Da quando i Faze Clan hanno deciso di quotarsi in borsa le azioni sono crollate in modo quasi costante ma la vittoria dei mondiali di Halo ha portato un leggero rialzo. Sia chiaro: stiamo parlando di un incremento minimo e quasi del tutto indifferente rispetto alle perdite avute ma potrebbe rappresentare un primo timido passo verso un futuro ancora più connesso tra i risultati competitivi e le quotazioni dei team.
Esports e finanza
Finora sono davvero poche le organizzazioni esports che possono vantare una propria presenza nei mercati borsistici finanziari. Una di queste sono i Faze Clan, tra le più rinomate in Nord America ma che, grazie soprattutto alla sezione di Counter-Strike, hanno iniziato a farsi conoscere anche in Europa. In realtà i Faze sono conosciuti particolarmente per il loro ampio team di content creator, diventati nel tempo veri e propri ambassador dell’organizzazione. L’esports, ovvero il gaming competitivo, in tal senso svolge un ruolo di contorno che non rappresenta il nucleo centrale delle attività dell’azienda ma viene sfruttato come vetrina per amplificare l’attenzione mediatica.
Tuttavia da quando i Faze hanno deciso di quotarsi in borsa per attingere alle risorse economiche pubbliche anziché solamente di privati e sponsor, il valore della società è crollato in maniera vertiginosa. Partiti da una valutazione forse troppo ottimistica superiore al miliardo con un valore delle azioni pari a 9,83 $ ciascuna al lancio, datato 12 aprile 2021, dopo circa un anno di stabilità ad agosto 2022 erano salite fino quasi a 17,5 $ per azione. Da quel momento, però, le azioni dei Faze e il suo valore sul mercato hanno iniziato a crollare, scendendo per la prima volta sotto il dollaro a metà gennaio 2023. Soglia al di sotto della quale il Nasdaq non permette di rimanere a lungo.
Faze sott’acqua
Tra le regole del listino statunitense una in particolare recita che un’azienda non può trovarsi al di sotto del dollaro per azione per più di 30 giorni consecutivi. Da quel 16 gennaio 2023 i Faze non sono più riusciti a risalire la china, ricevendo pertanto un avviso dal Nasdaq che obbliga l’azienda a tornare ai requisiti richiesti entro 180 giorni: è il cosiddetto periodo di “compliance”. Nel caso l’azienda quotata non dovesse riuscirci riceverebbe una lettera di delisting che tuttavia non condannerebbe definitivamente all’esclusione.
I Faze sono infatti riusciti a trovare un accordo con il Nasdaq per estendere di altri 180 giorni il periodo di compliance che durerà fino al 18 marzo 2024. Entro quella data i Faze dovranno riuscire a tornare a una quotazione superiore a 1 $ per 30 giorni consecutivi. Un traguardo che sembra un impresa considerato che ad oggi, 17 ottobre 2023, le azioni hanno un valore di 0.1980 $, meno di 20 centesimi. Eppure qualcosa sembra muoversi, legato ai risultati competitivi recentemente ottenuti dai Faze su Halo.
Il futuro dei Faze in borsa affidato ad Halo
Nel corso dello scorso weekend si sono disputati gli Halo World Championship che hanno incoronato proprio i Faze come campioni del titolo fps. Nella giornata del 16 ottobre il titolo in borsa è “volato” a 0,23 $, sfiorando un +26% rispetto alla quotazione precedente. Si tratta di cifre pur sempre irrisorie ma che potrebbero essere tenute in considerazione, se non per i Faze magari per altre che verranno dopo, per comprendere meglio come le organizzazioni esports potrebbero sfruttare la quotazione in borsa. Vincere un torneo potrebbe comportare un aumento della propria quotazione: un evento che abbiamo spesso già visto nel calcio
La Juventus, ad esempio, è uno dei club italiani che più rappresenta questa connessione tra i risultati sportivi (ma spesso anche economici in termini di bilancio) e l’andamento azionario. Nel corso dei primi otto anni di scudetti consecutivi la Juventus ha registrato un +500% di quotazione in borsa, secondo quanto riportato nel 2019 dal Sole24 ore. Agli inizi degli 8 anni, il 6 maggio 2012, la Juventus tornava campione d’Italia vincendo 2-0 contro il Cagliari con le proprie azioni che venivano scambiate a 0,26 €. Il 6 maggio 2019, all’indomani dell’ottavo scudetto di fila, la quotazione della Juventus era di 1,33 €. Pochi spiccioli nel caso di una singola azione. Diventano, però, 1,34 miliardi nel computo complessivo.