Conciliare la vita da atleta e quella da mamma non è mai stato affar semplice. Francesca Lollobrigida, diventata madre il 26 maggio scorso, potrà farlo grazie a una serie di sostegni promossi della Federghiaccio.
La ripartenza di Francesca Lollobrigida
Il 26 maggio scorso, Francesca Lollobrigida, campionessa di pattinaggio in pista lunga e nipote dell’attrice Gina, ha dato alla luce il piccolo Tommaso. Per le atlete, si sa, non è mai facile tornare alle competizioni dopo la gravidanza anche perché spesso mancano aiuti da parte dei vertici sportivi. La Federghiaccio e il Presidente Gios hanno però voluto cambiare le cose. La FISG sosterrà l’atleta, classe 1991 e che ha ripreso al allenarsi in Germania, con un progetto di supporto logistico ed economico. Durante i raduni, spesso lunghi e all’estero, verrà accompagnata dalla sorella Giulia (anche lei pattinatrice) e verranno elargiti contributi per le spese di accudimento del bambino durante gli orari di allenamento in occasione dei raduni della Nazionale. Francesca Lollobrigida sarà anche sostenuta nei viaggi e negli spostamenti, per lei ed eventuali accompagnatori mettendo a disposizione un appartamento o camere multiple in hotel durante le convocazioni.
Dal punto di vista sportivo, qualora non dovesse partecipare alle competizioni internazionali, si è valutata l’opportunità di affiancare a Lollobrigida altri atleti di interesse nazionale così da tenere sempre altoil livello dei suoi allenamenti. Alla pattinatrice sarà altresì concessa una wild card per consentirle di rientrare a gareggiare in Coppa del Mondo ed eventi internazionali senza dover prendere parte a gare di qualificazione o trials.
Sport e maternità, qualcosa si muove ma la strada è lunga
Contenta e grata la Lollobrigida per l’opportunità a lei concessa. “Dopo le Olimpiadi di Pechino avevo davanti a me due possibilità: diventare mamma o partecipare alle Olimpiadi in casa. Non volevo rinunciare a nessuna delle due. Ringrazio il Presidente Gios e la FISG tutta per avermi dato la possibilità di non rinunciare ai miei sogni: la strada è complicata ma sento di non essere da sola. Sono già in raduno a quattro mesi dal parto, insieme al mio Tommaso, e questo dimostra che, grazie anche a interventi come questi, si può essere madri e atlete allo stesso tempo”.
Poi conclude: “Spero di essere da esempio per le ragazze di domani ed ora, in pista, voglio far vedere a Tommaso quanto la mamma è ancora forte. Ci tengo a ringraziare infine mio marito, che fa sacrifici ogni giorno e senza il quale tutto ciò non sarebbe possibile“. Qualcosa si muove, fino a poco tempo fa i contratti delle atlete non professioniste e non legate a gruppi sportivi militari, si interrompevano all’annuncio della gravidanza e non era previsto nessun sessudio. Oggi, il Dipartimento dello Sport per il Governo prevede dei Bonus maternità per le atlete. I passi in avanti, come in questo caso, sono stati fatti e anche le singole Federazioni stanno cercando di aiutare come possibile.