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I fan dei BTS contro Faker e gli esports

La nazionale coreana di League of Legends agli Asian Games 2023 di Hangzhou

Sembra quasi il titolo di un processo in un tribunale statunitense ma la realtà è che numerosi fan dei BTS, gruppo Kpop sudcoreano, hanno iniziato a inveire contro i titoli esports protagonisti agli Asian Games, Faker incluso. Motivo? La possibile esenzione per i vincitori o i medagliati dal servizio militare obbligatorio vigente in Corea del Sud. Mentre i loro beniamini, invece, sono stati costretti a interrompere temporaneamente la carriera musicale.

Una veduta dell’Arena esports agli Asian Games (Asian Electronic Sports Federation)

Gli Asian Games e gli esports

Per comprendere meglio la protesta sfociata sui social da parte dei fan dei BTS, è necessario fare un passo indietro. Il Comitato Olimpico asiatico, che come gli altri comitati continentali fa capo al CIO ma possiede libertà abbastanza ampie sulla gestione dei propri Giochi Asiatici, aveva deciso che l’edizione 2022 (che si sta disputando nel 2023 a causa del Covid) avrebbe avuto nel medagliere della manifestazione anche dieci titoli esports. Tra questi League of Legends, Dota 2 , Honor of Kings, Pubg Mobile, Street Fighter. Persino Hearthstone prima che fosse depennato a causa delle problematiche di distribuzione del gioco sul territorio cinese.

Già agli ultimi Giochi del Sud-Est Asiatico gli esports erano stati inseriti nel medagliere ufficiale, mentre agli Asian Games del 2018 erano stati introdotti come disciplina dimostrativa, fuori dal medagliere. La decisione del Comitato asiatico di includerli per i Giochi del 2022 di Hangzhou, con vista chissà sui Giochi di Parigi 2024, ha ripercussioni importantissime in Corea del Sud. Ogni cittadino coreano maschio, infatti, deve necessariamente svolgere un periodo di leva militare obbligatoria entro i 28 anni. Salvo alcune eccezioni: coloro che acquisiscono meriti sportivi o sociali vengono esentati dall’obbligo. Il primo a ricevere l’esenzione fu il lottatore Yang Jung-mo, medaglia d’oro alle Olimpiadi del 1976. L’ultimo più recente è probabilmente il calciatore Son Heung-min, medaglia d’oro agli Asian Games del 2018 con la nazionale di calcio sudcoreana.

La Malesia ha conquistato la medaglia d’argento su Arena of Valor

Faker, gli esports e i BTS

Il prossimo potrebbe essere Lee “Faker” Sang-hyeok, tre volte campione del mondo di League of Legends, dieci volte vincitore del campionato coreano LCK: semplicemente il migliore e più vincente giocatore che League abbia mai visto finora. A quasi 28 anni, la vittoria della medaglia d’oro agli Asian Games sul titolo di Riot Games potrebbe consentirgli di acquisire quei meriti sportivi che gli permetterebbero di richiedere l’esenzione dal servizio militare e proseguire la carriera negli esports. Esenzione che, tuttavia, non è automatica come molti credono. E non è affatto scontato riceverla. Un fermo di 18-21 mesi, come richiede la legge, a questa età potrebbe significare per Faker, persino per il migliore al mondo, la fine della carriera competitiva.

Tuttavia i fan dei BTS non sembrano essere d’accordo. Già la sola idea di una potenziale esenzione per un “player di videogame” ha smosso l’animo dei follower della Kpop band che ha momentaneamente interrotto le proprie attività. Tre dei sette membri, Jin, J-Hope e Suga, hanno infatti già iniziato il servizio militare obbligatorio, l’ultimo appena una settimana fa. Le lamentele però non sono tanto contro Faker o gli esports quanto contro il governo sudcoreano. Una fan su X ha scritto: “Non vedo come possa essere giusto. Questa situazione mi fa ragionare sul come il governo coreano stabilisce cosa sia il prestigio nazionale e chi sia meritevole. Non penso che l’esports diffonda la cultura nazionale più della musica, delle arti o delle relazione globali”.

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