Da anni Bebe Vio non è solo una delle principali interpreti del mondo paralimpico, ma è anche una delle sportive che più si impegna per il rispetto del mondo degli atleti con disabilità. A Roma, ha così avuto luogo la nuova edizione dei WEmbrace Games.
Bebe Vio protagonista con gli WEmbrace Games
Bebe Vio riesce a essere protagonista anche quando non è in pedana. Il suo carisma, la sua energia magnetica e il suo entusiasmo sono alla base di tutte le iniziative che organizza. A Roma, nella serata di lunedì 12 giugno, l’azzurra ha portato a casa l’undicesima edizione di “WEmbrace Games”. L’evento, nato nel 2011 e chiamato inizialmente “Giochi Senza Barriere“, è una serata con scopo benefico all’insegna dell’uguaglianza e dell’integrazione. A organizzarlo l‘Associazione art4sport ONLUS, ideata e creata nel 2009 da Bebe Vio insieme ai genitori. Art4sport oggi supporta l’attività come terapia per il recupero fisico e psichico. Sulla scia del motto “Cambiamo le regole del gioco” si sono sfidati atleti normodotati e non. Allo Stadio dei Marmi hanno partecipato otto squadre provenienti da Italia ed estero. A comporre le formazioni bambini e adulti, con sportivi e campioni impegnati per supportare la causa. Presenti, oltre l’azzurra, celebrities come Francesco Totti, Gabriele Muccino e Cristiano Caccamo.
“Uno spettacolo, una serata di giochi e gare: WEmbrace Games – ha detto Bebe Vio – rappresenta tanto per molte persone e racchiude in sé tanti significati. Tornare qui da tanti anni e trovare nuovi e vecchi amici rende questa manifestazione una festa che non dice ‘No’ a nessuno e che abbatte ogni ostacolo. Il divertimento resta comunque al centro, per cui non posso far altro che dare appuntamento all’anno prossimo, già non vediamo l’ora!“. Le fa eco la madre Teresa Grandis: “Lo sport rappresenta un potente mezzo per abbattere ogni barriera. Nel gioco, nella competizione, nell’aggregazione sociale troviamo un’unità che va oltre le differenze. Il nostro obiettivo è quello di portare avanti questo messaggio con tutto l’impegno di cui siamo capaci.”
L’impegno costante nei confronti del mondo paralimpico
Bebe Vio, che ha iniziato a fare scherma dopo l’amputazione degli arti a seguito di una meningite fulminante, ha messo in bacheca ben quattro medaglie olimpiche. A completare la collezione anche titoli europei e mondiali che non le hanno dato alla testa e non le hanno mai fatto perdere il focus. L’azzurra l’ha detto più volte: il suo desiderio è quello di avere una perfetta integrazione tra mondo parlalimpico e non. Sogna, l’ha ribadito in occasione della presentazione di WEmbrace Sport di Milano, palestre in cui si allenino insieme schermitori e para-schermitori. Su questo principio si basano tutte le iniziative della matrice WEmbrace o la Bebe Vio Academy.
Al centro sportivo Iseo di Milano, dall’anno scorso, è nata la “scuola” realizzata con l’aiuto di Nike e della sua Onlus. Una accademia aperta, a titolo gratuito, a bambini con disabilità e non che possono scoprire, divertendosi e integrandosi, cinque diverse discipline sportive paralimpiche. Nel corso dei mesi la sportiva ha anche incluso appuntamenti e incontri con colleghi, come le pallavoliste Chirichella e Bosetti o Cerella che si sono cimentati nei loro sport ma a livello paralimpico. Un perfetto esempio di uguaglianza e di abbattimento delle barriere.