Nazionale: maglia e logo nuovi, ma vecchio ‘sistema-calcio’

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Restyling azzurro. Per la Nazionale, maglia e logo nuovi. Per la prima volta creata un’identità sonora con soundtrack ufficiale e brano inedito. Confermato Adidas come nuovo sponsor tecnico. Ma il ‘sistema-calcio’ resta sempre lo stesso? Nessun cambiamento in vista? Eppure sempre meno italiani impiegati in Serie A.

Nazionale maglia e logo nuovi
Il nuovo logo della Nazionale in varie colorazioni

Nuovo sponsor adidas, rebranding e l’inedito “Azzurri”. Dopo 125 anni, l’Italia si fa più stilosa

La Nazionale Italiana si rifà il look. Dopo la cocente delusione per la mancata qualificazione ai Mondiali in Qatar e le inutili amichevoli di fine novembre, l’Italia, in questi gennaio 2023, torna a far parlare di sé. Non per meriti sportivi o risultati sul campo, ma più che altro per questioni di immagine. La Federcalcio nostrana ha presentato da poco una significativa campagna di rebranding. In altre parole, spazio ad un restyling massivo. Via il vecchio stemma azzurro, datato 2017 (dopo varie modifiche dalla prima versione del 2006) e dentro un logo del tutto rinnovato. Scudo che presenta colori freschi e ben definiti, tricolore al centro, bordi arrotondati e più ‘inclusivi’. Le tradizionali iscrizioni “FIGC” e “Italia” si inseriscono al meglio nella parte superiore del logo. Nei vari video-promo, viene presentato in diverse colorazioni, tra cui oro, blu scuro e bianco neve, il tutto per soddisfare i gusti dei tifosi.

Un nuovo stemma che sa di futuro, come ha sottolineato il Presidente Gravina: Pronti per il cambiamento, proiettandoci al futuro. L’immagine delle Nazionali azzurre entra in una nuova dimensione”. Oltre al rinnovamento estetico, ci saranno anche nuove sonorità per la Nazionale. L’Inno di Mameli rimarrà al suo posto, ma, per la prima volta, gli azzurri avranno anche un’identità sonora. In altre parole, una sorta di soundtrack ufficiale farà da accompagnamento a spot social e spezzoni pre-match. In aggiunta un brano inedito intitolato “Azzurri”. Le novità non finiscono qui. Riguardo maglie da gioco e merchandising vario, fuori il vecchio sponsor Puma e dentro Adidas. Sarà il marchio a strisce a realizzare le nuove divise azzurre. Sul tavolo 35 milioni di buoni motivi all’anno. Un rebranding necessario che strizza l’occhio ai tifosi millennial, tra i quali il brand Adidas è il più quotato. Sulla nuova divisa, spiccano le tre bande bianche lungo le maniche. Quattro le parole chiave alla base di questo nuovo percorso: stupore, desiderio, fiducia e gioia.

Nazionale maglia e logo nuovi

Nazionale maglia e logo nuovi, ma sempre meno italiani in Serie A. All’orizzonte nessuna riforma ‘salva calcio’

Per la Nazionale, quindi, maglia e logo nuovi, oltre ad un più fresco modo di promuovere calcio. La FIGC, con questi ultimi cambi estetici, ha voluto intraprendere lo stesso percorso che già qualche anno fa hanno battuto Federazioni come quella inglese, americana o spagnola. Dopo il trionfo all’Europeo, un restyling era doveroso. Non a caso l’Italia faticava nelle vendite di gadget azzurri, peggiorate di molto con il disastro alle qualificazioni mondiale. Serviva un taglio netto col passato, però, secondo i tifosi di vecchia data, più che cambiamento estetico, era necessario un rinnovamento del ‘sistema-calcio’. La mancata partecipazione alla Coppa in Qatar, oltre a creare un danno di immagine, ha tolto finanze e guadagni alla Serie A, portando via investitori e sponsor esteri. A questo va collegato il fatto che quello nostrano non è più un ‘campionato per italiani’. Sempre meno calciatori azzurri vengono impiegati in Serie A. Un pericoloso trend che sta creando molti danni ad una Nazionale in piena rifondazione.

Prima d’ora, il picco di stranieri si era avuto nel 2002 con il 36%, ma ad oggi i numeri sono lievitati. Nella stagione in corso, si sfiora quota 65%. Su 588 giocatori complessivi, ben 369 non sono italiani. E la statistica fa più impressione se si guarda alle formazioni titolari. Su 220 calciatori che scendono in campo ogni domenica, in media solo 74 potrebbero essere convocati da Mancini. Con un bacino così ristretto, come si fa a riorganizzare una Nazionale decente? I numeri si aggravano con i giovani under 21 impiegati finora. Inoltre, il ‘decreto crescita’, che facilità gli acquisti provenienti dall’estero, ha peggiorato il quadro. Le big di Serie A guardano esclusivamente al mercato d’oltralpe. Tra le piccole solo il Monza si distingue. E’ la squadra con più italiani in rosa, avendoli impiegati quasi per la totalità dei minuti. Questa tendenza svilisce i tanto sbandierati investimenti fatti nei settori giovanili. Da un lato, quindi, graditi logo rinnovato e soundtrack, ma, forse, prima è necessaria una riforma che salvi il ‘calcio nostrano’ e ridia dignità alla Nazionale.

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