Belgio, una delle generazioni più forti e perdenti della storia: zero finali in 8 anni

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Il Belgio ha deluso. E la cosa peggiore è che ormai non sorprende più nessuno. La generazione di fenomeni in questi anni doveva dominare il calcio. Ma così non è stato. Qatar 2022 ha sancito il definitivo fallimento del Belgio, ponendo fine ad un ciclo. Uno dei più perdenti della storia moderna nonostante le premesse fossero altre. De Bruyne, Lukaku, Mertens, Hazard… potremmo stare ore a contare i talenti puri della nazionale nord europea. Ma in questi anni, a parte il primo posto nel Ranking FIFA, i fallimenti sono stati tantissimi. Troppi per una rosa che aveva altri obiettivi.

Roberto Martinez, l'allenatore del fallimento del Belgio a Qatar 2022
Roberto Martinez, l’allenatore del fallimento del Belgio a Qatar 2022

Dal 2014 al 2022: otto anni di fallimenti

Il Belgio per storia e tradizione non è una nazionale colma di vittorie e talento. Forse la poca abitudine a vincere ha giocato dei brutti scherzi in questi anni. Nel 2009 era al 66esimo posto del Ranking, nel giro di 6 anni si è ritrovata al primo. Nel 2014 c’è il primo test importante per la squadra. Hazard e compagni mettono nel mirino la Coppa del Mondo. Le stelle non mancano. La generazione d’oro dei Diavoli Rossi è composta da Courtois, Lukaku, De Bruyne, Vertonghen, Witsel, Kompany e Mertens. Il girone viene superato in scioltezza. Tre vittorie contro Algerina, Corea del Sud e Russia. La doccia fredda arriverà ai quarti contro l’Argentina di Messi. Decide il gol di Higuain e l’Albiceleste vola in semifinale. Due anni dopo c’è la possibilità del riscatto.

Gli Europei del 2016 in Francia rappresentano una ghiotta occasione per alzare al cielo un trofeo. Parte male l’avventura nel Gruppo E. Sconfitta con l’Italia alla prima e la qualificazione arriva solo come seconda. Spazzata l’Ungheria agli ottavi, la squadra di Wilmots si fa rimontare del Galles (3-1) nel turno successivo. Poco dopo la delusione in terra transalpina Martinez diventa il nuovo commissario tecnico. Nel 2018 il Mondiale si sposta in Russia. Altro giro altra corsa, ma questa volta va un po’ meglio. La semifinale viene raggiunta (miglior risultato di sempre) ma Umtiti schianta il Belgio e fa volare i ‘Galletti’ verso la gloria. Anche nell’ultimo Europeo le cose non vanno nel verso giusto. Ci pensano Barella e Insigne a far sprofondare i Diavoli. Neanche la neonata Nations League porta gioie. Quarto posto nel 2021 e la mancata qualificazione alla Final Four nel 2019.

La delusione del Belgio dopo il fallimento a Qatar 2022
La delusione del Belgio dopo il fallimento a Qatar 2022

Qatar 2022: la fine di un ciclo. Nubi sullo spogliatoio del Belgio

In Qatar è finito un ciclo. Coloro che dovevano vincere si lasciano alle spalle zero finali disputate in 8 anni e un gruppo che non è mai stato così disunito. Courtois e De Bruyne non si vorranno sicuramente bene. L’ex fidanzata del centrocampista lo ha tradito proprio con il portiere belga. Storia di qualche anno fa, entrambi ora sono fidanzati con altre donne, ma si sa, queste storie sono dure da lasciarsi alle spalle. Inoltre il fantasista del City ha alimentato le polemiche durante il Mondiale: “Siamo troppo vecchi per vincere il Mondiale, la nostra chance ce la siamo giocata nel 2018”. Non si è fatta attendere la risposta di Vertonghen: “Attacchiamo male, siamo troppo vecchi per segnare…”.

Lo spogliatoio del Belgio è una polveriera e i risultati si vedono in campo. Terzo posto nel girone ed eliminazione dal torneo con appena una vittoria in tre patite (contro il modesto Canada). Ancora oggi il miglior piazzamento in una competizione intonazione è la finale dell’Europeo del 1980. Persa contro la Germania. Hazard e Martinez hanno lasciato e adesso il prossimo commissario tecnico avrà il difficile compito di mettere a posto i cocci. Non sarà facile, ma i tifosi sperano di ripartire con un nuovo ciclo. Magari meno forte, ma più vincente.

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