Home Esport “LEC da abolire”: la proposta di Sotze

“LEC da abolire”: la proposta di Sotze

(Credits to Riot Games)

Il campionato europeo di League of Legends, l’LEC, forse necessiterebbe di qualche cambiamento, nonostante sia stato quasi rivoluzionato appena un anno fa. Il 2023 è stato infatti il primo anno con il modello dei tre split che hanno accompagnato squadre, giocatori e spettatori nel corso della stagione, più le finali disputate a Montpellier che hanno premiato i G2 Esports come miglior team Emea dell’anno. Un formato che qualche tempo fa si vociferava potesse essere adottato anche dalle singole ERL. Per il 2024, però, bisognerebbe forse pensare a qualcos’altro.

I Fnatic in finale all’LEC (Credits to Riot Games)

Perché abolire l’LEC secondo Sotze

A sostenerlo è Davide “Sotze” Di Guida, head coach di League of Legends attualmente sotto contratto con il Team Du Sud. Si tratta di una relativamente nuova organizzazione francese che in poco tempo si è ritagliata il proprio spazio nella scena competitiva arrivando pochi giorni fa, sotto la guida di Sotze, a qualificarsi per la Seria A del campionato francese, la LFL. Nonostante viva del competitivo di LoL, Di Guida ha raccontato, ospite a Studio League, il format di approfondimento che va in onda ogni venerdì pomeriggio dalle 16:00 su Atleta TV, che “ho avuto davvero poco interesse quest’anno nel seguire le partite dell’LEC”.

La motivazione? “L’attuale formato ammazza l’interesse nella competizione. Aver introdotto i tre split ha creato una situazione in cui le fasi iniziali di ogni split contano davvero poco ai fini dell’interesse dello spettatore. Inoltre si giocano troppe finali, troppi titoli distribuiti nel corso dell’anno. E come se non bastassero i tre split, ci sono poi anche le Finals. Se i campioni del Summer Split sono già stati incoronati, perché a distanza di poche settimane bisogna fare un altro torneo con relativo trofeo?”. Sensazioni che sembrano essere confortate dai dati riportati da EsportsCharts secondo cui, nonostante sia aumentato il numero di ore viste di contenuti, il numero di spettatori è diminuito, sia come picco che come media, rispetto alle stagioni precedenti.

Il paragone tra le stagioni 2023, 2022 e 2021 dell’LEC (Credits to Esports Charts)

La macroregione Europa ed Emea

Secondo Di Guida l’LEC per come è stata pensata oggi ha poco senso di esistere, anche per una conformazione culturale. “In Europa non siamo sportivamente abituati a una competizione di questo tipo: siamo un mercato molto frazionato e locale, ognuno con una propria realtà geografiche ed eccellenze del territorio. Avere un torneo macroregionale in cui le squadre non si identificano con nessuna nazione a mio avviso non aiuta”. 

Sotze suggerisce quindi di eliminare l’LEC in quanto torneo a franchigie che, oltre a non avere e costruire legami con il territorio, impedisce ai team delle leghe regionali di ambire a un posto tra i grandi. Avendo eliminato promozioni e retrocessioni, infatti, l’unico modo per il formato in stile NBA di entrare tra “le grandi” è di comprarsi uno slot a cifre milionarie. Oppure aspettare un ampliamento del numero di squadre. 

Mikyx e i G2 conquistano le LEC Finals lo scorso 10 settembre (Credits to Riot Games)

La nuova Champions di League of Legends

Per Di Guida la soluzione è semplice: non c’è bisogno dell’LEC in quanto campionato esclusivo, bisognerebbe invece proporre una sorta di Champions di League of Legends. L’Emea Masters, che accoglie i migliori team di tutti i campionati nazionali o regionali locali, svolge già questa funzione ma senza l’LEC avrebbe molto più spazio e interesse. L’idea, ad esempio, potrebbe essere quella di mantenere le varie ERL con le relative partite che si disputano nei giorni della settimana. Per poi disputare una competizione nel weekend a cui partecipano esclusivamente le migliori squadre di ogni singola ERL dello split precedente. 

In modo del tutto simile a come avviene nel calcio con la Champions League: le prime classificate della stagione partecipano alla competizione europea nella stagione successiva in un torneo che dura tutto l’anno. Con la differenza che nel calcio le sfide di campionato si giocano nei weekend (con l’eccezione dei turni infrasettimanali) mentre le coppe europee si disputano durante la settimana. Nel nostro caso su League of Legends si tratterebbe di adattare il tutto ai due split stagionali, in modo da avere stagioni né troppo lunghe né troppo brevi. E soprattutto in modo da eliminare del tutto la barriera che divide il Tier 2 dal Tier 1, divenuta oggi forse anacronistica.

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