Tirano un sospiro di sollievo Nick Kyrgios e Alexander Zverev. Il primo è stato assolto dal tribunale di Canberra dalle accuse di violenze della ex. Per il secondo, nessun provvedimento da parte dell’ATP, sempre per presunte violenze domestiche.
Kyrgios si dichiara colpevole ma non è condannato
Il Bad Boy del tennis si salva nelle aule del tribunale di Canberra. Nick Kyrgios, finalista a Wimbledon 2022, non è stato incriminato per violenze nei confronti della ex Chiara Passari. I fatti risalgono a gennaio 2021. Dopo una accesa discussione il tennista spinse la ex che poi riportò, fortunatamente, solo delle lievi ferite. I due sono stati insieme un altro anno e al termine della relazione la donna ha sporto denuncia. Kyrgios, che fin da subito ha ammesso di aver preso seriamente la vicenda, è stato assolto nonostante si sia dichiarato colpevole in aula e sui social. “So che ho fatto qualcosa di sbagliato e mi scuso per il dolore che ho generato. La salute mentale è una cosa dura. La vita può apparire travolgente. Ma l’ho capito facendomi aiutare, lavorare su me stesso mi ha permesso di sentirmi meglio e di essere una persona migliore”.
Tra le motivazioni scarsa entità del fatto e difficile pericolo di reiterazione. Mesi fa Kyrgios, come poi hanno dimostrato con delle prove i suoi legali, ha svelato di aver sofferto di depressione e di aver fatto abuso di alcool e droghe: “Avevo pensieri suicidi e stavo letteralmente lottando per alzarmi dal letto ogni mattina, figuriamoci giocare di fronte a milioni di persone. Ero solo, depresso, negativo, facevo abuso di alcol, di droghe, avevo allontanato la famiglia e gli amici. Mi sentivo come se non potessi parlare o fidarmi di nessuno“. Da mesi, non a caso, il tennista invita tutti a stare molto attenti al tema della salute mentale.
Il simile ma diverso caso di Zverev
Simile, ma appunto differente il caso del tennista Alexander Zverev. In questa circostanza, “a salvarlo” non motivi di salute. Più di due anni fa l’ex Olga Sharypova lo aveva accusato di violenza domestica durante il Masters 1000 di Shanghai nel 2019. L’ATP ha così aperto una indagine durata molto più a lungo del previsto ma, stando all’organismo, a ragion veduta. Il Ceo dell’Atp Massimo Calvelli, ha dichiarato: “La serietà e complessità di queste accuse hanno richiesto un’investigazione completa, così come l’intervento di investigatori specializzati. Qeuesto processo ci ha mostrato la necessità di essere ancora più pronti e preparati per queste circostanze”. In questo caso l’assenza di prove concrete e versioni contraddittorie da parte della ex hanno portato a non adottare nessuna sanzione.
La Sharypova aveva raccontato la sua versione dei fatti al noto giornalista americano Ben Rothnberg. La donna spiegava: “Ho viaggiato con lui durante il tour asiatico e, anche se a Pechino abbiamo avuto una discussione, l’ho visto molto più calmo e questo mi ha fatto pensare che la nostra relazione avesse ancora un futuro. Ma a Shanghai è andato tutto storto”. Il tennista si è sempre difeso ed è stato lui, per primo, a denunciare la ex e il giornalista cosa mai fatta dalla Sharypova in nessuno dei paesi in cui sarebbero avvenute la presunte violenze. Il tedesco, tornato da poco a giocare dopo l’infortunio del Roland Garros 2022, appresa la notizia sui social ha scritto: “Fin dall’inizio ho professato la mia innocenza e negato le accuse che mi venivano rivolte senza prove. Ho cooperato pienamente con l’indagine dell’ATP, sono grato all’organizzazione per il tempo e l’attenzione dedicati a questa vicenda”.