Il Brighton e De Zerbi sono cresciuti insieme. Ora l’Europa li attende

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In Premier League, il dado è tratto. Il City ha vinto il titolo. Leicester, Leeds e Southampton sono retrocesse e Roberto De Zerbi ha fatto la storia del Brighton. Il bresciano ha portato la squadra del sud di Londra a qualificarsi, per la prima volta in assoluto, nelle competizioni europee. Un risultato raggiunto grazie ad un calcio fresco, innovativo ed impattante. L’ex Sassuolo ha valorizzato l’intera rosa e il Brighton se lo tiene stretto.

De Zerbi Brighton
Mitoma, in mezzo, festeggiato dai compagni dopo un gol al 92esimo (fonte Goal)

L’italian job di De Zerbi: da Brescia alla spiaggia nera di Brighton

Prendete un pizzico di piedi buoni del giovane difensore Colwill, aggiungete corsa e ‘legnate’ in stile Caicedo, una spolverata di trequartista atipico alla Mac Allister, tanti dribbling piccanti in salsa Mitoma e volenterosi gregari come contorno. Ecco la ricetta vincente del Brighton di Roberto De Zerbi che, nella stagione appena conclusa, si è qualificato per la prima volta nella sua storia in Europa League. Aldilà delle immagini ‘poetico-culinarie’, la squadra della contea est del Sussex ha compiuto un’impresa unica, sbaragliando la concorrenza di club ben più ricchi e attrezzati. Per comprendere la portata del traguardo raggiunto dai ragazzi di De Zerbi, va detto che il Brighton, prima della qualificazione in Europa, era, pressoché sconosciuto al calcio europeo e in patria godeva di stima risicata. Nel suo palmares, il miglior risultato era una finale di FA Cup datata 1983 ‘strapersa’ contro lo United. Dopo quegli anni però solo tanto calcio nelle serie minori.

A far parlare della città, era la suggestiva spiaggia ricoperta di sassi neri, o le zone turistiche meta di villeggiature da parte del Principe di Galles. Insomma, il calcio era l’ultimo pensiero in quelle terre. È con l’arrivo del nuovo patron Tony Bloom, nel 2009, che le cose sono cambiate. Scommettitore professionista e ‘pokerista’ d’alta scuola, Bloom acquista il club ed in pochi anni è in Premier League. Il suo segreto? Un potenziamento continuo, maniacale e mirato del reparto scouting, divenuto tra i migliori in Europa e capace di scovare talenti in ogni parte del globo. Per valorizzare questi potenziali fenomeni però, serve un mister con visione, coraggio, idee innovative e che sappia puntare sui giovani. Insomma, De Zerbi era perfetto per il Brighton. Giunto nella località marinara lo scorso settembre, in breve tempo, Roberto ha saputo dare un’impronta decisa alla squadra inculcandole il suo gioco innovativo e consegnandole una mentalità vincente, quella dei grandi club.

De Zerbi Brighton
Roberto De Zerbi e alcuni suoi giocatori (fonte Bola)

Bypassare l’eredità di Potter rivoluzionando il calcio. “De Zerbi? È come un ristorante stellato”

Catapultarsi nella piovosa Inghilterra dopo essere scappato dall’Ucraina a causa della ‘guerra putiniana’ e portando con sé il solo bagaglio di esperienza marchiato Sassuolo, non dev’essere stato facile per De Zerbi. D’altronde, il Brighton ‘pre-Roberto’ non andava affatto male. Il predecessore Potter, prima della sciagurata fuga in quel di Chelsea (esonerato) aveva portato i ‘bianco-azzurri’ al nono posto, esprimendo uno stile efficace con schemi semplici e collaudati. Di colpo, l’allenatore bresciano si è ritrovato a fare i conti con un calcio totalmente diverso da quello italiano e lontano anni luce dal pallone dell’est Europa. Ritmi forsennati, avversari dalle possibilità economiche quasi illimitate e agonismo da battaglie ‘greco-romane’. I detrattori lo davano per spacciato in partenza, invece, il guru dai capelli gelatinati nel pianeta pallonaro inglese ci ha sguazzato, adattandosi al meglio e ritagliandosi uno spazio meritato. In un giro d’orologio, ha bypassato lo ‘stile Potter’, inculcando al gruppo il ‘dogma De Zerbi’.

Piedi buoni per tenere la palla sempre in movimento, triangolazioni in ogni zona del campo, costruzione maniacale dal basso, caterve di verticalizzazioni e via di fase offensiva. Un calcio fresco, veloce, non per forza inedito, ma senza dubbio impattante per gli avversari e per il pubblico. Le partite sono una goduria. In Inghilterra, Roby ha ribaltato gli schemi della Premier e Guardiola se n’è accorto subito: “De Zerbi? È come un ristorante stellato. L’allenatore più influente degli ultimi vent’anni”. E se lo dice Pep ‘stacce’. Altra dote pregiata? La valorizzazione dei giovani. L’aveva già fatto al Sassuolo, l’ha mostrato allo Shakhtar e lo sta facendo di nuovo al Brighton. Con De Zerbi, giocatori come Caicedo, Mitoma, Enciso e molti altri, sono esplosi, raddoppiando il loro valore. Patron Bloom ringrazia commosso.

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