Sono gli Stati Uniti a conquistare la prima edizione della United Cup. A Sydney, nella finalissima, la squadra statunitense si è imposta sull’Italia grazie alle vittorie nei primi tre incontri di singolare
Non basta una grande Italia, vince la squadra migliore
Offrire una grande prestazione, a volte, può non essere abbastanza. L’Italia, nella prima edizione della United Cup, ha dato il 100%, raggiungendo la finale. Ma davanti a sé, nella sfida decisiva, ha trovato una squadra semplicemente troppo forte: gli Stati Uniti erano l’unico team della competizione composto da quattro singolaristi top 20, e la differenza rispetto alle altre nazionali è stata chiara. E’ finita già dopo i primi tre incontri di singolare, con un 3-0 che non ha lasciato scampo agli azzurri. Solo due le partite perse dagli americani (su 20) prima della sfida-clou: nella fase a gironi, Jessica Pegula era stata battuta da Petra Kvitova nel 4-1 con cui gli Stati Uniti si erano imposti sulla Repubblica Ceca; nelle host city finals, Taylor Fritz era invece stato battuto dal britannico Cameron Norrie. Per il resto, solo vittorie. Una superiorità schiacciante.
Sono stati proprio gli unici due giocatori battuti a trascinare gli Stati Uniti verso il successo finale della United Cup 2023. Jessica Pegula, attuale numero 3 del mondo, nella semifinale contro la Polonia si era presa gioco della numero 1 Iga Swiatek, infliggendole un 6-2 6-2 impressionante. L’americana si è ripetuta in finale, superando la nostra Martina Trevisan per 6-4 6-2. Sfortunato il nostro Lorenzo Musetti, che nel secondo match è stato costretto al ritiro per un problema alla spalla destra dopo aver perso il primo parziale. Impressionante la prestazione di Taylor Fritz nel terzo incontro, che lo ha visto prevalere in due tie-break su Matteo Berrettini. L’azzurro ha provato in tutti i modi a contrastare il suo avversario, annullando tutte le nove palle-break concesse nel match, ma nei momenti decisivi Taylor è stato più concreto, aggiudicandosi un match in cui è comunque sempre sembrato in controllo della situazione.
La formula (particolare) che ha favorito l’Italia e la bella prestazione delle singolariste azzurre
Nonostante l’epilogo, l’Italia deve essere felice di ciò che ha ottenuto in Australia. Del resto, è stata la particolare formula della competizione a permettere al nostro team di arrampicarsi fino all’ultimo atto. Sconfitta nella host city final di Brisbane (contro la Polonia), l’Italia in un torneo “normale” sarebbe stata eliminata. Ma la necessità di avere quattro squadre in semifinale – mentre le host city finals sono solo tre – ha fatto sì che il regolamento prevedesse un ripescaggio per il team con il miglior record tra gli sconfitti. Questo ha permesso ai nostri di accedere al penultimo atto, e poi alla finale. Altro aspetto positivo, è stata la prestazione delle nostre due singolariste al femminile. Strepitosa la vittoria in semifinale di Martina Trevisan su Maria Sakkari (numero 6 WTA). Importantissimo il successo di Lucia Bronzetti su Valentini Grammatikopoulou, che ha garantito agli azzurri l’accesso alla finale.
Oltre alla United Cup 2023, la prima settimana della nuova stagione ha dato il via ai tornei individuali ATP e WTA. Il più importante di questi è stato il WTA 500 di Adelaide, in cui è stata la bielorussa Aryna Sabalenka a conquistare il titolo. Battuta la qualificata ceca Linda Noskova (numero 102 WTA), che si è arrampicata fino all’ultimo atto, superando anche la numero 1 del tabellone e numero 2 del mondo Ons Jabeur. Nel WTA 250 di Auckland, in cui era presente anche Venus Williams – tornata a vincere un match dopo circa un anno e mezzo – ha trionfato l’americana Coco Gauff. Anche qui, a raggiungere la finale è stata una qualificata, la numero 130 WTA Rebeka Masarova. Per quanto riguarda il maschile, vittoria di Tallon Griekspoor (su Benjamin Bonzi) nell’ATP 250 di Pune. A Adelaide, è invece in corso la finale tra Novak Djokovic e Sebastian Korda.