Home CURIOSITÀ Se il calcio femminile diventa social: chiedere ad Alisha Lehmann

Se il calcio femminile diventa social: chiedere ad Alisha Lehmann

La calciatrice elvetica Alisha Lehmann. Ph. Credit: IG Lehmann

È più seguita, sui social, di Roger Federer. Un primato se sei svizzera come Alisha Lehmann, calciatrice dal ricco seguito su tutte le piattaforme online. All’ultimo Mondiale si è conquistata la scena, ma non per le gesta in campo.

La calciatrice svizzera, classe 1999, Alisha Lehmann. Ph. Credit: IG Lehmann

Alisha Lehmann tra calcio e popolarità

La chiamano “Swiss Queen”. Alisha Lehmann è forse, anzi quasi sicuramente, meno performante in termini sportivi di suoi connazionali, dal già citato Federer o dello sciatore Marco Odermatt (uno che ha vinto i Giochi Olimpici). Eppure, nel suo caso, è riuscita a far parlare di calcio femminile e ad acquistare, grazie a una certa cura del profilo, una buon grado di popolarità. Su Instagram è seguita da quasi oltre 15 milioni di follower: è la calciatrice con più seguaci social al mondo, più, di celebri colleghe come Alexia Putellas, Alex Morgan e Megan Rapinoe.

Una eccezione nel mondo del pallone in rosa, per cui c’è ancora poco interesse. Nel suo caso, il calcio, è non solo un lavoro, ma uno strumento per farsi conoscere, per arrotondare i conti a fine mese e portare a casa contratti con sponsor. Secondo una ricerca di Nielsen, la Lehmann guadagna per un post sponsorizzato oltre 300mila dollari. Tra gli ultimi accordi siglati quello con il brand Prime, energy drink creato degli youtuber Logan Paul e KSI. Ha in essere pure contratti con marchi di un certo calibro come Adidas e EA Sports.

Un primo piano di Alisha Lehmann. Ph. Credit: IG Lehmann

In difesa del mondo del pallone

Sebbene la popolarità derivi più dalle foto che dalle gesta in campo (e non per suo demerito) questo non toglie e non deve cancellare la passione e l’amore che ha per il calcio. In un’intervista concessa a Sky Sport, è intervenuta in difesa del mondo del pallone. “Ci sono persone che non supportano questo movimento perché pensano che sia una cosa per uomini e basta. Molti dicono: “Le donne non possono giocare a calcio, dovrebbero restare in cucina” ma si tratta di gente che non ha mai visto nemmeno una nostra partita. E questo è il problema. È gente annoiata e che deve dire per forza qualcosa”. Respinge al mittente le accuse di chi la giudica solo per il suo aspetto e per la cura dell’estetica: :Voglio dimostrare che puoi essere chi vuoi e allo stesso tempo giocare a pallone”.

Attaccante, classe 199, ha iniziato la carriera abbastanza presto, vestendo la maglia della Nazionale, per la prima volta, a 16 anni quando venne convocata nell’Under 17 femminile. Tra i suoi idoli, sempre dal mondo del calcio, Cristiano Ronaldo per cui porta anche il numero 7 di maglia.

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