Stéphanie Frappart, la prima arbitra nella storia dei Mondiali

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Stéphanie Frappart e la storica prima volta di un arbitro donna al mondiale: è il segnale per lo sviluppo del movimento

Credits: FIFA

La terna arbitrale di Costa Rica-Germania è tutta al femminile. Insieme a Stéphanie Frappart anche Neuza Back e Karen Diaz Medina

Stéphanie Frappart è la prima donna ad arbitrare una partita del mondiale di calcio maschile. È successo il primo dicembre 2022, dopo 92 anni dalla nascita della competizione. Una terna arbitrale tutta al femminile ha diretto Costa Rica – Germania. Le due squadre del gruppo E giocano la terza e ultima partita della fase a gironi della coppa del mondo FIFA Qatar 2022. La squadra tedesca ha vinto il match per 4 a 2 ma non è riuscita a qualificarsi alla fase finale del torneo a causa della vittoria del Giappone sulla Spagna. Gli occhi di tutti, però, sono puntati sul fischietto di Stéphanie Frappart che, a trentotto anni, fa il suo esordio ai mondiali di calcio maschile. Accanto a lei, le due assistenti sono Neuza Back (brasiliana) e Karen Diaz Medina (messicana).

La stampa ha iniziato a tracciare per l’ennesima volta il ritratto della carriera di Stéphanie Frappart quando il suo nome è comparso nella lista ufficiale FIFA per gli arbitri della coppa del mondo Qatar 2022. Alla comunicazione si accompagnano anche le dichiarazioni di Pierluigi Collina, presidente del comitato arbitrale della FIFA: “Siamo molto felici che con Stéphanie Frappart dalla Francia, Salima Mukansanga dal Ruanda e Yoshimi Yamashita dal Giappone, così come gli assistenti arbitrali Neuza Back dal Brasile, Karen Díaz Medina dal Messico e Kathryn Nesbitt dagli Stati Uniti, siamo stati in grado di schierare per la prima volta nella storia di una Coppa del Mondo FIFA, le donne direttrici di gara. Si conclude così un lungo processo iniziato diversi anni fa con l’impiego di arbitri donne ai tornei junior e senior della FIFA maschile.”

Credits: FIFA

L’arbitro donna non riesce a diventare arbitra, ma la prima volta è andata

Per preconcetti culturali non si è ancora in grado di usare il termine “arbitra” senza un pizzico di timore. Trovare una donna in una posizione di comando, più alta delle parti, come quella del direttore di gara non è stato frequente nella storia. L’emancipazione femminile è in corso ed è arrivato il tempo delle “prime volte“, altra contraddizione dei mondiali in Qatar. Esistono esempi di arbitre in altri sport come la pallavolo, il tennis, il basket e persino il rugby. In Italia Maria Sole Ferrieri Caputi ha diretto una partita di Serie A. Gli organi internazionali, come la FIFA e la UEFA si stanno liberando dei preconcetti di genere. Le tre arbitre che si trovano in Qatar “meritano di essere alla Coppa del Mondo FIFA perché si esibiscono costantemente ad un livello davvero alto, e questo è il fattore importante per noi“. Così dichiara Pierluigi Collina.

Abituata ai riflettori, Stéphanie Frappart è stata la prima donna ad arbitrare in Ligue 1 (la massima serie francese), in una partita di Champions League maschile, in una finale Supercoppa UEFA maschile. Il suo fischietto ha diretto anche la finale di coppa di Francia e quella del mondiale femminile nel 2019. All’indomani della partita, i giornali, sportivi e no, hanno riportato la notizia e commentato come positiva la prestazione di Stéphanie Frappart. La francese “sa come si fa a gestire 22 maschietti su un campo di calcio”, conclude un giornalista su “Il Messaggero”. Il termine “arbitra” suona ancora male, la Frappart fa ancora notizia e il linguaggio giornalistico non si è ancora adattato per bene ma la prima volta è andata. Oltre ad essere importante per colmare il gender gap, una terna al femminile è una grande operazione d’immagine per la FIFA che non sembra, però, solamente estetica.

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