Russia: il mondo dello sport si mobilità per sanzionarla

Ultime notizie

Jannik Sinner: quando essere il migliore non basta

L'altoatesino è il numero 1 del mondo e arriva...

Toprak Razgatlioglu, il dominatore incontrastato

Con 64 punti di vantaggio su Nicolò Bulega, il...

Quello del 2024 è il miglior Bagnaia di sempre?

Velocissimo, vincente e sempre meno incline all'errore, il pilota...

Con Jorge Martin l’Aprilia può sognare

Sfumata nuovamente la possibilità di passare al Ducati Lenovo...

Share

Russia, niente più finale di Champions

Tirano venti di guerra, purtroppo. Nel 2022 non ce lo saremmo aspettato eppure il mondo continua a sorprenderci, anche negativamente. Così ci ritroviamo a dover ascoltare ogni giorno un bollettino che non è più quello Covid ma che ci fornisce comunque cattive notizie e racconta di catastrofi. Non è questo lo spazio per il dibattito storico – politico del conflitto; sappiamo di certo che esiste un invasore, la Russia e un invaso, l’Ucraina. Il resto del mondo si impegna in appelli ed iniziative per la pace e per il sostegno del popolo più debole condannando l’invasione russa con sanzioni nei confronti di questo paese. Così anche il mondo dello sport non si è sottratto a questo impegno punitivo, considerando quanto Putin ha fatto dello sport uno strumento di influenza.

Così sport per sport, federazione dopo federazione, disciplina per disciplina, piano piano, su sollecito del CIO, molti hanno cambiato sede di campionati, competizioni, eventi se questi dovevano svolgersi in Russia. Partendo dal calcio che ha prontamente spostato la finale di Champions League da San Pietroburgo a Parigi, il 29 maggio. Anche gli spareggi play off per i mondiali in Qatar previsti per fine marzo verranno giocati in campo neutro. Nel mondo del calcio non è finita qui. Oltre a cancellare tutte le competizioni internazionali che dovevano svolgersi in territorio russo, non ci saranno inni né bandiere per la Russia che non è più Russia ma Unione Calcistica Russa (Football Union of Russia, RFU).

Non solo il calcio

Il calcio non è l’unico. Infatti la Fis ha cancellato anche tutte le fare delle Coppe del Mondo di tutti gli sport invernali in Russia, per le squadre russe di Eurolega è stato neutralizzato il campo delle partite casalinghe. La Formula 1 ha cancellato il Gran Premio di Sachi che doveva tenersi il 25 settembre. A cascata poi anche il Tennis che ha annullato il torneo Challenger a Mosca il 28 febbraio. Ad agosto, dal 15 al 30 anche gli Europei di Tiro a volo non avranno luogo a Mosca. Kazan invece doveva essere sede dei mondiali junior di nuoto: la Federnuoto mondiale (Fina) li annullati. Infine anche la Federazione Internazionale di pallavolo ha ufficializzato che la Russia non sarà la sede dei Campionati del Mondo inizialmente in programma dal 26 agosto all’11 settembre annunciando di essere già a lavoro per individuare il nuovo paese di svolgimento che sia un clima di pace e gioia.

Il mondo dello sport poi presenta il conto, non economico ma almeno etico, a Putin. La federazione internazionale di judo ha “sospeso” il presidente russo, cintura nera e grande appassionato di questo sport, dalla sua carica di presidente onorario dell’organismo. La sua tendenza aggressiva e violenta è stata spesso, erroneamente e superficialmente, accostata alla pratica del Judo. Ma questo è il risultato della mancanza di conoscenza della disciplina che non emula la violenza ma piuttosto l’amicizia e l’armonia. Infatti Ju-do’ letteralmente significa “Via della cedevolezza” o “flessibilità” e i suoi due principi cardine sono il miglior uso dell’energia e l’amicizia, l’armonia e la mutua prosperità per sé e per gli altri. Una disciplina che coltiva la virtù insomma. Invadendo l’Ucraina Putin sta tradendo i principi della sua stessa disciplina, e la disciplina, come il mondo intero, non glielo ha perdonato.



spot_img