Honduras-El Salvador, la guerra del Fútbol

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Il calcio e la politica sono da sempre a stretto contatto. Finché questo sport riuscirà a coinvolgere e a spostare l’opinione di così tante persone, sarà inevitabilmente sfruttato come mezzo di propaganda. Molte volte abbiamo visto politiche interne, soprattutto dittature, usufruire del mezzo calcio. Tra calcio, popolazione e politica esiste un rapporto così stretto da arrivare anche alle mani. O alle bombe. Quella tra Honduras ed El Salvador sarà per sempre “la Guerra del Fútbol”.

Gli eserciti che sfilano durante la guerra del Fútbol

La storia tra Honduras e El Salvador

Ovviamente le cause per una guerra di questo tipo sono da ricercare altrove, non nel semplice rettangolo di gioco. El Salvador e Honduras, non erano nuovi a battibecchi fra loro, essendo Paesi confinati. El Salvador lamentava l’esiguo territorio affidatogli dopo l’indipendenza e di non avere uno sbocco sull’Atlantico, punto strategico per il commercio. Per placare gli animi, si inserirono gli Americani, i quali volevano rendere i 4 Paesi confinanti (Honduras, El Salvador, Nicaragua e Guatemala) delle enormi piantagioni di banane. Questi Paesi beneficiarono molto dell’economia statunitense, in termini anche di aumento demografico, dovuto alla riduzione delle morti infantili. Tra le 4 sorelle, El Salvador, lo Stato più piccolo, ne beneficiò maggiormente, ma le condizioni della popolazione non migliorarono poi molto.

Così nel 1967 venne firmata la “Convenzione Bilaterale sull’immigrazione”, che permetteva a oltre 300.000 salvadoregni di entrare in Honduras, Paese molto grande rispetto al numero degli abitanti. Gli emigrati da El Salvador si stanziarono nelle immense campagne honduregne, occupando e lavorando terreni abbandonati a loro stessi. La popolazione autoctona però non prese bene l’arrivo in massa di questi contadini e chiesero così aiuto al governo, che li accontentò con una riforma agraria. A distanza di 2 anni dal loro insediamento, i salvadoregni si videro confiscare le terre per essere poi ridistribuite alla popolazione honduregna. In pratica, i contadini salvadoregni avevano fatto solo la fatica nei campi, senza godere abbastanza dei frutti.

Un'ex giocatore salvadoregno ricorda la sua squadra
Salvador Mariona, allora giocatore di El Salvador con in mano una foto rappresentante la squadra

Il ruolo dello sport nella Guerra del Fútbol

E voi ora vi starete chiedendo: “Cosa centra il calcio in tutto questo?”. Nel 1969 si giocano le qualificazioni per il mondiale di Messico ’70. Il fato ha voluto che queste due squadre si incontrassero l’8 e il 15 giugno di quell’anno. L’andata si gioca a Tegucigalpa e l’accoglienza che i padroni di casa dell’Honduras riservano agli ospiti non è delle migliori. In migliaia si presentarono sotto l’Hotel della nazionale di El Salvador e con clacson, pietre, padelle, cercavano di disturbare il sonno agli atleti avversari. La partita, in un clima che definire teso è un eufemismo, termina 1-0 per i padroni di casa grazie alla rete all’89’ di Wells. Gli ospiti infuriati per il trattamento ricevuto giurano vendetta nel match di ritorno, e così fu. L’Hotel dove alloggiava l’Honduras fu letteralmente assaltato da un’innumerevole quantità di sassi, topi morti e addirittura bombe artigianali.

La squadra si mise in salvo sul tetto dell’Hotel. Il giorno successivo, la polizia dovette usare i carri armati per portare la squadra all’Estadio della Flor Blanca. Qui la caccia agli honduregni proseguì incontrastata, facendo registrare 2 morti e centinaia di feriti. Gli ospiti più che pensare alla partita avevano paura per la propria incolumità. Come facilmente prevedibile la partita terminò 3-0 per i padroni di casa. In quegli anni, in caso di una vittoria per parte, non si sommavano i gol realizzati per decretare il vincitore ma c’era bisogno di uno spareggio, questa volta a campo neutro. Il 27 giugno nel leggendario Estadio Azteca di Città del Messico, si gioca lo spareggio. 2-2 nei novanta minuti regolamentari, ma è El Salvador a portare a casa la vittoria grazie ad un gol al 101’ di Mauricio Rodriguez.

Pagine di giornale sulla partita Honduras El Salvador che scatenò la Guerra del Futbol
Le prime pagine dei giornali dopo la partita che dide inizio alla Guerra del Fútbol

Il conflitto post-partita

Il risultato della partita scatenò un violento scontro a fuoco. Il governo honduregno, poche ore dopo il fischio finale, decise di interrompere qualsiasi relazione diplomatica con El Salvador e di perseguire i salvadoregni ancora presenti nel Paese. Il 14 Luglio, El Salvador, attacca l’Honduras senza previa dichiarazione di guerra, con motivazione “la salvaguardia dei propri cittadini in territorio straniero”. Dopo soli 5 giorni di ostilità, il conflitto si interruppe grazie all’entrata in campo dell’OSA (Organizzazione degli Stati Americani). Ufficialmente la guerra terminò il 5 di Agosto quando l’ultimo soldato salvadoregno rientrò in Patria. Nonostante gli appena 5 giorni di ostilità, persero la vita sei mila persone e circa 150 mila rimasero senza casa o appezzamento di terra. Una vera e propria guerra, passata alla storia come la Guerra del Fútbol.

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