Carlos Alcaraz il predestinato. È lui il prescelto dagli dei del tennis come nuovo messia di questo sport dominato per anni da Federer, Nadal e Djokovic. Il 19enne ha vinto il suo primo titolo Slam gli US Open (in finale contro Ruud), conquistando la vetta del ranking. Il più giovane da Hewitt.
Carlos Alcaraz, da Murcia a New York: il percorso dello spagnolo
Un anno fa l’iberico era numero 38 al Mondo. L’ascesa nel 2021, torneo dopo torneo, quando con fatica è entrato prima in Top 100 e poi ha vinto il primo titolo ATP ad Umago. Classe 2003, nato a Murcia in Spagna, è allenato da Juan Carlos Ferrero ex tennista ed è ex numero uno. Ferrero a 15 anni l’ha accolto nella sua accademia capendo che al suo cospetto aveva un talento vero. Carlos, però, che gioca da quando ha 3 anni, ha rischiato di essere “fermato” dalla pandemia.
Costretto a casa, non si è arreso, si è allenato come poteva e quando è stato possibile ha ripreso il suo percorso. A inizio anno non pensava proprio al ranking. “Il mio primo obiettivo è continuare a divertirmi. Non ho intenzione di puntare già a salire sul tetto del mondo ma non mi pongo limiti. Ho Juan Carlos Ferrero che mi segue e chi mi consiglia nel modo giusto. Lui sa quanto sia difficile e quanto sacrificio ci voglia per raggiungere il numero 1“. Oggi è numero uno e ha già vinto un titolo Slam con un fisico che può ancora essere modellato e una tecnica che ha ampi margini di miglioramento. Un gioco vario e una testa che, ieri in finale contro Rude, non ha vacillato.
Record di precocità per Carlos Alcaraz
“Ho sempre avuto un idolo che è Rafa – ha spiegato qualche tempo fa. Durante tutti questi anni l’ho seguito molto. Poi crescendo, come stile di gioco, somiglio un po’ di più a Federer“. L’ha sempre detto Alcaraz, nel cuore c’è sempre stato Nadal ma c’è anche spazio per lo studio del gioco dello svizzero. Non a caso lo stile, come da lui ammesso, e soprattutto il dritto ricordano quello dell’ex numero uno al Mondo. L’atteggiamento mentale è quello di Nadal: Alcaraz non molla mai fino alla fine. Certo ogni tanto, come comprensibile visto i suoi 19 anni, ha qualche calo mentale ma anche da quel punto di vista può solo che migliorare. Forse, con la vittoria degli US Open si scrollerà di dosso tutti i paragoni: è solo Alcaraz, il nuovo numero uno al Mondo.
Nella finale contro Ruud in palio c’era anche la vetta del ranking ATP. Da oggi, 12 settembre, c’è un nuovo Re della classifica, il 19enne spagnolo. È il numero uno più giovane nella storia di questo sport. Battuto il record detenuto da Lleyton Hewitt: in vetta al ranking all’età di 20 giorni e 8 mesi. È il 28esimo giocatore a ricoprire questa posizione e il 152esimo campione Slam. Diventa il secondo più giovane vincitore a New York alle spalle di un certo Pete Sampras. Solo uno dei tanti record di precocità: è stato il più giovane spagnolo a fare l’esordio in Coppa Davis dai tempi di Nadal, all’età di 18 anni e 303 giorni. Ha conquistato il suo primo titolo ATP, nel 2021, all’età di 18 anni, due mesi e 14 giorni: il più piccolo di sempre dal mancino di Manacor. Ad aprile ha vinto il primo torneo 1000 a Miami, più giovane mai riuscito a farlo in America, superando Djokovic. È anche diventato il terzo di sempre, per precocità a vincere un Masters 1000 dietro a Michael Chang e Rafa Nadal a soli 19 anni e 4 mesi.