Un anno fa tutto il mondo si domandava dove fosse Peng Shuai. Il 2 novembre 2021 la tennista, con un post poi rimosso su Weibo (con tanto di profilo oscurato), denunciava di essere stata vittima di abusi sessuali da parte dell’ex vicepremier Zhang Gaoli. Per settimane non si seppe più nulla di lei. “Riapparsa”, l’ex tennista cinese smentì tutto.
Caso Peng Shuai, la ricostruzione dei fatti
Un anno fa Peng Shuai su Weibo, piattaforma cinese simile a Facebook, scrisse un post spiegando di essere stata vittima di abusi sessuali da parte dell’ex vicepremier cinese Zhang Gaoli con cui avrebbe avuto una relazione. Il post venne poi rimosso e per due settimane non si ebbero notizie dell’atleta. Divenne virale l’hashtag #WhereIsPengShuai visto che la cinese sembrava sparita nel nulla.
Prima vennero diffuse delle immagini dell’atleta in Cina e poi arrivò una sua mail al numero uno della WTA Steve Simon. Mail in cui ritrattava la versione dei fatti, spiegando di stare bene e di come ci fosse stato un malinteso.
La lettera, così come le immagini, fu condivisa da CGTN, testata associata al Partito Comunista Cinese tanto che Simon si disse titubante sulla veridicità della missiva.
La vicenda assunse dimensioni ingenti fino a coinvolgere il CIO. Il numero uno del Comitato Olimpico internazionale, Thomas Bach fece ben due videochiamate, rese poi pubbliche, con la Shuai. Questo non bastò alla WTA con Simon che prese la storica decisione di cancellare tutti i tornei a Hong Kong e in Cina per violazione dei diritti sulle donne.
La tennista rilasciò a sorpresa un’intervista a un media cinese, rassicurando ancora una volta e chiedendo privacy. La sua ultima apparizione pubblica risale così ai Giochi Invernali di Pechino, ma da allora il caso è passato in sordina e non si è saputo molto.
Dov’è oggi la tennista?
A parte queste apparizioni sporadiche e forzate, sempre “filtrate” dai media cinesi poco o nulla si è più saputo sull’asiatica. Come sta davvero? Dove si trova? In settimana sono arrivate rassicurazioni dal CEO della WTA Simon che ha parlato con Associated Press.
“Dobbiamo ancora risolvere il caso Peng. Sappiamo che è al sicuro e che è a Pechino. Non abbiamo però ricevuto le rassicurazioni che vogliamo dopo che abbiamo richiesto un’indagine. Qual è la vera storia? Questo è tutto ciò che abbiamo chiesto. Ovviamente ha avuto un grande coraggio a farsi avanti”.
E poi: “Abbiamo chiesto un’indagine formale sulle accuse da parte delle autorità competenti e la chance per la WTA di incontrare Peng, in privato, per discutere della sua situazione. Abbiamo ricevuto conferma che Peng è al sicuro e a suo agio, ma non l’abbiamo ancora incontrata personalmente“. Da capire, quindi, cosa ne sarà nel 2023 dei tornei in Cina. Si giocheranno? Simon ha lasciato aperto uno spiraglio e nessuna decisione è stata presa ma finché non ci sarà chiarezza al 100% sembra difficile che la WTA sia disposta a far dimenticare la vicenda.