“Improbabile non significa impossibile”. Breve e incisivo Joel Embiid dopo aver conquistato il titolo di MVP della regular season NBA 2022-2023. Il gigante camerunese a 29 anni ottiene il riconoscimento più importante a livello individuale per un cestista, diventando il terzo africano di sempre a riuscirci nella storia della Lega. Il lieto fine nel cammino di un ragazzo arrivato dal Camerun per conquistare l’America.
NBA, Embiid MVP 2022-2023: il terzo africano dopo Olajuwon e Nash
Ogni anno in America si attende con ansia l’assegnazione del premio di MVP (Most Valuable Player). Nelle ultime stagioni questo riconoscimento è stato un duopolio di Giannis Antetokounmpo e Nikola Jokic. Quest’anno Joel Embiid li ha spazzati via con 915 punti a favore, contro i 674 del serbo e i 606 del greco. A 29 anni il centro camerunese di Yaoundé è riuscito a salire sul trono della NBA, dimostrando al mondo intero che aveva ragione. Nel 2014, infatti, quando nessuno ci avrebbe scommesso, Joel aveva predetto il suo trionfo, scrivendo sui social “MVP rankings in a couple years”. Di anni ce ne sono voluti 9 ma il classe ’94 è riuscito comunque a realizzare la sua previsione. La stella dei Sixers ha seguito l’annuncio in hotel, insieme ai suoi compagni, lasciando trasparire tutta la sua emozione per il traguardo ottenuto. Il partner di gioco, James Harden, ha celebrato la sua vittoria regalandogli un Rolex con la scritta ’23 MVP’ incisa sul retro.
Il momento più bello, però, è sicuramente la consegna del premio, quando Embiid ha chiamato suo figlio sul parquet che è corso in braccio al papà. Anche in quella occasione, Joel non è riuscito a trattenere le lacrime. Una fotografia splendida dell’essenza di questo ragazzo, all’apparenza glaciale e impassibile, ma con tante emozioni nascoste, che è riuscito a tirare fuori nel momento più alto della sua carriera.
“Mi sono sempre sentito di dover essere un modello, specialmente per la gente del Camerun e dell’Africa. Penso che guardando la mia storia ora possano dire “Wow, ce l’ha fatta”. Per un ragazzo partito dal basso, il premio di MVP è molto più che un semplice riconoscimento. Rappresenta il riscatto di un popolo intero che si identifica nella sua storia. Embiid è diventato il terzo africano di sempre nella storia della NBA a ottenere questo premio dopo il nigeriano Hakeem Olajuwon nel ’94 e il sudafricano Steve Nash nel 2005 e nel 2006.
Dal Camerun al trono della NBA: il trionfo del ragazzo africano
Una stagione straordinaria per Embiid che ha trascinato i Philadelphia 76ers al terzo posto della Eastern conference. Dopo un primo turno di playoff piuttosto agevole, vinto 4-0 contro i Nets, adesso il camerunese sta provando a superare il muro dei Boston Celtics; la resa dei conti sarà nella notte di domenica 14 maggio con gara 7. In regular season ha tenuto una media di 33.1 punti a partita, 10.2 rimbalzi e 4.2 assist, tirando col 54.8% dal campo. Nei playoff sta mantenendo la stessa media di rimbalzi, se pur sia leggermente calato in punti e assist. Il picco della sua stagione si concretizza il 14 novembre 2022, quando realizza 59 punti, il massimo in carriera. E pensare che fino a 16 anni giocava a calcio e niente sarebbe successo se, in quel camp estivo di pallacanestro in Camerun, Luc Mbah non avesse scoperto le sue straordinarie doti da cestista.
Il percorso presso Kansans University si rivela il punto focale del suo volo verso l’NBA. E’ in quel momento che Embiid prende consapevolezza di essere un predestinato. Sono trascorsi quasi 10 anni da quando i Sixers lo selezionarono come terza scelta assoluta al Draft del 2014. I primi due anni sono volati via senza che Joel potesse scendere in campo, a causa di una grave frattura al piede destro. Nel corso delle stagioni, però, il gigante africano è diventato un eccezionale giocatore in entrambe le parti del campo. Filadelfia lo ha adottato, quello con i Phila è diventato un legame indissolubile, che va oltre al semplice rapporto franchigia-atleta. La conquista del titolo di MVP è anche frutto dell’intuizione dei Sixers che hanno visto in Embiid un vero simbolo e uomo franchigia. Adesso gli manca solo il titolo per entrare di diritto nell’Olimpo del basket.