Home NEWS Cosa c’è di vero nella storia degli spinaci dopanti?

Cosa c’è di vero nella storia degli spinaci dopanti?

Chi l’avrebbe mai detto che Braccio di Ferro era dopato? Forse a qualcuno il dubbio sarà venuto: vista la strana forma di quelle braccia, per non parlare del mento. Eppure, la WADA, agenzia internazionale antidoping, parla di spinaci dopanti e di steroidi che sarebbero contenuti nella verdura di Popeye. A 90 anni dalla nascita del celebre fumetto, infatti, proprio gli spinaci potrebbero venire bannati dalla dieta di molti atleti.

Spinaci dopanti
Piante di spinaci incriminate

La WADA indaga gli spinaci dopanti

La World anti-doping Agency (WADA) ha messo sotto osservazione gli spinaci dopanti, nello specifico l’ecdysterone, una molecola contenuta appunto nella verdura di Popeye. Può sembrare una fake news o un’esagerazione ma non è così. Quattro chilogrammi di spinaci sarebbero infatti sufficienti, per oltrepassare la soglia di assunzione di steroidi.

Se le prime analisi saranno confermate la sostanza diventerà ufficialmente dopante, il 1^ gennaio 2021 e potrà spingerci ad affermare che Popeye fosse dopato. Se l’avesse saputo Olivia, gliene avrebbe date di santa ragione! La scoperta, di questo steroide negli spinaci, però, non è dell’altro ieri. I ricercatori sovietici furono i primi ad analizzare la molecola nel 1976 e gli attribuirono una marcata attività anabolica.

Popeye the Sailor Man, creato da Elzie Crisler Segar nel 1929

La base scientifica della reazione di Braccio di Ferro

Per i più lontani dai tecnicismi, ci spiega il Dott. Davide Falcucci che: “l’anabolismo è una delle due facce del metabolismo (l’altra è il catabolismo) e comprende tutti quei processi in cui si ha la formazione di molecole più complesse a partire da molecole semplici grazie all’utilizzo di energia”. Quindi per attività anabolica, possiamo intendere la capacità di alcune sostanze di favorire il formarsi di nuove molecole.

L’ecdysterone, che dal nome potrebbe sembrare un amico di Bruto, è un ormone prodotto e derivante da fattori interni all’organismo. In natura, ci spiega il biologo Falcucci che questo è: “prodotto a livello endogeno da alcuni insetti invertebrati, è utile principalmente a controllare il processo di muta, crescita e differenziazione cellulare”. Non solo, l’ormone messo sotto accusa è anche un fitosterolo, ovvero una molecola di sterolo che ritroviamo in alcune piante. “La Maca (Lepidium meyenii) e la Suma (Hebanthe eriantha) sono entrambe piante officinali e tonici usati tradizionalmente in Sud America”.

WADA – World Anti-Doping Agency

Troppo poco per eliminare gli spinaci dalle diete

Negli anni successivi al 1976, studi effettuati su modelli murini, confermarono un buon potere anabolico e lipolitico dell’ormone messo sotto accusa. Bisogna però chiarire come questi effetti anabolizzanti e lipolitici vennero riscontrati solo in vitro e su animali. Il primo studio effettuato su un modello umano, nel 2006, non mostrò alcun effetto significativo di questa molecola. Solo qualche mese fa in uno studio che ha visto protagonisti 46 atleti vennero invece evidenziati effetti pseudo-anabolici.

“Nonostante ciò è bene chiarire che – conclude il Dott. Falcucci – gli studi attualmente disponibili in letteratura siano ancora pochi per esprimere pareri conclusivi. Allo stato attuale, non è possibile affermare con certezza che l’ecdysterone possa esercitare effetti simil-anabolici nell’organismo uomo.” Mentre la scienza cerca le sue risposte sugli spinaci dopanti, Braccio di Ferro resta in attesa. Il personaggio creato da Elzie Crisler Segar esordì il 17 gennaio 1929 nella striscia a fumetti Thimble Theatre. Solo successivamente venne intitolata ‘Popeye’ e all’inizio ricavava la sua forza strofinando la testa di una gallina magica. Niente spinaci e chissà se dal primo gennaio 2021 non tornerà a cercare una gallina a cui strofinare la testa.

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