Mauro Nespoli: “L’Italia vanta una storia vincente nel tiro con l’arco”

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Imbraccia l’arco per la prima volta a 10 anni, per gioco. Da lì è stata una passione che lo ha portato prima all’oro olimpico a squadre e poi all’argento di Tokyo nella gara individuale. Mauro Nespoli ci racconta cosa è l’arco per lui e chi è un arcere. Perché no, nemmeno questo è uno sport ‘facile’.

Mauro Nespoli e le Olimpiadi dal 2008

La favola di uno dei migliori arcieri mondiali è iniziata fin da piccolo, quando in vacanza ha iniziato a scagliare i suoi primi tiri con la spensieratezza di un bambino. Nasce per divertimento e continua, ora che è diventato anche un lavoro, per lo stesso motivo. “Continuerò fin quando mi diverto” racconta Mauro Nespoli, classe ’87, arciere olimpico che ha disputato la sua prima Olimpiade nel lontano 2008, appena ventenne. “Da allora è cambiata l’esperienza, questo mi permette di controllare di più l’emozione e l’agitazione. E’ aumentata la consapevolezza, non c’è più solo voglia di partecipare ma anche di portare a casa la medaglia.” Infatti, da Tokyo, Nespoli ha portato la medaglia d’argento nell’individuale. Cosa che ha fatto tuttavia anche da Pechino, la sua prima, ma nella categoria a squadre. Da Londra nel 2012 invece nel medagliere portava un ora a squadre. “A Rio, ma anche a Tokyo, abbiamo commesso degli errori in squadra che abbiamo pagato ma a Parigi faremo molto bene” sentenzia l’atleta.

L’errore di cui parla Nespoli è di distrazione, basta poco d’altronde in uno sport come il tiro con l’arco. “Il mio avversario ha tirato per primo dalla prima all’ultima freccia. Tirare sapendo il risultato dell’altro mi ha messo pressione e questo mi ha fatto sbagliare qualcosa. D’altronde quando sei lì con i battiti che da fermo sono a 170 e l’occhio balla, quella minuscola vibrazione compromette la mira” spiega Nespoli. Infatti, nell’allenamento di un arciere è prevista molta preparazione mentale e un lavoro con un psicologo dello sport. “Dal 2002 collaboro con psicologi dello sport, – racconta infatti Mauro – per aumentare sempre di più il tempo di concentrazione. Me la ritrovo anche nella vita questa capacità ma forse ce l’ho da sempre ed è il motivo per cui ho voluto fare questo sport. La meticolosità insieme alla concentrazione è la caratteristica fondamentale per un arciere. Senza dimenticare l’estro che ti permette di adattarti nelle più disparate situazioni.”

Mauro Nespoli: “Il tiro con l’arco è uno sport molto fisico. Non solo mentale”

Per quanto sia uno sport mentale, il tiro con l’arco, di cui l’Italia vanta una storia vincente, è uno sport molto fisico, come tiene a precisare Nespoli. “In una gara tiriamo circa 100 frecce e durante la trazione, quindi mentre si prende la mira, l’arco sviluppa 25kg di tensione. L’impegno fisico non è indifferente. Per questo i nostri allenamenti prevedono una preparazione atletica rilevante. L’80% delle frecce in allenamento vengono tirate in condizioni di disturbo che in gara non ritroverai. Lo fai per sviluppare capacità fisiche e di conseguenza mentali che ti consentano di superare qualsiasi difficoltà e stress.” Per esempio? “Ci alleniamo su superfici instabili, in ginocchio, in piedi sulla fitball o in situazioni di luminosità alterata” spiega l’arciere.

Questo tipo di preparazione ha alzato il livello rendendo il tiro con l’arco non più un’attività secondaria, ma di primo livello. “E’ anche più divertente e avvincente da guardare” commenta Mauro. Se la metodologia è cambiata a restare invariati sono invece gli archi. “E non cambieranno“, secondo l’atleta. “Abbiamo raggiunto più o meno il massimo della modernità e quasi la perfezione. Abbiamo archi fatti in fibra di carbonio e sintetica. Al massimo può subentrare l’arco compound, che ha delle carrucole grazie alle quali si scarica la potenza dell’arco durante la fase di mira. Magari a Los Angeles o Brisbane lo vedremo come disciplina olimpica.” E a parte questo l’evoluzione riguarderà non lo strumento ma l’uomo. “Se ci sarà un grande passo di qualità lo si farà studiando il cervello dell’uomo e capendo lo stato mentale perfetto che ti permette di essere il più possibile performante” sostiene Mauro Nespoli che dal 18 al 25 aprile inizierà le qualificazioni per Parigi 2024 con la prima tappa di coppa del mondo ad Anthalya.

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