Tiratore scelto del basket per vent’anni e amico fedele di LeBron. Vincitore di due titoli NBA, JR Smith riparte dal college e dalla sua vecchia passione, il golf. Nel 2020 smette con la pallacanestro e libri in spalla, va a prendersi la laurea. Intanto promette bene come golfista. Tutto questo a quasi a 39 anni.
JR Smith, dalle liti in NBA alla tranquillità delle aule-studio e l’eleganza dei campi da golf
Testa calda, fumantino, violento e rissoso. Sono questi gli epiteti che, durante i suoi anni in NBA, JR Smith si è visto spesso appiccicare addosso. Considerato da giornalisti americani, detrattori e baskettari d’oltreoceano come un poco di buono dentro e fuori dal campo. Di lui, negli USA, si ricordano soprattutto le serate brave pre o post-partita, le multe, qualche arresto e varie risse. Ci si è dimenticati, quasi totalmente, del suo grande talento, che l’ha portato a vincere ben due anelli NBA. D’altronde, se arrivi a toccare quota 13.250 punti in carriera e quasi 850 presenze in NBA, probabilmente tanto scarso non sei. Eppure di Smith è stato sottolineato sempre e solo il suo lato fumantino e poco ortodosso, quando, invece, meritava ben altri allori. Anche perché, se King LeBron ti vuole sempre in squadra con lui, sia a Cleveland che a Los Angeles, un motivo ci sarà? Facciamo a capirci, JR Smith, senza dubbio, aveva un bel caratterino.
Nella sua carriera, impossibile dimenticare la rissa con Marcus Smart datata 2018, quella contro Baynes dei Celtics, oppure la storica scazzottata con Mardy Collins ai tempi dei Nuggets. Insomma, che Smith avesse un’indole fumantina è chiaro, ma non è corretto considerarlo come un giocatore ignorante e violento, soprattutto perché, dopo il suo addio al basket, ha fatto ricredere tutti. Infatti, in barba a pregiudizi, stereotipi e convinzioni sbagliate, il talento originario di Freehold ha cambiato totalmente vita, reinventandosi dalla testa ai piedi. Dopo l’addio al basket nel 2020, ha deciso di inforcare occhiali, divisa da scolaretto e libri in spalla, si è iscritto alla North Carolina A&T State University. Obbiettivo? Prendersi quella desiderata laurea, che da ragazzo non è mai riuscito a conseguire. Nelle aule studio, tra silenzio, libri e compagni di college, Smith è un alunno modello. Sciorina bei voti e fa anche parte del team di golf dell’Università, gli ‘Aggies’. Mazza in mano e scarpette sul green, i risultati sono ottimi.
C’è sempre tempo per cambiare. Abbiamo sbagliato a giudicare JR Smith?
Non deve essere facile per un ragazzo dislessico ambientarsi nell’America dei primi anni 2000. Cambierà diverse scuole tra Steinert High School, McCorristin Catholic High School, Lakewood High School ed infine la Saint Benedict, dove si diplomerà. Tuttavia, visto il suo carattere poco tranquillo, tergiversa prima di iscriversi all’Università, così si concentra sullo sport. Ha talento da vendere nel basket e ci mette poco a farsi notare. Viene subito catapultato in NBA, saltando a pie pari l’ambientamento nella NCAA, la Lega delle squadre dei college. Di colpo si ritrova tra i grandissimi della pallacanestro, MJ, Kobe, LeBron, Nowitzki e mille altri. Ci sa stare eccome e sceglie che quella sarà la sua vita per i prossimi 20 anni. Il richiamo, però, per quel periodo mai vissuto tra aule studio e lezioni universitarie, è troppo forte e soprattutto vuole togliersi da dosso la nomea di ‘baskettaro violento e istiga risse’. Fuori dall’NBA, Smith ha riscoperto la passione per se stesso, per la crescita personale.
Ha ritrovato l’amore per lo studio, per i libri e per i bei voti. Non a caso, alla North Carolina University, è uno dei migliori, tant’è che, lo scorso aprile, è stato nominato studente e atleta dell’anno soprattutto per meriti acquisiti in classe. Media alta al college e colpi d’alta scuola sul green sono la conferma di come i giudizi e i pregiudizi su una persona sono spesso sbagliati. Che sia con la divisa da scolaretto o con la tenuta da ‘lord inglese’ sul campo da golf, JR Smith ha dato dimostrazione di come l’essere umano non possa essere giudicato a ‘compartimenti stagni’, affibbiandogli una nomina per sempre. Earl Joseph Smith III, questo il suo nome all’anagrafe, è la riprova che nella vita si può cambiare, migliorare e diventare quella persona che, inconsciamente, si è sempre stati, ma non c’è mai stata l’occasione di dimostrarlo. Insomma JR, lasciati alle spalle anni di critiche e riprenditi quello che ti spetta, magari con una ‘schiacciata in reverse’ o con un bel colpo sul green.