Home CURIOSITÀ Serie B tra caos, ripescaggi e debiti. Una perfetta storia italiana

Serie B tra caos, ripescaggi e debiti. Una perfetta storia italiana

Quando inizierà il campionato cadetto? Boh. A settembre? Forse, tribunali, Tar e ricorsi permettendo. Le squadre ai nastri di partenza? Difficile dirlo. Il Lecco, dopo 50 anni, è tornato in Serie B, ma tra caos burocratico e stadio non a norma, rischia l’esclusione. Sperano nel ripescaggio Brescia, Perugia e Spal, la Reggina, invece, è sul precipizio. Una vicenda tutta made in Italy, alla quale purtroppo siamo abituati.

Trofeo Serie B (fonte legaB.it)

Lecco non basta vincere sul campo, bisogna rispettare tutti i cavilli burocratici. Che amarezza!

Doctor Strange parlava di multiversi, ovvero infinite combinazioni di accadimenti che potevano dar vita ad altrettante realtà parallele. L’attuale situazione della Serie B non si allontana tanto da questa descrizione. Società indebitate, club mezzi falliti e chi, nonostante abbia il diritto di giocare, rischia di essere escluso. Diversi gli scenari che porterebbero l’universo della categoria cadetta a ribaltarsi, snaturarsi o capovolgersi. Nel marasma di ricorsi, inchieste, Tar e giudici sportivi, per tifosi e addetti ai lavori è quasi un’abitudine vedere la Serie B infognata in queste vicende. Da quel 2003, con il caso Catania che sconvolse lo spinoso rapporto tra giustizia sportiva e ordinaria, di episodi simili ce ne sono stati a ‘josa’. Tutti in perfetto stile italiano. Stavolta, il quadro è parecchio ingarbugliato. Prima di fine-agosto non si risolverà, quando in teoria già due giornate dovrebbero essersi giocate. Insomma, mettetevi comodi, c’è da aspettare e provare a capirci qualcosa.

Il primo protagonista del film “Serie B nel caos” è il Lecco. Dopo 50 anni di categorie minori, il club lombardo ottiene la promozione nel campionato cadetto. Festa enorme a Piazza XX Settembre per il ritorno in B. Pres. Di Nunno e calciatori guidano il corteo. Poi la stangata: “Niente Serie B. Stadio non a norma. Ne Serve un atro”. Con la promozione ottenuta il 18 giugno, la comunicazione per il cambio-stadio va presentata 24h dopo. Impossibile. I dirigenti ci provano. Corsa a perdi fiato, lotta contro beghe burocratiche e cavilli legali. Alla fine, il nuovo stadio c’è, quello di Padova, ma i documenti arrivano il 21 giugno, due giorni dopo la scadenza. Per il Covisoc è troppo tardi. Scatta l’esclusione. Situazione assurda. Ci si sporta in tribunale tra ricorsi, accertamenti e avvocati. Il Consiglio Federale dà ragione al Lecco, ma ad oggi non basta. Ad aggravare tutto, l’eventualità che il club toscano riparta dai dilettanti, poiché ha presentato solo l’iscrizione alla Serie B.

Mauro Balata Presidene Lega B (fonte Seriebnews.it)

Brescia e Perugia a metà. Reggina alla canna del gas. Che caos Serie B. Va sempre a finire così

Insieme al Lecco (che se dovrebbe essere davvero escluso, rappresenterebbe un caso unico al mondo), c’è anche la Reggina. Motivazioni? Le solite, ripetitive e ormai tristemente consuete. Debiti e stipendi non pagati. Dopo un campionato dignitoso, con i playoff raggiunti, è concreto rischio retrocessione. Che la struttura societaria non fosse solida si sapeva, ma il tutto è precipitato nelle ultime settimane. Gli amaranto, rispettando i tempi, hanno presentato l’iscrizione alla Serie B, accettata da Lega e Tribunale di Reggio Calabria. Tuttavia, Inail, Inps, Agenzia delle entrate e Covisoc hanno bocciato i conti in rosso dei calabresi e la retrocessione si è palesata. Insomma, una perfetta vicenda pallonara in stile italiano, come tante se ne sono viste nell’ultimo decennio, dove si fa difficoltà a tracciare il confine tra giudici ordinari e sportivi, tra organi di controllo economico ed enti calcistici. Finché non si chiarirà chi deve decidere cosa e chi, invece, restarne fuori, si continuerà a creare caos infinito e pericolosi precedenti.

In questa confusione diventate quasi normalità, ad aggiungere incertezza ci hanno pensato i ripescaggi. Qualora Lecco e Reggina dovessero venir escluse, ne gioverebbero Brescia, Perugia, Spal, Benevento o Foggia. Non si sa bene chi e nemmeno quale sia l’ordine preciso, però nella lotta riammissione ci sono 4 squadre per 2 posti. Il Brescia, dopo il playout perso, sembra avere più diritto di tutte ad essere ripescata, visto uno Stadio rinnovato e conti perfettamente in ordine grazie alla percentuale ricavata dalla vendita di Tonali. Anche il Perugia sente di poter tornare in B ed ha fatto ricorso contro il Lecco per l’infrastruttura non adeguata. Come in una barzelletta, però, di riflesso la stessa squadra umbra sembra non avere luci a norma nel proprio impianto, tant’è che si è fatta prestare le lampadine dall’Empoli per superare i controlli preliminari. Meravigliosa la resilienza italica. Nell’incertezza totale, anche Spal e Benevento, ‘senza saper né leggere né scrivere’, hanno fatto domanda di riammissione. Chissà come andrà a finire? E se venisse ripescato il Foggia, che da ultima ruota del carro si potrebbe ritrovare gettato nel caos della Serie B?

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