“Finisce qui, mi hai dato e ti ho dato tutto”. Una notizia che sembrava non dovesse arrivare mai ma che era nell’aria da un pò. Gigi Buffon lascia il calcio giocato all’età di 45 anni. Il portiere simbolo della nazionale e della Juventus ha deciso di dire basta, annunciando il ritiro tramite un post Instagram. Termina un’era, quella del portiere che ha riscritto le regole del ruolo.
Gigi Buffon annuncia il ritiro: termina l’era del portiere più forte di tutti i tempi
Cala il sipario per una delle carriere più significative del calcio italiano. Gigi Buffon annuncia il ritiro dopo un totale di 975 presenze tra Parma, Juventus e Paris Saint-Germain. Un totale di 1151 partite contando le 176 in nazionale maggiore con cui vanta lo storico Mondiale vinto da assoluto protagonista nel 2006. Elencare tutti i numeri e i trofei vinti da Gigi sarebbe riduttivo, molto più significativo è raccontare ciò che ha rappresentato per il suo ruolo e il modo in cui ha ispirato le nuove generazioni di portieri. Tra i momenti più significati del suo percorso spicca l’Europeo U21 vinto con la nazionale guidata da Cesare Maldini nel 1996, l’input decisivo per l’avvio di una carriera straordinaria. Già nel ’91 il Parma aveva investito 15 milioni di lire, quando Gigi aveva appena 13 anni. Per una serie di coincidenze si è trovato a diventare il titolare del club emiliano, nonostante si ricordino i suoi inizi da centrocampista.
Il ritorno a Parma nel 2021, a distanza di 20 anni dal suo addio, rappresenta la chiusura di un cerchio e la sfida più affascinante della sua storia calcistica. Nell’ultima stagione ha provato in tutti i modi a riportare la sua squadra in Serie A, ma ha visto interrompersi il sogno nella semifinale playoff contro il Cagliari. Una scelta di vita quella del Parma, con cui ha deciso di chiudere la carriera. Un’altra scelta molto significativa è quella del 2006, quando appena dopo aver vinto la Coppa del Mondo, ha scelto di rimanere alla Juventus nonostante la retrocessione in Serie B. Un atto di coraggio ma soprattutto di amore che ha definitivamente reso immortale Gigi per il popolo bianconero. La macchia più grande del suo cammino nel calcio è sicuramente la Champions League, l’unica coppa che non è mai riuscito a vincere. Neppure quando nel 2018 aveva deciso di trasferirsi al Paris Saint-Germain.
Leader indiscusso per le nuove generazioni: il mito di Gigi Buffon
“Gigi riusciva a tirarti fuori qualcosa da dentro. Con le sue parole riusciva a toccarti il cuore, riportando a galla le energie necessarie per vincere. Qualcosa che non si insegna e che aveva innato”. Così il suo ex compagno di nazionale e della Juventus Giorgio Chiellini ha descritto Buffon poche ore dopo l’annuncio del ritiro. Gigi non è solo il portiere più forte di tutti i tempi, ma uno dei simboli di un calcio ormai andato. Una delle storiche bandiere del calcio italiano che con la sua leadership è riuscito a ispirare intere generazioni. Qualsiasi ragazzo decide di intraprendere la carriera da portiere vede in lui un punto di riferimento. Nel corso degli anni è stato capace di costruirsi una legacy che da ora in poi sarà come un sentiero da percorrere. Cresciuto nel mito di Zoff, Gigi è diventato lui stesso mito, prendendosi la corona ma senza mai sentirne il peso.
Una carriera lunga 28 anni che Superman ha riempito di successi e parate sensazionali. I momenti bui li ha affrontati sempre con grande personalità: dalla depressione ai fallimenti sportivi, uno su tutti la mancata qualificazione al Mondiale in Russia del 2018 che ha sancito di fatto la chiusura del suo percorso azzurro. Un percorso che però potrebbe riprendere in altre vesti. Nel futuro di Buffon infatti potrebbe esserci il ruolo di capo delegazione della Nazionale. Un incarico prestigioso, ancor di più dopo essere stato ricoperto da Gianluca Vialli. Dopo aver stabilito il record di presenze con la maglia dell’Italia, Gigi potrebbe tornare a dare il suo apporto fuori dal campo, appoggiando il CT Roberto Mancini. Intanto non resta che ringraziare uno dei personaggio più influenti nella storia del calcio italiano, oltre che l’esponente principale nel ruolo del portiere che si ricordi nella storia del gioco.