Home Esport ATE news Anche le ERL verso i tre split: cambia anche il PG Nationals?

Anche le ERL verso i tre split: cambia anche il PG Nationals?

Per le indiscrezioni riportate da Alejandro Gomis sul portale Blix l’LEC non sarà più l’unica competizione ad adottare i tre split durante la stagione competitiva di League of Legends ma potremmo vederli nelle ERL e anche al PG Nationals. Secondo il reporter spagnolo Riot Games starebbe pensando di introdurre un’ulteriore finestra di campionato nel corso dell’anno, esattamente come già adesso succede con l’LEC, la massima serie continentale EMEA.

Prima l’LEC, ora le ERL

Già pochi giorni fa l’ex caster Christopher “MonteCristo” Mykles aveva dichiarato che secondo le informazioni in suo possesso l’introduzione dei tre split in LEC era stato un esperimento che avrebbe avuto un seguito anche nelle altre leghe globali. La prima notizia tuttavia riguarda invece le leghe regionali EMEA, ovvero tutti i campionati locali che si giocano sul continente europeo allargato a Turchia, Nord Africa e Medio Oriente. 

I tre split in LEC sono stati introdotti in questo 2023, con un formato totalmente rinnovato. L’idea di Riot Games sembra quella di ampliare il numero di leghe che possono adottarlo, in modo da suddividere anche globalmente la stagione in tre filoni anziché due. L’obiettivo è inserire un terzo evento internazionale nel corso dell’anno competitivo, contro i due (Mid-Season Invitational e Worlds) di oggi.

Tre split anche per il PG Nationals?

Nonostante le indiscrezioni di Anonimotum sembrino trovare riscontro in numerose voci e acquisire credibilità, ci sono alcuni punti poco chiari. Gomis parla di ERL in via generica, senza specificare se questo formato verrà introdotto sia per le Accredited che per le Non Accredited. Di queste ultime fa parte anche il PG Nationals, il campionato italiano gestito da PG Esports. 

Fin dalla sua prima edizione il PG Nationals ha sempre avuto due split nel corso della stagione, lo Spring e il Summer. A cui spesso negli anni si è aggiunto anche un evento, sempre competitivo ma fuori dal circuito ufficiale, come il Red Bull Factions del periodo autunnale. Questo terzo split invece sarebbe un vero e proprio terzo campionato nel corso dell’anno, come già avvenuto in altri campionati come nella Prime League tedesca che ha quasi sempre avuto tre split.

Quando saranno i tre split?

Un altro punto poco chiaro è in quale periodo dell’anno si giocheranno i tre split. Per l’LEC Riot Games ha ristretto alcune tempistiche compattando nello stesso periodo precedente i tre split più le Finals che decreteranno il campione stagionale. Winter e Spring si giocano infatti tra gennaio e aprile, prima del Mid-Season Invitational. Il Summer invece tra giugno e luglio, con le Finals tra agosto e settembre, giusto in tempo prima dei Worlds, il mondiale di League of Legends. 

Il terzo split delle ERL potrebbe quindi seguire l’LEC, compattando due split nella stagione invernale/primaverile. Oppure spostare gli split in modo da spalmarli nel corso dell’anno. Una soluzione che sembra essere più indicata in modo da coprire le eventuali pause presenti nella stagione. Di contro, però, significherebbe avere un calendario diverso da quello continentale, una delle critiche maggiori mosse in questo 2023. 

Verso il salary cap

Oltre all’introduzione di un nuovo formato Gomis ha anche parlato della possibilità di adottare per le squadre delle ERL un tetto salariale. Chiamato in gergo tecnico salary cap, è una possibilità che si trova in uno stato ancora iniziale di discussione, con nulla di ancora deciso. Sembra però che la proposta di Riot Games sia di inserire un tetto alle spese delle squadre nei vari campionati. In particolare si starebbe parlando di un tetto di 200.000 € all’anno per i costi operativi: comprensivi quindi di roster, coaching staff e qualsiasi altra spesa.

Da queste spese, però, potrebbero essere dedotte quelle per la gaming house. Sempre secondo Anonimotum, infatti, la lega spagnola sarebbe pronta a togliere l’obbligo per le org partecipanti di avere una gaming house, una spesa di certo non indifferente. Anche in Italia si è parlato e si continua a parlare molto di salary cap, una richiesta che alcune org hanno già proposto in passato, come i Cyberground per voce del loro manager Grabiele Ingrassia. Così come ci aveva raccontato qualche tempo fa Francesco Alacca, proprio sulle pagine di Atleta Sport News.

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