Il roller derby in Italia: uno sport inedito per le donne (e non solo)

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Mai sentito parlare di roller derby in Italia? Innanzitutto occorre dire che è uno sport di contatto su pattini a rotelle (quad). Poi, che dagli Stati Uniti degli Anni ’30 si è diffuso in tutto il mondo come sport prevalentemente femminile. Nato come una forma di spettacolo di nicchia, si è evoluto come una vera e propria disciplina sportiva. È spontaneo e frizzante. Ah, e il nome di battaglia della capitana della squadra romana è Lady Psycho. Curiosi?

film sport rotelle drew barrymore
“Whip It” (2009), diretto da Drew Barrymore, è il film tratto dal romanzo “Derby Girl” di Shauna Cross.
Foto: Darren Michaels

Il roller derby in Italia: regole, ma anche molta ironia

Nel corso di 60 minuti le squadre di roller derby devono schierare le skaters e sfidarsi su una pista ellittica e piatta (track). Le partite, suddivise in tempi (period) da 30 minuti, sono giocate di volta in volta da 5 giocatrici. I tempi sono composti da riprese (jam) di massimo due minuti. Le quattro blockers giocano sia in attacco che in difesa, mentre la jammer deve fare punti sorpassando il team avversario senza uscire dal circuito. Il roller derby è uno sport su rotelle e nasce dall’iniziativa dell’imprenditore Leo Seltzer come attività tra l’atletismo e l’intrattenimento (roller catch). Dopodiché prende piede anche in Italia intorno al 2012. Ad oggi la Lird – Lega italiana roller derby conta 13 leghe.

Casco, paradenti, gomitiere e ginocchiere. E soprattutto pattini a rotelle. Chi non ci sa andare, impara. Un po’ hokey e un po’ baseball, il roller derby è fatto “dagli skaters per gli skaters”, come dice il motto condiviso a livello internazionale. Le pattinatrici costruiscono il team impegnandosi in prima persona, organizzano le gare, accolgono nuove leve. Si tratta di un vero e proprio movimento corale e nato dal basso tanto che, inizialmente, i match erano arbitrati dalle atlete stesse. Ma è vietato sgarrare: i ruoli sono molto articolati e in ogni gara sono presenti ben 7 arbitri.

I loghi della federazione italiana e della nazionale “Team Italy”

Una cultura all’insegna di diversità e inclusione

Ciò che colpisce del roller derby in Italia, oltre alle azioni di gioco, sono i nomi. Le squadre scimmiottano l’immaginario dei team americani, lo storpiano con ironia e aggiungono codici culturali che creano una vera e propria comunità. Si va dalle “Octopussy Versilia” di Massa alle “Poison Kittens” di Palermo, dalle “Badassirens” di Pescara alle “She-Wolves” capitoline. L’Italia vanta la Nazionale, Team Italy, che ha esordito nel 2014 in occasione del campionato mondiale di Dallas. A livello globale i team femminili sono riuniti nel Wftda – Women’s Flat Track Derby Association, federazione internazionale nata nel 2005 che riunisce 450 squadre con l’obiettivo di “rivoluzionare il ruolo delle donne nello sport” uniformando regole, organizzazione e filosofia di gioco (e di vita).

Il titolo italiano è tuttora nelle mani delle Anguanas di Vicenza che hanno primeggiato su suolo nazionale per la terza volta consecutiva. Fra tornei, webzine e blog, il roller derby vanta un’intensa partecipazione e una grande motivazione a fare rete. A dimostrazione che lo sport è soprattutto luogo di socializzazione e di costruzione della propria identità. Electric Lemon, Ann Atomic Bomb, Elo-C-Raptor e le altre atlete “sono tutte le donne ordinarie che questo sport trasforma in straordinarie”, come si legge sul sito della Nazionale. Una visione della femminilità non drogata da facili stereotipi di genere che fa della diversità e dell’inclusione delle parole d’ordine. “Il nucleo del progetto team Italy è la collaborazione, elemento fondamentale in un gioco di squadra – scrive Seitan Helle da Roma. Ti dà l’energia, il coraggio e la forza per affrontare qualunque sfida“. Verso uno sport che “comincia come una passione, poi diventa la tua vita“. La stessa che ha investito Sara aka Lady Psycho, capitana del team romano “She-Wolves”.

Le ragazze del team romano “She-Wolves”, nato nel 2013, in uno scatto di Joanna Vendittelli pubblicato sulla loro pagina Facebook

Le She-Wolves ululano alla luna capitolina. Lady Psycho, la capitana

Campo verdenero e volto di Mononoke, la principessa lupo del celeberrimo film d’animazione di Hayao Miyazaki. Questo il logo delle She-Wolves, la squadra capitolina di cui Sara nel 2013 è stata una delle fondatrici. Ho sentito parlare del roller derby in tv, mi sono incuriosita e ho cominciato a fare ricerche. Ho unito le forze con un’altra ragazza – racconta Lady Psycho – e così abbiamo fondato la squadra”. E quei nomi? “Ogni partecipante sceglie un derby name giocando con il proprio cognome o con la propria personalità”. Una personalità bella tosta! “Sì, questo sport ha preso piede soprattutto fra le donne grazie anche al messaggio di emancipazione”. La strada per farsi conoscere è lunga. “In Italia il numero di derby girls è un po’ inferiore rispetto alla media europea. Siamo ancora uno sport di nicchia ed è un po’ difficile farsi pubblicità. Ma accogliamo sempre persone nuove e inizia ad esserci anche una componente maschile“.

Le skaters organizzano periodicamente delle giornate di presentazione, i fresh meat days. Dopo aver costituito la Lega del roller derby in Italia abbiamo iniziato anche a dialogare con la Fisr – Federazione italiana sport rotellistici. Questo ci porterà sicuramente ad avere una maggiore visibilità e un maggior numero di piste”. Giocate su una pista ellittica che ricorda le arene degli antichi romani. “Anche in una città come Roma abbiamo difficoltà a trovare piste in cui allenarci. Dal momento in cui entri in questo mondo e scatta la scintilla, dedichi al roller derby fino all’80% del tuo tempo”. Dove possiamo trovarvi? “Ci alleniamo il martedì e il giovedì presso l’Associazione Sportiva Dilettantistica ProSport a Cinecittà. Te lo chiedo perché sarei curiosa di provare, ma dimmi la verità: è un passatempo che mi consiglieresti? “Ma quale passatempo?! È uno sport vero e proprio. È la vita”. Buona fortuna a Sara e a tutte coloro che vogliono mettersi in gioco in uno sport moderno che dà libero sfogo alla forza, all’agilità e al divertimento.

Copertina: finale dei Mondiali tra Australia e Usa. Foto: Marko Niemelä

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