Il ritorno della Hopman Cup: ma sarà la stessa cosa?

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La Hopman Cup, storica competizione a squadre miste organizzata dall’ITF, ritorna nel 2023. Si giocherà a Nizza su campi in terra rossa, nella settimana successiva al torneo di Wimbledon.

Hopman Cup
Roger Federer e Belinda Bencic
Autore: Paul Kane 
Copyright: 2018 Getty Images

Un ritorno che lascia spazio a qualche dubbio

Andata in scena ininterrottamente dal 1989 al 2019, la Hopman Cup era una competizione a squadre miste che aveva conquistato uno spazio importante nella storia del tennis moderno. Atmosfera da esibizione – l’ATP e la WTA non l’hanno mai inclusa nelle statistiche ufficiali – era considerato l’evento che apriva la nuova stagione tennistica. Si giocava in Australia, un paio di settimane prima dell’inizio dell’Australian Open, e permetteva ai giocatori di testare le proprie condizioni in vista del primo Slam dell’anno. Per esempio, Roger Federer decise di giocarla nel 2017, dopo la lunga assenza dei mesi precedenti, per poi andare a conquistare il suo diciottesimo major della carriera a Melbourne. La Hopman Cup aveva quindi una collocazione nel calendario e una formula (quella mista) che la rendevano unica. Poi, nel 2020, era stata rimpiazzata dalla ATP Cup, e la sua storia sembrava essere definitivamente conclusa.

Ma non sarà così. La Hopman Cup tornerà infatti nel 2023, anche se nel mese di luglio e nella città di Nizza, come annunciato dal presidente dell’ITF David Haggerty: “Siamo molto felici che questo torneo ritorni nel 2023. Non vediamo l’ora di visitare una città bellissima come Nizza nel 2023”. Sarà la società Tennium a occuparsi dell’organizzazione. L’accordo quinquennale con l’ITF prevede che la manifestazione sarà disputata dal 2023 al 2027 presso il Nice Lawn Tennis Club. Nei primi due anni, saranno presenti sei squadre, mentre dal terzo anno (il 2025) si ritornerà – molto probabilmente – al vecchio format, con otto squadre suddivise in due gironi da quattro. Il nome sarà quindi lo stesso, ma appare difficile considerarla la stessa competizione del passato.

Da Perth a Nizza, da gennaio a luglio: cosa rimane della Hopman Cup?

Il passaggio dalla città di Perth (dove veniva giocata la “vecchia” Hopman Cup) a Nizza, è una conseguenza della diversa collocazione temporale dell’evento. Quest’anno, anziché aprire la stagione, la manifestazione farà da spartiacque tra la stagione europea sull’erba e il ritorno negli Stati Uniti. Infatti, si giocherà nella settimana successiva al torneo di Wimbledon, dal 19 al 23 luglio. Una situazione completamente diversa, in cui sarà difficile ricreare l’atmosfera di inizio anno. Inoltre, sarà praticamente impossibile avere dei “top player” subito dopo la fine di un torneo dello Slam. E c’è il problema relativo alla superficie, visto che i giocatori di livello medio-alto difficilmente vogliono giocare sulla terra rossa in un periodo dell’anno in cui devono concentrarsi sulla preparazione alla stagione estiva sul cemento americano.

Ma che ruolo può avere la Hopman Cup nel mese di luglio? Una sua funzione potrebbe essere quella di permettere a un giocatore sconfitto prematuramente a Wimbledon di ritrovare fiducia. Anche in questo caso, difficile pensare che possa essere un tennista d’élite. Molto più probabile che sia un “terriaiolo” alla ricerca di qualche vittoria da aggiungere al bottino stagionale. E’ anche vero che nella stessa settimana ci sono gli ATP 250 di Bastad e Gstaad, forse più adatti se si vuole raggiungere questo obiettivo. Quindi, sarà una semplice esibizione – anche se l’ITF la considera una competizione ufficiale – a cui partecipare per divertirsi e senza porsi particolari obiettivi? Probabilmente sì. Anche perché da quest’anno c’è la United Cup, competizione simile ma che assegna punti ATP e WTA. Quindi la Hopman Cup non ha più nemmeno l’esclusività della formula: della vecchia competizione, a parte il nome, non sembra restare molto.

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