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Marcell Jacobs corre verso il 2023: può davvero battere il record del mondo?

Marcell Jacobs con la bandiera italiana a Tokyo - Photo Credit: Giancarlo

L’uomo più veloce del mondo, l’uomo che ha fatto “risorgere” l’interesse degli italiani per l’atletica, in un nome: Marcell Jacobs. Con diversi titoli in bacheca tra cui quello olimpico, l’azzurro si prepara a una nuova stagione con in testa uno scopo ben preciso.

Marcell Jacobs in allenamento – Ph. Credit: Fidal

Marcell Jacobs, l’obiettivo è uno: il record del mondo

L’anno post Olimpiade non è stato facile per l’agente delle Fiamme Oro. Marcell Jacobs è stato più in infermeria che in pista. Eppure, quando ha potuto gareggiare ha vinto. Prima c’è stato il titolo indoor Mondiale a Belgrado, a marzo, poi, dopo la delusione del Mondiale outdoor di Eugene, si è laureato all’aperto, campione Europeo a Monaco. Per il 2023 non mancano però le incognite, dalla condizione fino agli impegni che lo vedranno protagonista. Per ora è confermato solo il debutto il 4 febbraio a Lodz o Val-de-Reuil, gli Europei indoor di Istanbul a marzo e i Mondiali di Budapest ad agosto. Nonostante tutto, Jacobs ha le idee chiare. Oltre il titolo mondiale all’aperto, a oggi come l’amico Tamberi, l’unico che gli manchi, in testa ha un sogno proibito: il record del Mondo.

L’ha detto lui stesso, a chiare lettere, intervistato dai canali Fidal. “Certo che ci penso al record, come pensavo a vincere le Olimpiadi. So che è un’impresa che ha fatto una persona sola, e pochi ci sono andati vicini, o nemmeno tanto, perché in realtà un decimo nei 100 metri è davvero molto. Ma i sogni sono fatti per essere grandissimi, e non porsi limiti è il modo più corretto per superarli“. Il record appartiene a un certo Usain Bolt, idolo dell’azzurro, con 9.58. Il doppio oro olimpico sui 100 e nella 4×100 ha invece un personale, primato europeo, di 9.80.

Usain Bolt e Marcell Jacobs durante la F1 – Ph. Credit: IG F1

Sognare non costa, ma il record è davvero alla mano?

Da 9.80 a 9.58 non è una passeggiata. Questo soprattutto in virtù dei riscontri cronometrici dello scorso anno. Gli infortuni l’hanno rallentato e nel 2021 il miglior crono è stato 9.95 a Monaco. Forse, andrebbe così rivista la programmazione per evitare un calvario come quello dell’anno scorso.

Per il momento però Coach Camossi, che da anni segue l’italiano e lo stesso Jacobs non sembrano intenzionati a farlo. La stagione indoor che costa fatica e inizia a febbraio lo scorso anno ha stancato e non poco, a livello fisico e forse anche mentale, Jacobs. Il velocista ha sempre avuto qualche problema di troppo (motivo per cui ha lasciato il salto in lungo), con un fisico che vista anche la stazza andrebbe preservato. Troppi impegni potrebbero rischiare di compromettere un’altra annata, molto importante visto che si va verso il 2024. Attenzione con questo non si vuole svalutare il potenziale, innegabile, dell’atleta, ma solo porre l’accento su alcuni campanelli d’allarme che non dovrebbero essere ignorati.

La fortuna vuole che l’essere considerato outsider ha sempre aiutato e stimolato Jacobs. Se la condizione lo aiutasse, gradualmente e gara dopo gara, potrebbe iniziare a costruire e limare il cronometro in vista del 2024 più che del 2023.

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