In stagione, su 11 ciclocross 8 vittorie. Numeri record dopo un Tour de France pazzesco. Ad oggi il belga è il ciclista più completo nel panorama mondiale. Wout Van Aert va forte su strada, in salita, nelle crono e nelle tappe terra-fango. Un maestro dei pedali al quale, però, manca ancora il trionfo ‘corona-carriera’.
Dai Grandi Giri al ciclocross, Van Aert è forte su tutte le superfici. Come lui nessuno mai
Il ciclismo è cambiato, è un dato di fatto. Non ci sono più gli atleti ‘settorializzati’, specializzati su un’unica superfice o su un singolo tipo di corsa. Nel calcio l’attaccante non deve più solamente segnare, ma anche recuperare palloni, pressare o legare il gioco e lo stesso vale per il tennis dove non ci sono più esclusivamente ‘terraioli’ o ‘erbaioli’. Per i ciclisti suona la medesima musica. Non basta più vincere solo in salita, o essere bravi nelle volate e invece nelle altre tipologie di gare si arranca. Il ciclismo si è evoluto, modernizzato, adeguato all’esigenza di tifosi e appassionati che vogliono sempre più vedere i propri beniamini eccellere in ogni disciplina. Il miglior interprete di questa nuova tendenza nel panorama ciclistico è senza dubbio il campione Wout Van Aert. A detta di molti uno dei migliori ‘atleti da pedale’ degli ultimi 10 anni, il fuoriclasse belga si è guadagnato la nomea di ‘ciclista totale’ grazie a risultati altisonanti e primati prestigiosi.
Finora, nella sua vincente carriera, il classe ’94 è stato capace di primeggiare su ogni tipo di tracciato e su diverse tipologie di gara. Per intenderci, nell’ultimo Tour de France ha vinto in volata, in solitaria, staccando tutti in salita, nelle tappe a crono ed in più ha fatto da gregario al suo capitano nella Jumbo Visma Jonas Vingegaard. Che volete di più? Il fiammingo ha chiuso il Gran Boucle francese con un bottino da far invidia: 3 vittorie, 4 secondi posti e 1 terzo piazzamento. Ma la versatilità di Van Aert va oltre le corse su strada. Il campione belga è capace di incidere anche nel ciclocross. Sport cresciuto molto negli ultimi anni, a prima vista può sembrare simile al ciclismo, ma in realtà presenta differenze marcate. Diverse sono le strumentazioni utilizzate dagli atleti, a partire dalla bici fino ad arrivare alle gomme utilizzate e lo stesso vale per la preparazione fisica. In questa stagione, Van Aert ha fatto faville sui tracciati terra-fango: 8 vittorie in 11 ciclocross.
Record di punti al Tour. Alieno tra terra e fango, ma manca la vittoria più prestigiosa
Numeri a dir poco pazzeschi quelli del belga, che se sommati al primato stabilito al Tour fanno ancora più impressione. Infatti, nella ‘gara in giallo’, Van Aert ha vinto la Classifica Punti con lo straordinario punteggio di 480, battendo il precedente record di un certo Sagan. Insomma, lo ‘spaceman’ fiammingo è l’atleta simbolo della nuova era del ciclismo. Sorpassati i Cipollini o Bettini forti soprattutto in volata, in seconda linea gli scalatori come Armostrong e Wiggins, oggi a rubare la scena sono gli ‘artisti del pedale’ come Van Aert, in grado di dominare questo sport in modo trasversale. Ciclista completo o totale, scegliete voi come chiamarlo, certo è che il 28enne natio di Herentals è il pioniere di un nuovo modo di stare in sella. Per certi aspetti, quello che sta compiendo Wout è molto simile a ciò che qualche anno fa fece la sciatrice Lindsey Vonn, ovvero dominare e vincere in tutte le discipline dello sci. Non solo essere specialisti, ma saper eccellere in ogni aspetto del proprio sport.
In altri settori, questo tipo di versatilità si era già vista, come nell’atletica o nel nuoto (Phelps esempio perfetto), ma nel ciclismo la tendenza di primeggiare su strada e tra il fango è un unicum. Per intenderci, nell’attuale Coppa del mondo di ciclocross ci sono specialisti formidabili come Laurens Sweeck, che però, una volta abbandonati gli sterrati, diventano impalpabili pedalatori domenicali. Van Aert, invece, è un fuoriclasse camaleontico, impossibile da catalogare. Con nonchalance passa dal ciclocross ai grandi giri, dalle Classiche alle strade bianche, fino agli arrivi in montagna. In uno sport così settoriale come era il ciclismo, dove i ruoli, storicamente, sono stati sempre ben definiti, il fuoriclasse belga ha scardinato i confini e rimosso ogni tipo di paletto, inaugurando una nuova frontiera per la bici. Ora, però, a Wout serve la ‘vittoria corona-carriera’, il trionfo che lo accosterebbe alla cerchia dei più grandi. Tolti gli exploit nel ciclocross, occorre la conquista di un Grande Giro per entrare nella leggenda.