L’estate di mercato è iniziata col botto: a pochi mesi dal trasferimento di Cristiano Ronaldo in Arabia Saudita, Leo Messi ha scelto l’America. Una decisione che sancisce definitivamente la fine di un’era, in quanto sarà anche la prima stagione sportiva in cui né La Pulce né CR7 saranno protagonisti in Europa. Ancor di più in questo momento si prende coscienza di quello che Messi e Ronaldo hanno davvero rappresentato negli ultimi vent’anni.
Vent’anni di Messi e Ronaldo: prima volta senza vederli in TV
Nell’ultimo ventennio Messi e Cristiano Ronaldo hanno scritto la storia del calcio mondiale, raggiungendo un livello tale da risultare su un altro piano rispetto a tutti gli altri. Basti pensare che nelle ultime 14 edizioni del Pallone d’Oro, 12 volte il premio è andato o all’argentino (7) o al portoghese (5). Due campioni che si sono sempre rispettati, alimentati da una sana competizione che ha permesso ad entrambi di migliorarsi giorno dopo giorno, con l’obiettivo di superarsi costantemente. Ronaldo ha rappresentato la costruzione maniacale dell’atleta, incarnando le caratteristiche di chi riesce a superare i propri limiti attraverso il lavoro meticoloso e costante, raggiungendo livelli all’apparenza impensabili. Messi, invece, il talento puro: il predestinato baciato da Dio che ha solo dovuto sfruttare ciò che madre natura gli aveva donato. Questo però non ha significato un lavoro minore ma ha sicuramente evidenziato delle doti innate difficilmente replicabili.
Per anni hanno infiammato il ‘Clasico’ tra Real Madrid e Barcellona, rendendolo il duello a distanza più atteso del globo. Anche con le proprie nazionali hanno scritto un pezzo di storia: CR7 col suo Portogallo, conquistando l’Europeo del 2016. Messi riportando la Coppa America e la Coppa del Mondo in Argentina. Entrambi, però, hanno abbandonato il loro habitat naturale per intraprendere nuove sfide che non sempre si sono rivelate azzeccate. Ronaldo ha scelto la Juventus, senza risultati eccezionali e anche il suo romantico ritorno a Manchester si è rivelato un fallimento. Quella che poteva essere la perfetta chiusura di un cerchio si è trasformata in una guerra interna che ha portato il portoghese a optare per il trasferimento in Arabia Saudita. Una scelta che ha dato il via a una migrazione di grandi campioni che hanno scelto il campionato saudita, da Benzema a Kante. Messi, invece, dopo la parentesi poco felice a Parigi ha scelto l’MLS, chiudendo ogni porta a un possibile ritorno a Barcellona.
Migrazione oltreoceano: il calcio europeo senza i due mostri sacri
Quella di Messi e Ronaldo è una vera e propria migrazione oltreoceano che lascia orfano il calcio europeo. Dopo vent’anni di duelli più o meno a distanza e giocate sensazionali, era diventata quasi un’abitudine vederli negli stadi e negli schermi delle televisioni. Ma nulla è per sempre e anche due carriere leggendarie come le loro sono destinate a finire. Ronaldo sta provando ad accrescere l’appeal del campionato saudita, con l’obiettivo di renderlo appetibile per i grandi calciatori del presente e del futuro. Il suo amico e partner storico, Benzema, lo ha già raggiunto e tanti altri stanno per farlo. Il potere mediatico di CR7 ha sempre giocato un ruolo fondamentale nella sua carriera e ancora oggi continua ad essere parte del suo successo. Messi esercita il suo status in modo differente e anche la sua scelta è stata controcorrente. L’Arabia Saudita non faceva per lui e così ha preferito la sfida americana, all’Inter Miami, club da cui è passato un altro argentino come Gonzalo Higuain.
Non sarà più possibile vederli la domenica in televisione, se non in occasioni particolari. Dopo vent’anni per la prima volta nessuno dei due disputerà la Champions League. L’Europa dovrà fare a meno di due leggende che da quando hanno messo piede in campo, hanno garantito una crescita esponenziale dell’industria calcio. Certamente nel panorama europeo non manca chi può raccogliere la loro eredità. In parte lo stanno già facendo Kylian Mbappé e Erling Haaland a suon di gol e trofei. Di sicuro con l’uscita di scena di Messi e Ronaldo, si conclude l’era e il dualismo che più di tutti ha segnato la storia del calcio.