2023 Damian Lillard ha toccato quota 71 contro i Rockets, gli stessi realizzati anche da Donovan Mitchell contro i Celtics. Nessuno, però, è riuscito ad avvicinarsi ai 100 storici punti di Chamberlain che ancora oggi rimangono una pietra miliare nella storia del gioco. A questo traguardo si aggiungono i 2 titoli NBA, con i Sixers e con i Lakers e i 4 titoli MVP in Regular season. Wilt è riuscito a tenere il peso delle continue critiche, dimostrando una perfetta gestione della grandezza. Nel dualismo sportivo con Bill Russell, Chamberlain era il cattivo che aveva tutti contro. Se vinceva il merito era di madre natura che gli aveva donato quelle dimensioni, se perdeva era tutta colpa sua.

La sua grandezza è andata oltre tutte le pressioni. “Vorrei che non mi vedessero sempre come il cattivo, che qualcuno tifasse davvero per me”. Questo era il desiderio di Wilt che dietro la maschera del playboy e del gigante di ferro, nascondeva un aspetto profondamente umano. Il soprannome ‘The stilt’, il trampoliere, non gli piaceva, in quanto voleva che gli fosse riconosciuto il suo immenso talento a prescindere dalle doti fisiche. ‘The Big Dipper’ invece, gli piaceva e ancor di più ‘Goliath’ in relazione a Golia che rappresentava la forza. Morì di infarto nel 1999 a 63 anni e uno dei primi a soccorrerlo fu proprio il suo rivale storico di campo Bill Russell. La chiusura perfetta di un cerchio, la storia sportiva di Davide contro Golia che Wilt ha cavalcato per tutta la carriera, dimostrando al mondo come la grandezza appartenga solo a chi riesce a gestirla.

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