Home STORIE DI SPORT È tornato il Barcellona: tutti i segreti del successo di Xavi

È tornato il Barcellona: tutti i segreti del successo di Xavi

Tra le note più positive della stagione 22/23 del panorama calcistico, c’è senza dubbio la rinascita del Barcellona di Xavi. I blaugrana dopo 1478 giorni tornano sul tetto di Spagna conquistando la 26esima Liga della loro storia. Questa però ha un sapore (doppiamente) particolare: è la prima volta senza Leo Messi ma potrebbe essere anche l’ultima.

Sergi Busquets alza al cielo il trofeo de La Liga alla sua ultima stagione con la maglia del Barcellona

I segreti di Xavi

L’anno zero del nuovo Barcellona è stato il 6 novembre 2021 quando dopo l’esonero di Koeman e una breve parentesi con Barjuan, sulla panchina blaugrana si siede Xavi. El Profe prende una squadra in piena crisi e nel giro di pochi mesi la riporta al secondo posto in campionato, dietro il solito Real, e ai quarti di finale di Europa League maldestramente persi contro l’Eintracht. Quest’anno però la musica è cambiata. Xavi ha potuto fare il ritiro estivo e il mercato nonostante le problematiche societarie che aleggiano nel quartier generale del presidente Laporta. Fuori tanti acquisti sbagliati del passato e dentro volti nuovi come Raphinha, Koundé e soprattutto Lewandowski (Pichichi della Liga al primo colpo). L’ex geometra del Barcellona stellare di Guardiola conosce l’ambiente e la filosofia del club, subito riportata al “centro del villaggio”. Prima di tutto occorre rispolverare le vecchie glorie (Busquets e Jordi Alba) per poi trovare nuove leve da allevare e al momento è difficile trovare qualcosa di meglio di Gavi e Pedri.

Il duetto spagnolo ha da subito riportato alla mente la coppia Xavi-Iniesta e la scelta dei numeri di maglia (l’8 e il 6) hanno dato a questa stagione il tocco di romanticismo di cui si sentiva il bisogno. I dettami sono i soliti: possesso palla (64% di media), pressing e riaggressione. Concetti chiave di quel Barcellona che per anni ha incantato il globo terracqueo. La novità principale è data però dalla fase difensiva. Con 15 gol subiti i blaugrana sono ampiamente la miglior difesa d’Europa. La terza per XG concessi agli avversari (meglio solo Manchester City e Roma). Il merito è del meccanismo ben oliato dal Profe ma anche e soprattutto di Ter Stegen. Il tedesco è senza dubbio il miglior portiere dell’anno e i numeri lo confermano. Nessuno negli ultimi 15 anni ha avuto una percentuale di parate migliore (84%). Per trovare una saracinesca ancor migliore bisogna tornare al 2007 quando Cech fece registrare l’86% di parate effettuate.

Lewandowski esulta dopo un gol realizzato con la maglia del Barcellona
Source: Fc Barcelona. Autore: Sara Gordon. Copyright: Sara Gordon

L’Europa il primo passo

In questo rinascimento blaugrana, il tassello mancante continua ad essere il successo in Europa. L’ultimo trofeo Uefa è datato 2014/15 quando la MSN alzò al cielo di Berlino la Champions League in faccia alla Juventus. L’anno scorso sarebbe servito un miracolo a Xavi per passare il girone contro Benfica e Bayern Monaco e l’uscita di scena ai quarti di finale di Europa League contro l’Eintracht aveva fatto capire che i tempi non erano ancora maturi. Quest’anno un epilogo pressocché identico. Terzo nel girone di Champions dietro Inter e ancora Bayern e fuori ai quarti di Europa League per mano del nuovo Manchester United di Ten Haag.

Poco importa però. Xavi sa perfettamente che per instaurare il nuovo ciclo, la prima pietra deve necessariamente essere il ritorno alla vittoria della Liga. Il prossimo anno si vedrà, giocandosi le proprie carte con un anno di esperienza in più sulle spalle e una squadra che è tornata a vincere. L’aiutino poi potrebbe ancora arrivare dal mercato. Le voci sul ritorno di Leo Messi si fanno sempre più insistenti e ogni amante del calcio aspetta con ansia l’annuncio ufficiale. Con lui sì che Xavi può alzare ancor di più l’asticella per riportare definitivamente il Barcellona nel posto che merita.

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