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L’Andrea Moda, il peggior team di Formula 1

“Correre in Formula1 è difficile, correre e vincere in Formula1 è molto difficile, correre in Formula1 sull’Andrea Moda è un miracolo”. Basterebbe questa frase del pilota brasiliano Moreno per descrivere l’assurda, paradossale e a tratti romantica storia che ruota attorno all’Andrea Moda Formula, il peggior team di Formula 1. In questa surreale vicenda di sport ci sono tutti gli ingredienti per raccontare qualcosa di unico.

McCarthy in pista con l’Andrea Moda Formula

Un General Manager a dir poco eccentrico, pezzi di seconda mano, monoposto in piedi per miracolo e giri loschi.

La vita dell’Andrea Moda Formula fu molto breve, ma maledettamente intensa. Tutto durò un’unica stagione, quella del 1992. In quegli anni, la Formula1 aprì le porte alle scuderie più ‘strong’ per dirla all’inglese, come la semi-sconosciuta Fondmetal, la Racing Developments o la poco fortunata Coloni. Tra queste, trovò spazio anche ‘l’Andrea Moda Formula’, creata da Andrea Sassetti, originario di Fermo e cresciuto a Monte San Pietrangeli, nel cuore delle Marche. Fondatore, General Manager, Presidente, scegliete voi come chiamarlo, Sassetti era un factotum all’interno della scuderia. Partendo dal basso, nato da una famiglia umile, si era fatto da solo, creando l’azienda Andrea Moda, produttrice di scarpe da donna di alta gamma. Incerte le origini riguardo i suoi guadagni iniziali. C’è chi dice fosse invischiato con il gioco d’azzardo chi con giri illegali. Fatto sta che Sassetti, per promuovere la sua azienda, creò una scuderia di Formula1, iscrivendola al campionato.

Sassetti, come primo passo, acquistò pezzi e materiale di seconda mano dell’ex team Coloni e parte del personale. Non avendo molte conoscenze nel settore, per la fornitura di motori, si accordò con la Judd, che però era specializzata in monoposto di Formula 2, da qui i primi problemi. La parte aerodinamica dell’auto fu affidata alla Simtek Research, che già due anni prima si era vista bocciare un telaio dalla BMW ed è proprio su quel progetto ‘bocciato’ che si basava la monoposto di Sassetti. Le premesse non erano delle migliori. Tra giri loschi, pezzi di seconda mano rimediati qua e là e risorse economiche poco chiare, l’Andrea Moda Formula non aveva nemmeno solidi sponsor alle spalle. Sassetti copriva di tasca sua tutte le spese. Giusto qualche piccolo imprenditore marchigiano concesse delle risorse. Insomma, l’Andrea Moda Formula si teneva in piedi per miracolo e in pista era un disastro.

Andrea Sassetti ai box nella stagione 1992

Piloti licenziati, una sola gara disputata e Sassetti arrestato al Gp in Belgio. L’Andrea Moda, il peggior team di Formula 1

Tra curve e rettilinei, i tempi della monoposto di Sassetti rasentavano il ridicolo, ma questo non è il lato peggiore, altri problemi erano dietro l’angolo. Per il primo Gp della stagione ’92, il ‘famoso’ telaio della Simtek non era ancora stato consegnato, così i meccanici di Sassetti furono costretti ad utilizzare pezzi di seconda mano avanzati alla Coloni l’anno prima. In mezzo a questo caos, le monoposto, guidate dai piloti Caffi e Bertaggia, scesero in pista per le prove libere, ma dopo pochi giri i giudici di gara le squalificarono. Motivo? Sassetti non aveva pagato la tassa di iscrizione al campionato. Per il secondo GranPremio in Messico, i problemi iniziali sembravano superati, ma la mancata consegna di materiali provenienti dall’Europa, impedì ai meccanici di completare le monoposto, quindi, niente gara e litigio tra piloti e team. Senza pensarci, Sassetti licenziò Caffi e Bertaggia, assumendo Moreno e McCarthy.

Piloti nuovi e nuova vita? Macché! Nonostante l’auto avesse tutti i pezzi al loro posto, tuttavia non era lontanamente competitiva. Moreno, il migliore tra i due, non si qualificò nemmeno per la gara della domenica e riguardo McCarthy si scoprì che non aveva la ‘superlicenza’ per correre. Sassetti andò su tutte le furie, provò a licenziarlo ma la FIA glielo impedì: “Non puoi licenziare più di due piloti a stagione”. Da lì in poi, fu una continua escalation di problemi comici, da specchietti mancanti a propulsori prestati da altre scuderie, da conti non pagati a mancanza di meccanici, con Sassetti costretto ad assumere operai dalla sua fabbrica di calzature, fino ad arrivare al surreale Gp di Gran Bretagna, con i piloti obbligati a scendere in pista con gomme da bagnato per mancanza di pneumatici. Per la cronaca, il sole splendeva alto nel cielo e l’asfalto misurava oltre 40gradi.

McCarthy che spinge la sua monoposto dopo l’ennesimo guasto

La fine della surreale storia dell’Andrea Moda Formula

Una piramide di situazioni al limite della commedia, ci portano al GP di Monaco, l’unico al quale l’Andrea Moda riuscì a partecipare. Il Pilota basiliano Roberto Moreno, quel 31 maggio 1992, compì un vero miracolo. Si qualificò, guadagnandosi il meritato posto in griglia con l’ormai comica monoposto nero pece. La gara iniziò anche bene, per quelli che erano gli standard dell’Andrea Moda. Moreno veleggiò negli ultimi posti per 11 giri, poi, per un problema tecnico fu costretto a ritirarsi. Anni dopo dirà: “Correre in Formula1 sull’Andrea moda è un miracolo”. A quel minuscolo acuto nel Principato, seguirono solo ‘figuracce’ in mondovisione, fino al Gp del Belgio, quando la Polizia Internazionale arrestò Sassetti, accusato di illeciti economici e fatturazioni false. Coadiuvata dalle forze dell’ordine italiane, la Polizia belga sequestrò tutto il materiale della scuderia e la Fia squalificò a vita dallo sport il General Manager marchigiano: “Ha danneggiato l’immagine della Formula1”.

L’Andrea Moda Formula è stata tutto questo, ma anche molto altro per i protagonisti che l’hanno vissuta in prima persona. Non una storia di vittorie o imprese sportive, ma una vicenda paradossale, surreale, ricca di genuinità e sfrontatezza, nata dalla mente di un imprenditore marchigiano che vestiva come James Dean e dava del tu a Bernie Ecclestone, un imprenditore poco illuminato, ma estremamente viscerale. Ad oggi Sassetti, dopo qualche vicenda con la Guardia di Finanza, si è dedicato all’edilizia, con discreto successo. E l’Andrea Moda Formula, tornerà mai in pista? Impossibile dare una risposta visti i precedenti. Certo è che, da ‘voci locali’, qualche anno fa, Sassetti sembra essere stato visto al bar del Paese con una monoposto nero pece. In altre parole, una storia da docufilm, come quello che la casa di produzione cinematografica Zoofactory ha girato e farà uscire nel 2023. I registi e produttori sono Massimiliano Sbrolla, Giordano Viozzi e Cristiano Coini e dopo 3 anni di lavoro, la pellicola è pronta. Il titolo è ‘Last & Furious’ e già il trailer promette bene. Netflix e Raiplay hanno strizzato subito l’occhio.

Andrea Sassetti oggi, 2022

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