Cina, 2 Novembre scorso, la 35enne campionessa di tennis Peng Shuai, scompare nel nulla. La donna, sul Twitter cinese Weibo, avrebbe dichiarato di essere stata violentata dall’ex vice premier del paese Zhang Gaoli.
Subito dopo il contenuto è stato oscurato, il suo account rimosso, informazioni su di lei impossibili da intercettare sul web.
Peng Shuai e l’accusa di violenza sessuale: una storia iniziata anni prima
Nel 2014 è stata la numero uno della classifica mondiale di doppio femminile dopo aver vinto agli Slam di Wimbledon 2013 e Roland-Garros 2014, per poi arrivare in semifinale allo Us Open. Ad oggi campionessa nota in tutto il mondo, Peng Shuai ha ottenuto nel tempo dei risultati degni di nota, se non fosse che durante la sua ascesa sia stata vittima di rapporti sessuali non consenzienti. 2 Novembre 2021, la tennista lancia sul suo account Weibo delle accuse non indifferenti all’ex vice premier cinese Zhang Gaoli. Di lì a poco, il nulla! Il post viene cancellato e così anche tutti i commenti relativi ai suoi post precedenti, ma qualcuno è riuscito fortunatamente a copiarlo e a far circolare lo screenshot sul web. Nello stesso momento una pagina di discussioni legate al tennis (sempre sulla piattaforma Weibo) subisce a sua volta la chiusura dei commenti.
Stando alla versione della giocatrice, tutto iniziò nel lontano 2007 quando lui era a capo del partito di Tianjin, fino ad avere strascichi nel 2018, anni in cui Gaoli era uno tra i politici più potenti della Cina. Peng confessa che fu stupro: “Non volevo, entrai nel panico e piansi tutto il tempo”. Sfortunatamente l’accusa della tennista non è verificata né verificabile. Lo ammette lei stessa dicendo che non ha prove al riguardo ma ciò nonostante riporta le seguenti affermazioni: “So che dato il tuo potere non hai paura di me, Zhang Gaoli, ma anche se sono sola, come un uovo che si scontra con una roccia, come una falena che si lancia verso una fiamma, dirò la verità su di te”.
#WhereIsPengShuai: l’hashtag che sta facendo il giro del mondo:
Bloccato in Cina ma presente in tutto il mondo, l’hashtag #WhereIsPengShuai è diventato virale negli ultimi giorni. Sono numerosissimi i tweet in merito alla vicenda: dalle preghiere alle urla di speranza, tutto il web rimane con l’interrogativo sulla sua scomparsa. A sostegno di questa lotta troviamo l’account twitter di FreeChineseFeminists, “ Chinese feminists across the globe. We document China’s feminist movement.” Una pagina interamente gestita dalle donne per le donne, che si occupa di tutte le news al femminile presenti sul territorio cinese. Loro per prime non si sono limitate ai social network; hanno divulgato la ricerca anche tra le strade attraverso manifesti pubblicitari affissi ovunque: dalle più imponenti facciate degli edifici ai ponti della periferia.
La WTA, Women’s Tennis Association, non rimane in un angolo di fronte a questa triste storia, bensì chiede al più presto un’inchiesta sul caso; così come l’associazione anche alcune colleghe tenniste sono intervenute al fine di diffondere la voce sulla ricerca di Peng. Steve Simon, presidente e CEO di WTA, chiede un’indagine completa sulle accuse sostenendo che: “Devono essere indagate in modo completo, equo, trasparente e senza censura”. A supporto del comunicato è arrivato via social anche il contributo di una delle grandi del passato come Martina Navratilova che riporta il tweet della WTA applaudendo all’iniziativa in modo deciso. “Rompiamo il silenzio. Peng Shuai e la sua storia non possono essere cancellate“. Queste sono le parole delle attiviste cinesi che cerchiamo di diffondere anche dall’Italia nella speranza che ci sia luce su questa tragedia rosa.