Record di match al quinto set a Parigi: ma non erano meglio le partite 2 su 3?

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Con ventuno incontri maschili di primo turno terminati al set decisivo, a Parigi è stato messo a segno il nuovo record dell’era open. Siamo ancora convinti che per avvicinare i giovani al tennis ci sia bisogno di ridurre la durata dei match?

Parigi quinto set Stan Wawrinka

Il Roland Garros e lo spettacolo dei match al quinto set

Non si poteva chiedere di più. La prima settimana del Roland Garros 2023 al maschile ha regalato emozioni infinite, con incontri terminati al quinto set a ripetizione. Sono stati ventuno i match di primo turno che si sono conclusi al parziale decisivo, record assoluto nell’era open a livello Slam. In passato si era raggiunta quota venti a Wimbledon 1984, US Open 1991 e French Open 1992. Ma i numeri del tabellone maschile di questa edizione dell’Open di Francia hanno inevitabilmente riaperto una questione di cui si è parlato spesso negli ultimi anni. C’è bisogno di ridurre la durata degli incontri per rendere questo sport più attrattivo per le nuove generazioni?

Secondo una certa corrente di pensiero gli incontri sono troppo lunghi. E i più giovani non sarebbero abituati a seguire così a lungo un unico evento sportivo. La durata delle partite sarebbe un ostacolo alla diffusione del tennis. Ma le imprese appena compiute da Stan Wawrinka e Gael Monfils possono essere considerate un freno alla popolarità di questo sport? Il 3 set su 5 rappresenta la storia dei tornei dello Slam al maschile. Persino il circuito femminile, nel periodo 1984-1998, decise di introdurre la lunga distanza nella finale dei WTA Championhips, dando vita ad alcune sfide indimenticabili tra cui la rimonta di Monica Seles su Gabriela Sabatini nel 1990, che è ancora oggi l’unico match della storia del tennis in gonna in cui una giocatrice ha vinto dopo aver perso due dei primi tre set.

Parigi quinto set Novak Djokovic

I pensieri di Novak Djokovic e Rafael Nadal

Sempre in prima fila quando si deve parlare di tennis ma anche di tutto ciò che ruota attorno a questo sport, Novak Djokovic qualche anno fa si era detto favorevole riguardo la possibilità di giocare sulla corta distanza in tutti i tornei, Slam compresi. Secondo il serbo, essendo la stagione tennistica molto lunga e con tantissimi incontri durante l’anno, non c’è bisogno di avere anche partite eccessivamente lunghe. Completamente in disaccordo con l’attuale numero 3 del mondo, Rafael Nadal ha invece sempre sostenuto il fatto che si debba continuare a giocare le partite 3 set su 5 a livello Slam. Anche Dominic Thiem la pensa in questo modo: “E’ perfetto com’è adesso – aveva dichiarato l’austriaco nel 2020 – I Grandi Slam dovrebbero rimanere al meglio dei cinque set. E’ tradizione, è sempre stato così, li rende davvero speciali”.

Del resto, il passo che qualcuno vorrebbe veder fare a livello di tornei major, è già stato fatto qualche anno fa in Coppa Davis. Nella più importante competizione al mondo di tennis a squadre non si gioca più sulla lunga distanza dal 2019. La nuova formula della manifestazione, che prevede solo partite al meglio dei tre set, ha però deluso la maggior parte degli appassionati. E sono tantissimi i tifosi che vorrebbero tornare al vecchio format e ai match più lunghi. Perchè negli Slam, che rappresentano il tennis più di ogni altra categoria di eventi, dovrebbe andare in maniera diversa? Tra l’altro le partite che terminano al quinto set sono da sempre quelle di cui si parla di più e con cui vengono riempite le pagine dei giornali. Bisognerebbe riflettere su questo prima di fare proposte azzardate che rischiano di cambiare per sempre la storia di uno sport.

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