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ATP Finals, i gironi: Ruud sorprende, Djokovic si conferma. La mini-crisi di Nadal regala il numero 1 ad Alcaraz

ATP finals

Alle ATP Finals 2022, in scena a Torino, i primi due incontri di ciascun gruppo hanno avuto effetti importanti sugli equilibri del torneo e del circuito mondiale. Il norvegese Ruud ha sorpreso tutti prendendosi matematicamente la leadership del Gruppo Verde con una giornata di anticipo, Auger-Aliassime e Fritz giocheranno una sorta di spareggio per passare il turno, mentre l’eliminazione di Nadal ha garantito il primato nel Ranking di fine stagione a Carlos Alcaraz, costretto a saltare il torneo dei “Maestri” a causa di un infortunio. Nel Gruppo Rosso Djokovic è qualificato come primo, mentre Rublev e Tsitsipas giocheranno per il secondo posto. Medvedev è eliminato.

ATP Finals: grandi sorprese nel Gruppo Verde, molto più prevedibile il Rosso

Sarebbe stato davvero difficile pronosticare correttamente l’andamento del Green Group alla vigilia di questa seconda edizione torinese delle Nitto ATP Finals. Ruud non è più una sorpresa ormai da diversi mesi, ma dalla sconfitta contro Carlos Alcaraz nella finale degli US Open sembrava essere entrato in una spirale negativa: due vittorie e quattro sconfitte nei tornei disputati dopo lo Slam newyorkese. Ecco perché le due vittorie conquistate a Torino hanno rappresentato una vera sorpresa. Ruud ha superato all’esordio Auger-Aliassime, poi si è imposto al tie-break decisivo contro Fritz, qualificandosi matematicamente come primo del girone. Diventa quindi completamente ininfluente l’incontro dell’ultima giornata tra il norvegese e Rafael Nadal, visto che lo spagnolo è già eliminato con due sconfitte, mentre Felix Auger-Aliassime e Taylor Fritz si giocheranno l’accesso tra i migliori quattro in un incontro che in sostanza rappresenta uno spareggio.

Certamente più prevedibile l’andamento del Red Group, in cui Novak Djokovic – ufficialmente numero 8 del mondo ma considerato da molti esperti il principale favorito del torneo – ha battuto abbastanza agevolmente entrambi gli avversari affrontati fino a questo momento: 6-4 7-6 a Tsitsipas e 6-4 6-1 a Rublev, dando l’impressione di essere sempre in controllo della situazione, come spesso gli capita nei periodi in cui è al top della forma. Con questi risultati, il serbo si è garantito un posto tra i migliori quattro del torneo di fine anno. Anche in questo caso, nell’ultima giornata ci sarà un match che non avrà alcuna rilevanza dal punto di vista della classifica, visto che Djokovic (sicuro della prima posizione) affronterà un Medvedev – sconfitto al tie-break decisivo in entrambi gli incontri disputati – già escluso. Quello tra Stefanos Tsitsipas e Andrey Rublev sarà invece un altro spareggio per le semifinali.

Le difficoltà di Nadal e la sconfitta di Tsitsipas: Alcaraz ufficialmente numero 1 del 2022

Nonostante l’assenza di Carlos Alcaraz alle ATP Finals, causato da un infortunio ai muscoli addominali, lo spagnolo sapeva di avere buone possibilità di chiudere la stagione al numero 1 del mondo. Solo tre scenari avrebbero potuto togliere il primato al giocatore iberico: la vittoria del torneo di Stefanos Tsitsipas da imbattuto; la vittoria del torneo di Rafa Nadal con qualsiasi record; la finale raggiunta da Nadal con un record di 4-0 (quindi dopo aver superato il girone da imbattuto). Ma la sconfitta del giocatore greco contro Djokovic nel primo incontro del girone ha immediatamente eliminato la prima ipotesi. Sconfitto nelle ultime quattro partite ufficiali disputate, cosa che non gli accadeva dal 2009, Nadal sembra invece essere molto distante dalla sua miglior versione: le due sconfitte incassate a Torino, con la conseguente eliminazione dal torneo, sono quelle che hanno regalato matematicamente il primato di fine stagione ad Alcaraz.

A 19 anni e 7 mesi, “Carlitos” diventa il più giovane tennista di sempre a terminare l’anno in vetta al Ranking ATP, battendo il record di Lleyton Hewitt (20 anni e 10 mesi) che durava dal 2001. Alcaraz è stato premiato con il trofeo di numero 1 nella serata di mercoledì, davanti al pubblico torinese del Pala Alpitour: “Questo trofeo significa tantissimo per me. Sono il numero 1 di fine anno, ed entrare a far parte della storia del tennis accanto a così tante leggende è veramente una sensazione incredibile”. Un’annata pazzesca per il giovane campione di Murcia, vincitore di uno Slam (US Open) e due Masters 1000 (Miami e Madrid), che in classifica è riuscito ad avere la meglio proprio sul suo idolo Rafael – settimo giocatore della storia a non terminare l’anno al numero 1 dopo aver vinto due Slam – interrompendo il dominio dei “Big 4”.

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