Essere figli d’arte è un privilegio, ma anche una responsabilità. Lo sa bene Jaren Jackson Jr, il giovane cestista statunitense dei Memphis Grizzlies, eletto miglior difensore dell’anno in NBA. Il classe ’99 del New Jersey è alla quinta stagione nella lega americana e sta prendendo sempre più il controllo della metà campo difensiva, sulle orme del padre.
La NBA ha un nuovo muro: Jackson Jr Difensive Player of the Year
Jackson Jr. mette in bacheca il primo premio individuale della sua carriera NBA, battendo la concorrenza di Lopez e Mobley. Nella storia della franchigia solo Marc Gasol ci era riuscito. Il muro dei Grizzlies ha tenuto una media di 18.6 punti a partita, 6.8 rimbalzi e 3 stoppate, diventando il più giovane dopo Dwight Howard ad ottenere questo premio, al pari di Alvin Robinson e Kawhi Leonard. Determinante per il secondo posto dei Grizzlies a Ovest. Il suo talento è stato riconosciuto anche da un mostro sacro come Magic Johnson che si è complimentato per il traguardo ottenuto tramite un tweet. Jaren ha festeggiato a casa con la madre che ha urlato di gioia al momento della notizia. Il suo talento si è evidenziato non solo nella metà campo difensiva, ma anche sull’altra parte del parquet. Già nel 2018, quando viene selezionato al Draft come 4ª scelta assoluta, dimostra di avere grandi potenzialità su entrambi i lati del campo. D’altronde essere figlio d’arte è anche un destino.
Il padre Jaren è un veterano della Lega, campione NBA con i San Antonio Spurs nel ’99, lo stesso anno in cui nasce il piccolo Jaren che, però, differisce molto dal padre. Già solo nella struttura fisica: 210 centimetri contro i 198 di JJ Sr, ma anche per caratteristiche tecniche. Eredita la precisione al tiro, ma non la meccanica elegante del veterano di New Orleans. Jackson Jr, però, mostra da subito straordinarie doti difensive che sviluppa negli anni a Michigan State. Si rivela tra i migliori stoppatori della lega NCAA, grazie a una struttura fisica straripante. Protettore del ferro, versatile e dotato di un grande istinto. Un lungo moderno, diventato un pilastro della franchigia del Tennessee. Personaggio estroso dentro e fuori dal parquet, unico nel suo genere per i look stravaganti. JJJ porta avanti anche la sua passione per la musica; difensore letale in campo, rapper fuori. Un connubio, quello tra basket e musica, sempre più presente nel mondo americano, soprattutto tra le nuove generazioni di atleti.
Dal ‘caso JJJ’ ai modelli di riferimento del prodigio difensivo
Suona come un vero e proprio passaggio di testimone da padre in figlio. Una linea tracciata da altri grandi cestisti prima di lui. Tra i figli d’arte illustri spicca sicuramente Kobe Bryant che ha superato il padre Joe, ottenendo 5 anelli NBA e ispirando intere generazioni. Tim Hardaway Jr, attuale ala piccola dei Dallas Mavericks, sta provando a superare i traguardi del padre (5 volte All Star) che in NBA si è imposto principalmente con i Miami Heat. Se parliamo di schiacciate iconiche non si può non nominare il duo Larry Nance Sr-Larry Nance Jr. Il padre è stato il primo storico vincitore dello Slam Dunk Contest, oltre che pilastro dei Suns e dei Cavaliers. Il figlio, attuale centro dei Pelicans, incarna in buona parte le principali doti atletiche del padre. Tra le nuove generazioni, però, sicuramente Jaren Jackson Jr è il figlio d’arte con le prospettive più luminose.
Tra i maestri della difesa che hanno scandito momenti storici della Lega, spiccano Hakeem Olajuwon, Dennis Rodman, Tim Duncan, Draymond Green e Marcus Smart. Modelli di riferimento per Jaren che nel suo gioco racchiude un pò di questi campioni. Perfetto mix tra doti fisiche e straordinarie letture del gioco, fondamentali per un mago delle stoppate come lui. Spavaldo quanto basta per tenere testa a giocatori del calibro di Embid, Davis, Tatum che spesso ha spazzato via durante la stagione. Anche se, di recente, è esploso il “caso JJJ“: un utente su Reddit ha evidenziato che ci fosse una discrepanza tra i suoi numeri in casa e quelli in trasferta, sostenendo che chi tiene le statistiche a Memphis le stesse gonfiando. La NBA ha smentito tutto, eliminando ogni dubbio. Qualcuno ha provato a far crollare ‘Trip-J’ ma ci vuole ben altro per far cadere il difensore più devastante degli ultimi anni.