Giorni un po’ turbolenti per la nazionale di calcio femminile canadese, impegnata nella SheBelieves Cup ma soprattutto nel sostenere i propri diritti.
La nazionale di calcio femminile canadese chiede parità salariale e il sostegno economico della federazione per i mondiali alle porte
La nazionale di calcio femminile canadese, qualche anno fa allenata anche da Carolina Morace, sta vivendo un momento molto particolare. Il Canada ha annunciato a fine 2022 la nascita di un campionato di calcio femminile professionistico nel 2025. Ma questo non può bastare alle calciatrici canadesi che chiedono a gran voce il rispetto dei loro dirtti anche in nazionale. La situazione si è infiammata a un paio di giorni dall’inizio della SheBelivies Cup (16 – 22 febbraio 2023). Questa competizione, un po’ come la Arnold Clark Cup giocata dalle nostre azzurre, è un banco di prova importante in vista dei mondiali di calcio femminile 2023 che si terranno tra pochi mesi in Australia e Nuova Zelanda. Le calciatrici canadesi, rappresentate dalla Canadian Players Association, hanno minacciato uno sciopero proprio nei giorni del torneo internazionale.
Il sindacato delle calciatrici canadesi, di cui fa parte anche Christine Sinclair, capitana della nazionale, chiede alla propria federazione equità salariale e il giusto sostegno economico. L’equal pay sarebbe più che sacrosanto di per sè, ma soprattutto lo è in nazioni come il Canada. Qui, infatti,la nazionale di calcio femminile raggiunge risultati più alti rispetto a quelli della nazionale di calcio maschile. Il Canada maschile ha superato le aspettative in Qatar e il calcio si sta diffondendo sempre di più nella nazione ma alle donne non sono concessi gli stessi mezzi riservati agli uomini per la partecipazione al mondiale. Per questo motivo le calciatrici hanno annunciato uno sciopero che avrebbe compromesso la partecipazione alla SheBelivies Cup. Il comunicato è stato condiviso tramite Twitter in lingua inglese e francese. La nazionale minaccia di non presentarsi alla prima partita contro gli Stati Uniti.
Per la federazione canadese è illegale. Sciopero sospeso ma la protesta continua: “enough is enough”
La federazione di calcio canadese ha risposto alle calciatrici e ha organizzato un incontro con le rappresentanti della Canadian Players Association ad Orlando. In realtà i tentativi di mediazione e contrattazione vanno avanti da oltre un anno. Al termine della discussione, il Canada soccer ha diramato una comunicazione. È difficile risolvere i problemi che vanno avanti da tempo in un paio di giorni, ma la federazione è disponibile al confronto. Inoltre, ha ammesso: non abbiamo fatto ancora abbastanza. Il comunicato, però, si conclude con una nota dolente: “Canada Soccer rispetta il diritto delle giocatrici di organizzarsi. Le calciatrici, tuttavia, pur avendo intrapreso un’azione lavorativa, non possono effettuare un’azione di sciopero legale ai sensi del diritto del lavoro dell’Ontario“. In sostanza, le calciatrici devono giocare, anche per non compromettere i loro risultati sportivi e preparare al meglio il mondiale.
Visto l’impegno preso dalla federazione, la nazionale di calcio femminile canadese è scesa in campo per la SheBelieves Cup. Le calciatrici devono giustamente prepararsi al meglio per la FIFA Women’s world Cup 2023 in Australia e Nuova Zelanda che inizierà il prossimo 20 luglio. Tuttavia non possono accontentarsi di una semplice promessa. Così, per non incorrere in sanzioni da parte della federazione, ma continuare comunque il loro impegno nella lotta all’equità salariale, le canadesi hanno scattato una foto di squadra inusuale. Tutte le componenti della squadra nel corso della prima partita contro gli Stati Uniti hanno deciso di farsi fotografare insieme indossando una maglia viola (colore storicamente associato alla gender equality) con sopra la scritta “enough is enough” cioè “quando è troppo è troppo”.