L’ultimo atto della lunga stagione tennistica passa dalle Nitto ATP Finals che per il secondo anno di fila avranno luogo a Torino (13 – 20 novembre). A parteciparvi i migliori otto tennisti del singolare e le migliori otto coppie del doppio che hanno ottenuto il pass grazie alla race.
La storia delle ATP Finals
Solo i migliori otto al Mondo si guadagnano la possibilità di giocare l’ultimo torneo dell’anno. L’accesso alle Nitto ATP Finals dipende dal posizionamento della Race, che differenza del ranking, si basa solo sui risultati e sui punti ottenuti nell’anno solare. Ogni anno la classifica viene azzerata e in base a quanto fatto nei 365 giorni si determina un ranking parallelo a quello ufficiale.
Negli anni il torneo ha anche cambiato spesso casa. Torino si è aggiudicata l’evento, secondo per importanza solo agli Slam, per 5 anni, fino al 2025. In passato sono state 16 le sedi diverse (prima del capoluogo piemontese, Londra) e il torneo ha avuto luogo su qualsiasi superficie fatta eccezione per la terra rossa.
Una manifestazione di fine anno c’è sempre stata, già sotto primo direttore dell’ATP Jack Kramer, con la prima edizione a Tokyo nel 1970 vinta da Stan Smith.
Le ATP Finals non sempre hanno avuto questo nome. In origine si parlava di Masters Grand Prix (1970-89), poi ATP Tour World Championships (1990-99), Tennis Masters Cup (2000-08) e infine ATP Finals (dal 2009). Proprio nel 2009 le Finals hanno iniziato a far base alla O2 Arena di Londra. L’impianto, tra i più grandi al mondo, ha ospitato la competizione per 12 anni. Intanto nel 2017 è subentrato il title sponsor, ovvero la Nitto Denko Corporation, azienda giapponese leader nel campo dell’innovazione tecnologica.
A comandare la speciale classifica di vincitori con più titoli ci pensa l’ex numero uno al Mondo Roger Federer con sei titoli, seguono a quota cinque Djokovic, Sampras e Lendl.
A Torino torna il grande tennis, gironi e favoriti
Non è una edizione delle Finals semplice da decifrare. Non mancano le stelle ma manca forse la condizione fisica. Il grande assente è il numero uno al Mondo, Carlos Alcaraz che si è fermato per un problema agli addominali. Non ci sono nemmeno italiani, né Berrettini né Sinner.
Il grande favorito rimane così Djokovic: nonostante la recente sconfitta nel Masters di Parigi, sembra quello più pericoloso. Nadal non è al top della forma così come Medvedev le cui ultime uscite, fatta eccezione per il torneo di Vienna, hanno deluso le aspettative. Lo stesso vale per Ruud che dopo gli US Open ha faticato e non poco, eliminato a Bercy da Musetti e per Tsitsipas non nel suo migliore anno e troppo altalenante.
L’altro tennista da tenere d’occhio è Auger – Aliassime forse il più in forma del momento. Non dovrebbero invece fare molta strada Rublev che comunque non ha disputato una brutta stagione e Fritz rientrato solo grazie al ritiro di Alcaraz.
A questa edizione sono presenti tre giocatori che hanno vinto il torneo almeno una volta, Djokovic, Tsitsipas e Medvedev.
Questi i gironi dell’edizione del 2022:
Gruppo ROSSO
Tsitsipas
Medvedev
Rublev
Djokovic
Gruppo VERDE
Nadal
Ruud
Auger-Aliassime
Fritz
DOPPIO
Gruppo VERDE
Wesley Koolhof/Neal Skupski
Nikola Mektic/Mate Pavic
Ivan Dodig/Austin Krajicek
Thanasi Kokkinakis/Nick Kyrgios
Gruppo ROSSO
Rajeev Ram/Joe Salisbury
Marcelo Arevalo/Jean-Julien Rojer
Lloyd Glasspool/Harri Heliovaara
Marcel Granollers/Horacio Zeballos