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Internazionali d’Italia: Medvedev e Rybakina trionfano a Roma e aprono nuovi scenari per il Roland Garros

Il russo e la kazaka, campioni nell’ultimo grande evento sulla terra prima del French Open, mettono in dubbio la supremazia dei primi giocatori del mondo nei rispettivi circuiti. A Parigi ci sarà grande equilibrio

Medvedev, l’uomo che odiava la terra rossa, è campione a Roma

Un paio d’anni fa, durante un cambio campo di un match del torneo di Madrid, si lamentava dicendo di non voler giocare sulla terra rossa. Oggi, Daniil Medvedev si prende il titolo nel Masters 1000 di Roma, proprio su quella superficie che non gli aveva mai dato grandi soddisfazioni nella sua carriera. Proprio così, perchè il russo, già numero 1 del mondo nel 2022, non aveva ancora vinto alcun torneo sulla “polvere di mattone”. E non poteva aspettarsi che questo sarebbe avvenuto in un evento così importante. L’affermazione odierna su Holger Rune, finalista dopo aver eliminato Novak Djokovic e Casper Ruud tra quarti e semifinali, qualcosa deve aver cambiato nella testa di Daniil, che a fine match ha dichiarato di aver finalmente instaurato una relazione di amicizia con la terra rossa. Anche se il suo unico amore – tennistico, ci ha tenuto a sottolinearlo – restano i campi in cemento.

Ma il 7-5 7-5 su Rune significa qualcosa di più rispetto a un singolo titolo vinto su una superficie che è sempre stata ostica per il giocatore russo. Innanzitutto, Medvedev con questo risultato scavalca Djokovic in classifica, salendo al numero 2. Un fattore importante in ottica Roland Garros, dove il serbo sarà quindi la testa di serie numero 3 e potrà finire nella parte di tabellone di Carlos Alcaraz. E, sempre prensando al French Open, sembra ora molto difficile individuare un grande favorito. Djokovic, che quando si giocano gli Slam non può non partire in leggero vantaggio su tutti gli altri, sta perdendo tante partite: resta l’unico favorito, ma il margine sugli altri è minimo. Poi ci sono Alcaraz (altra delusione sulla terra romana), Tsitsipas, Medvedev, Rune e il nostro Jannik Sinner, in una griglia in cui l’unica certezza è rappresentata dal grande equilibrio tra i protagonisti.

Rybakina si completa con il primo grande titolo sulla terra

Se la situazione nel tennis maschile sembra essere più incerta che mai – anche a causa dell’assenza di Rafael Nadal, annunciata pochi giorni fa – non sembra essere molto diverso il momento del tennis in gonnella. E il torneo di Roma ce lo ha confermato. Elena Rybakina ha trionfato agli Internazionali BNL d’Italia, e anche per lei si è trattato del primo grande successo sulla superficie lenta. Un titolo maturato in circostanze particolari, con ben tre vittorie arrivate per ritiro delle sue avversarie. La finalissima, contro l’ucraina Anhelina Kalinina, si è conclusa sul 6-4 1-0 in favore della tennista kazaka. Ma anche il match dei quarti, contro la super favorita Iga Swiatek, aveva visto Elena usufruire del ritiro della rivale sul punteggio di 2-2 nel set decisivo, dopo che la numero 1 del mondo si era trovata a condurre di un set e un break.

Episodi favorevoli a parte, la campionessa di Wimbledon 2022 si è dimostrata sempre più completa in ogni condizione di gioco negli ultimi mesi. Il titolo di Roma le permette ora di poter vantare un successo a livello Slam o WTA 1000 su ogni superficie. E pensare a una Rybakina abbastanza competitiva per potersi giocare il titolo al Roland Garros, non è più così azzardato. Del resto, se Iga Swiatek è ancora la prima favorita – c’è però l’incognita delle sue condizioni fisiche – non si può non considerare il fatto che nel 2023 la polacca ha perso tre volte su tre contro la kazaka, che ha senza dubbio le armi per poterla battere. E poi c’è sempre quella Aryna Sabalenka che a Roma ha deluso – perdendo all’esordio contro Sofia Kenin – ma a Madrid aveva giocato un tennis pazzesco, superando proprio la numero 1 in finale.

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