Siamo abituati a vedere calcio ovunque. Anche quando non si tratta di sport, il calcio italiano è comunque al centro delle cronache, spesso poco lusinghiere. C’è invece il movimento della Pallavolo italiana che macina vittorie, i club alzano coppe internazionali e le nazionali sono ormai stabilmente ai vertici dei rispettivi ranking. Il 2019 è stato un anno proficuo per tutto il volley azzurro e l’anno olimpico promette delle belle soddisfazioni.
I maschi giocano a Calcio e le femmine a Pallavolo
Per qualche strana ragione, pallavolo e calcio hanno sempre rappresentato una dicotomia nella mia vita. Inutile nascondere il motivo: da ragazzini, i maschi giocavano a calcio e le femmine a pallavolo. Non era colpa nostra. Eravamo quelli che andavano a scuola in grembiule rosa o azzurro e a cui le nonne regalavano il Pasqualone o la Pasqualina. Calcio e pallavolo come pandoro o panettone: a scuola potevi giocare a l’uno o all’altro e io mi trovavo spesso a dover scegliere se tirare calci con i compagni di classe maschi o palleggiare con le compagne femmine. Sarà successo a molti.
Con i ragazzi impegnati nelle partitelle nel campo di scuola (fortunati ad averne uno), giocavamo avendo ben chiare in testa le immagini delle azioni della domenica. I due capitani sceglievano il portiere, chi avrebbe galoppato lateralmente sulla fascia e chi sarebbe stato in area a cercare di buttarla dentro. Sotto rete, invece, si faceva più fatica a sapere cosa bisognasse fare. Non c’erano veri e propri ruoli. Pochi (o nessuno) conoscevano gli schemi e raramente ci si azzardava a fare azioni diverse dello standard: alza una palla sbilenca all’attaccante più alto o alla tizia che gioca e sa quello che fa.
La generazione di fenomeni della Pallavolo italiana
Per un bambino degli anni ‘90, un certo distacco dalle imprese della pallavolo italiana poteva essere giustificato da una nazionale di calcio che faceva sognare. Nel ’98 però, mentre la nazionale di Maldini, Del Piero, Baggio e Inzaghi al mondiale veniva eliminata dalla Francia, l’Italia del volley vinceva la sua ultima coppa del mondo, la terza consecutiva. Erano gli ultimi fuochi della Generazione di Fenomeni che ha dominato le scene della pallavolo internazionale per tutti gli anni ‘90. Ma pochi di noi avevano il poster di Andrea Giani appeso in camera.
Nei primi anni 2000, la nazionale di calcio si presentava al mondiale di Corea e Giappone con un attacco composto, tra gli altri, da Del Piero, Totti, Inzaghi e Vieri: quattro calciatori iconici dei rispettivi clubs, a loro volta ai vertici del calcio europeo. Estate 2002, mentre gli azzurri del pallone si facevano buttare fuori dall’arbitro Moreno e dalla Corea, le ragazze della pallavolo italiana conquistavano il primo (e unico) campionato mondiale della nazionale. Quanti di voi avevano la foto dell’opposto Elisa Togut, trascinatrice della squadra ed eletta miglior giocatrice del torneo?
La Pallavolo italiana è cresciuta, il Calcio no
Dal 2006, mondiale in Germania, Grosso che corre disperato e noi che ci abbracciamo, la nazionale di calcio ha ottenuto poco rispetto alla sua fama: l’argento all’europeo 2012 e il terzo posto nella Confederation Cup del 2013. Parallelamente, la Serie A si svuotava di campioni, sempre meno attratti dal nostro campionato e i club vedevano crollare fatturati e ranking internazionali. La Champions League che era stata dominata dalle italiane per buona parte degli anni ‘90 e i primi 2000, si fa un palcoscenico sempre più ostico per le squadre di Serie A.
Nel frattempo, nel torneo europeo per club di pallavolo, oggi CEV Champions League, si parlava italiano. Se prendiamo in esame il periodo dal 2006 ad oggi, troviamo sempre almeno una squadra italiana, tra il torneo maschile e quello femminile, tra le prime 4 d’Europa. Unica eccezione, la stagione 2013-2014 in cui nessuna squadra è riuscita ad accedere alle Final Four. In tredici stagioni abbiamo alzato quattro coppe maschili, sei femminili e ben tredici podi conquistati; contro le solo due Coppe dalle grandi orecchie portate a casa da Milan (‘06-’07) e Inter (‘09-’10) e i due secondi posto della Juventus.
Il 2019 della Pallavolo italiana
Il 2020 della pallavolo italiana si apre con i migliori auspici. Non solo le vittorie delle rispettive edizioni della CEV Champions League: la Lube Civitanova, campione d’Europa maschile e la AGIL, vincitrice del torneo femminile, hanno brillato anche nel Mondiale per Clubs, con una sorpresa. Ad aggiudicarsi il trofeo femminile, infatti, è stata un’altra squadra italiana, la Imolo Volley di Conigliano, che aveva ottenuto l’accesso alla competizione con la wild card.
Guarda caso, tra le formazioni di queste squadre troviamo anche l’ossatura delle rispettive nazionali. Osmany Juantorena e Simone Anzani, giocatori della Lube, sono rispettivamente schiacciatore (indiscusso pilastro) e centrale della nazionale maschile. Tra AGIL e Imolo troviamo invece il grosso della nazionale femminile: Cristina Chirichella, capitana azzurra e centrale della AGIL e Paola Egonu, classe 1998, premio MVP del Mondiale per Clubs e opposto della nazionale.
La cantera italiana è poi in pieno fermento, con le nazionali giovanili che hanno fatto man bassa: gli azzurri Under-19 e Under-21 rispettivamente medaglia d’oro e d’argento nei rispettivi mondiali; mentre le nazionali femminili U-18 e U-20 hanno entrambe conquistato l’argento. Il bersaglio rosso è puntato sulle Olimpiadi di Tokyo 2020, in cui la pallavolo italiana si presenta ancora da protagonista.