Roger Milla è uno di quei personaggi che per la storia del proprio popolo (e non solo) ha un’importanza molto più grande dello status di semplice calciatore. E’ stato il simbolo della rinascita del calcio africano. Guida e leader del Leoni Indomabili che entusiasmarono il mondo. 31 anni di carriera, gol, trofei e un record tutt’ora imbattuto. Albert Roger Mooh Miller resta il calciatore africano del secolo.
I successi con i club
Roger Milla nasce a Youndè, capitale del Camerun, nel 1952, e ad appena 13 anni firma il suo primo contratto da professionista con l’Eclair de Douala. Militerà per 12 anni nel campionato nazionale camerunese vincendolo per due volte. Successivamente il Pelè africano ormai venticinquenne riceve la chiamata del Valenciennes. Milla intraprende il grande viaggio verso il calcio “che conta”.
Nel campionato transalpino militerà per altri 12 anni, fino al 1989 vestendo le maglie di Valenciennes, Bastia, Saint-Etienne, Monaco e Montpellier. Realizzerà 111 gol, la maggior parte dei quali oltre i 30 anni. Nell’estate dell’89 ad ormai 37 anni Milla lascia la Francia per trasferirsi nell’Isola di Reunion, per giocare nel campionato locale e godersi la sua meritata pensione d’oro. Quello che non poteva sapere è che le pagine più belle della sua storia dovevano essere ancora scritte.
Roger Milla e i Leoni Indomabili
La leggenda di Roger Milla è alimentata soprattutto dai successi con il Camerun. Dopo la liberazione del Paese dal dominio francese nel 1960, la Nazionale si prepara fiera ad affrontare i campionati del mondo. La prima apparizione in questo torneo per Milla risale al 1982 dove la nazionale camerunese si guadagna il soprannome di Leoni Indomabili. Eliminati dal torneo senza mai perdere una partita, condannati solo dalla peggior differenza reti rispetto all’Italia, futura campione del mondo. Dopo la campagna spagnola e i successi in coppa d’Africa nel 1984 e nel 1988, l’ormai eroe nazionale lascia il Camerun con tanto di partita d’addio tra la commozione generale. Durante il suo tranquillo e piuttosto rilassante soggiorno nell’Oceano Indiano, Milla viene a conoscenza della qualificazione dei suoi ormai ex compagni per Italia ’90 e poco dopo riceve una telefonata.
Dall’altra parte della cornetta c’è l’uomo più importante del Paese, il Presidente Paul Biya, che non può immaginarsi una spedizione mondiale senza il suo Eroe. Persuaso dall’insistenza e dalle lodi, Roger decide di rimettersi in gioco e indossare nuovamente quella maglia verde, simbolo di libertà, che in fondo non si era mai tolto. A 38 anni Milla diventa uno dei simbolo di quel mondiale. Nelle notti magiche, l’eroe nazionale parte sempre dalla panchina ma riuscirà a realizzare 4 gol nella competizione. Segna due doppiette, la prima nel girone contro la Romania, la seconda, decisiva, contro la Colombia dello stravagante portiere Renè Higuita. Grazie ai suoi gol il Camerun raggiunge i quarti di finale dove ad aspettarli c’è l’Inghilterra di Lineker e Gazza Gascoigne. I Leoni pareggiano il momentaneo vantaggio degli uomini di Sua Maestà. Kundè realizza un rigore guadagnato proprio da Roger Milla e successivamente passano in vantaggio con Ekèkè, su assist al bacio ancora del numero 9.
USA ’94 e l’impegno sociale post-ritiro
Il Camerun dovette però arrendersi ai tempi supplementari per due calci di rigore assegnati all’Inghilterra, entrambi trasformati da Gary Lineker. Grazie alle performance nel mondiale del 1990, però, Milla viene insignito del suo secondo pallone d’oro Africano e l’idea del ritiro scompare definitivamente. Tornerà a giocare in patria, nella squadra della sua città, il Tonnerre de Youndè, portandola alla conquista della Coppa del Camerun. Nel frattempo la sua Nazionale, si qualifica per il campionato del Mondo del 1994 ma nessuno pensa che l’ormai quarantaduenne Milla possa parteciparvi. È una petizione popolare a convincere il c.t Henry Michael a portare il talismano del Camerun in quella spedizione. Il Camerun uscì al primo turno ma il numero 9 riuscì a timbrare il cartellino anche nel torneo made in USA. Nel 6-1 contro la Russia, il suo è l’unico gol dei Leoni ormai domati. Diventa così il più anziano marcatore della storia dei Mondiali, a 42 anni, record tuttora imbattuto.
La carriera del leggendario numero 9 terminerà due anni più tardi, in Indonesia dove realizzerà 23 gol, lasciando il calcio giocato a 44 anni. Dopo il ritiro, la sua popolarità non è stata scalfita, anzi. Con l’impegno che sta mettendo nel sociale, la leggenda di Roger Milla è destinata a durare per sempre. A 68 anni si è dedicato allo smaltimento della plastica nella capitale camerunense, fabbricando ciottoli per pavimentare le abitazioni. Un’ impegno importante per dare lavoro a chi ne ha bisogno ma soprattutto per sensibilizzare il territorio verso questi rifiuti. Nel 2006 è stato eletto dalla CAF, la Federcalcio Africana, miglior calciatore africano del XX secolo, davanti a Weah e Bibo. Tutto il mondo, in particolare quello calcistico, non dimenticherà mai le sua esultanze alla bandierina, sempre con il sorriso e con la voglia di ballare. Perché Roger Milla è la voce del popolo.