Nelle mani di Alessia Orro: la crescita della regista azzurra

Ultime notizie

Superbike: cosa ci ha detto il primo round?

Il primo round della Superbike 2024 ha messo in...

Le nuove leve del tennis ATP: rivoluzione in atto?

Sono tanti i giovani tennisti che stanno raggiungendo i...

Superbike 2024: i big all’assalto di Bautista, ma attenzione ai rookie

Lo spagnolo cerca il tris dopo i titoli conquistati...

MotoGP, Marquez e Acosta in gran forma nei test di Valencia

I test della MotoGP a Valencia mostrano immediatamente un...

Share

In poco tempo Alessia Orro è diventata il punto di riferimento della Nazionale azzurra e della Vero Volley Milano. A oggi, almeno in chiave italiana, è lei l’alzatrice più solida e forte.

Alessia Orro in campionato durante un’azione di gioco. Ph. Credit: Vero Volley Monza

Il percorso di Alessia Orro

Come cambiano in fretta le cose. Nel 2018, l’alzatrice sarda classe 1998 veniva lasciata a casa dal C.T Davide Mazzanti prima del Mondiale in Giappone. Al suo posto Ofelia Malinov e Carlotta Cambi: una brutta doccia fredda. Eppure, la Orro ha sfruttato (conscia della sua giovane età) quell’esclusione per migliorarsi e limare i dettagli.

A distanza di cinque anni sembra assurdo pensare che la regista di Milano non fosse stata convocata. Oggi è lei la palleggiatrice di riferimento in maglia azzurra. Se con gli Europei, poi vinti nel 2021, Mazzanti adoperava l’alternanza con Malinov (dando più spazio alla sarda) dalla passata stagione si è affidato quasi esclusivamente alle mani di Alessia. La crescita di Orro è stata chiara agli occhi di tutti e purtroppo, in chiave azzurra e non solo è corrisposta a un momento di crisi di Lia Malinov (fuori rosa a Scandicci).

Con la Nazionale, con cui ha fatto il debutto nel 2015, ha bruciato le tappe. In quell’anno vince l’oro al Mondiale Under 18 ed il bronzo nella stessa competizione Under 20. Nel 2016 arriva la prima convocazione in nazionale maggiore. L’anno dopo vince l’argento al World Grand Prix ed il bronzo al Campionato Europeo 2019. Ciliegina sulla torta la splendida vittoria dell’Europeo 2021, con tanto di nomina come miglior palleggiatrice della rassegna continentale.

La giocatrice di Milano ha avuto una enorme crescita sia a livello tattico, nella distribuzione dei palloni e nella gestione delle schiacciatrici, sia a livello umano. Ha raggiunto una maturità come donna e giocatrice.

Alessia Orro accanto alla compagna di Nazionale Caterina Bosetti. Ph. Credit: Fipav/Galbiati

La maturità dell’azzurra: un po’ di numeri

Nel suo percorso fondamentale è stato l’arrivo, nella stagione 2020 in quella che fino all’anno scorso era Vero Volley Monza, oggi Milano. Dopo essersi formata a Club Italia (esperienza non da poco) ha giocato a Busto per poi diventare l’alzatrice del club lombardo con cui ha anche vinto una Cev Cup e ha dato, la passata stagione, del filo da torcere in finale scudetto alla titolata Conegliano.

Oggi, a campionato in corso, è l’alzatrice che ha realizzato più punti nel girone d’andata con 22 muri, 10 ace e 51 punti messi a referto.

Nelle statistiche condivise dalla Lega Pallavolo Femminile, è la migliore nel suo ruolo davanti a Gennari e Carlini. La giocatrice è stata già eletta in questa prima metà di stagione per ben quattro volte MVP. Non una cosa da poco per chi gioca nel suo ruolo. È stata la migliore contro Bergamo, Vallefoglia, Cuneo e in CEV Champions League contro la Dnipro.

La stagione è ancora lunga e tante sono le soddisfazioni che potrà togliersi continuando a mantenere, si spera, questo alto livello.

spot_img