Home CURIOSITÀ Versatilità, la nuova frontiera dello sport moderno

Versatilità, la nuova frontiera dello sport moderno

Campioni in una disciplina e poi provare ad eccellere altrove. Sempre più atleti si cimentano in sport diversi da quello di appartenenza. Il nuovo connubio “sport e versatilità“. Come dimenticare M.J dall’NBA al baseball, Bob Hayes dai 100m al Superbowl o Peter Cech dal calcio all’hockey. Altri?

Ester Ledecka in azione alle Olimpiadi 2018 quando vinse due ori nello Sci e nello snowboard

Non più confini prestabiliti. La Versatilità bussola dello sport moderno

In una società sempre più fluida, dinamica e che cambia alla velocità della luce, anche lo sport si sta adeguando. Dagli atleti settorializzati, specializzati in determinate discipline, con il passare degli anni si è arrivati allo sportivo capace di competere a più latitudini, camaleontico, eclettico, versatile. Guardando a tennis, calcio, nuoto o sci, questo cambiamento in atto viene confermato. La nuova frontiera è quella che unisce lo sport alla versatilità. Ad esempio, nel ‘mondo pallonaro’, non basta più che un giocatore sappia ricoprire un solo ruolo, ma oggi gli si chiede di essere utile in più zone del campo, difesa, centrocampo e reparto d’attacco. Fanno da eco nuoto e sci. Distanze lunghe o brevi, piste da slalom o super g, gli atleti di oggi, per competere, devono eccellere nelle varie sfumature dello sport. Esempi perfetti sono Michael Phelps, in grado di dominare ogni tipo di stile acquatico, o Lindsey Vonn eccellente sciatrice capace di vincere in più discipline.

Insomma, la figura dello specialista è tramontata? Forse sta passando di moda. Gli atleti formidabili in ‘un’unica mansione’ ci sono ancora e ci saranno sempre, però, negli ultimi anni sta emergendo la figura dello sportivo forte a più latitudini. Una sorta di ‘versatilista’, concedetemi il termine, che sa esprimersi ad alti livelli nei vari settori di uno stesso sport oppure in discipline agli antipodi. Novak Djokovic è uno di questi. A differenza degli specialisti della terra rossa o ‘erbaioli’, che hanno caratterizzato il tennis tra gli anni ’70-’80-’90, Nole ha sfondato una nuova barriera. Insieme al serbo, gli altri due mostri sacri Federer e Nadal, hanno dato i natali alla moderna figura del tennista totale. Chi ha saputo vincere, invece, in sport diametralmente opposti, è stata Ester Ledecka. Alle Olimpiadi invernali del 2018, si era iscritta alle gare di superG e snowboard. Bottino? Due ori vinti e tanti saluti agli specialisti.

Bob Hayes leggenda dell’atletica e campione di football

Bob Hayes, Michael Jordan e i casi più recenti di sportivi “camaleontici”

Farsi valere e vincere in discipline agli antipodi è, forse, l’aspetto più difficile dello sport competitivo. L’atleta, oltre a cambiare approccio verso l’attrezzo, che sia passare da una racchetta da tennis ad un da padel, o da una mazza da baseball ad una palla da basket, deve anche disabituare il suo corpo ad un tipo di sforzo fisico e di conseguenza adeguarsi ad una diversa preparazione atletica. Ciò che fino a quel momento lo aveva reso forte nello sport di appartenenza, potrebbe essere controproducente in una diversa disciplina, quindi serve quasi snaturarsi per approcciarsi al meglio in un altro settore. Spesso si elogiano a dismisura calciatori o cestiti che segnano molto, ma probabilmente è più giusto ammirare ed omaggiare campioni totali capaci di vincere i cento metri e poi trionfare al Superbowl. Questo è proprio quello che è riuscito a fare Bob Hayes leggenda dello sport.

L’atleta americano, nel 1960, era soprannominato la freccia. Alle Olimpiadi di Tokio ’64 è tra i favoriti nei 100m. Non delude. Prima vince i 100yard, poi domina la ‘gara regina’ e la staffetta 4×100. Dopo gli ori olimpici, la sua carriera cambia rotta e lui si conferma un fuoriclasse. Diventa giocatore di football, vincendo il Superbowl nel ’72 con Dallas, entrando 4 volte nella ‘squadra dell’anno’. Il suo nome è impresso nell’Hall of Fame del football americano. Ha tentato di ripercorre queste orme anche Michael Jordan. ‘Air M.J’, forse il miglior cestita di sempre, dopo aver dominato l’NBA, vincendo tre anelli, si buttò nel baseball, provando a diventare leggenda anche lì. La sua nuova carriera, però, fu un mezzo flop, allora tornò al basket, ricominciando a dominare. E altri sportivi che hanno cambiato natura? C’è chi ha deciso di lasciare il calcio e dedicarsi all’hockey, come il portiere ex Chelsea Peter Cech o il greario ex Serie A Vitali Kutuzov. Ma c’è anche chi pratica altri sport solo per diletto, come Dirk Nowitzki, che da campione NBA è innamorato del tennis e l’ex stella del Real Gareth Bale, appassionato di golf.

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