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Il futuro di Crippa si chiama maratona: il debutto dell’azzurro dà buoni segnali

Quinto posto nella prima maratona della vita per Yeman Crippa. Il corridore e mezzofondista centra un buon piazzamento nella Milano Marathon di domenica con il crono di 2h08:34. Il futuro è sui 42 km.

Yeman Crippa
Yeman Crippa in azione. Ph. Credit: Colombo / Fidal

Il debutto alla Milano Marathon

Crippa c’è. Nonostante un problema fisico, con una doppia crisi di vomito, l’azzurro può essere soddisfatto del suo debutto nella maratona.

Alla Milano Marathon, corsa domenica e vinta dal debuttante ugandese Andrew Kwemoi in 2h07:14, è quinto con il crono di 2h08:34. Non il risultato che forse si aspettava, puntava infatti già al record italiano, ma un buon riscontro in chiave futura. Grazie al crono Crippa si inserisce nella top ten italiana di sempre, al decimo posto. Diventa pure il secondo crono a livello nazionale per un debuttante sui 42,195 chilometri, dietro soltanto al 2h08:34 ottenuto l’anno scorso proprio nel capoluogo lombardo da Iliass Aouani. Crippa, campione europeo sui 10.000 metri, lo scorso anno è diventato, a Napoli, il primo azzurro di sempre a scendere sotto l’ora nella mezza maratona. Ergo la distanza “intera” è diventata un obiettivo anche in chiave futura.

La gara di domenica, per l’allievo di Massimo Pegoretti, è stata un test a cui dovranno seguire altre prove per capire a fondo il potenziale. Le capacità ci sono e vanno sprigionate e coltivate: per questo, non a caso, Crippa ha lavorato a lungo in Kenya, immergendosi, per sua stessa ammissione nella cultura del luogo e della corsa. L’azzurro, non a caso, è nato in Etiopia, da sempre regno di grandi maratoneti e la distanza non può che far parte della sua natura.

L’azzurro Yeman Crippa, oro europeo sui 10.000. Ph. Credit: Fidal

Le impressioni dell’azzurro dopo la prima da 42 km

L’obiettivo, alla vigilia lo aveva detto l’Agente delle Fiamme Oro, era quello di divertirsi e godersela. Forse le aspettative sono andate al di sotto ma comunque può essere soddisfatto visto la tenuta fisica e il riscontro cronometrico. Nel futuro, per ora, a quanto detto da lui c’è sempre l’idea maratona che, almeno per questa stagione, verrà messa in stand by.

Non voglio uscire sconfitto da questa gara, che mi aiuterà a crescere. Ci riproverò nella prossima stagione, cercando di arrivare ancora più preparato, consapevole che si può fare molto meglio. Adesso ho in programma di tornare in azione nei 10 km su strada, il 14 maggio a Monza, e di essere al via il 3 giugno nella Coppa Europa dei 10.000 a Pacé, in Francia, dove cercherò il minimo per i Mondiali di agosto a Budapest. Per ora quindi, torna in gara, nelle sue distanze, dove ha più confidenza, sperando, dopo i buoni risultati dell’Europeo di Monaco di poter far bene in Ungheria. Lo scorso anno, forse l’unica macchia di una annata più che positiva, non riuscì nemmeno a partecipare al mondiale di Eugene per guai fisici: c’è un conto in sospeso per dimostrare di essere finalmente tra i grandi.

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